L’obiettivo del Piano Transizione 5.0 è di aumentare l’efficienza energetica e di implementare l’autoproduzione di energia rinnovabile nelle imprese, sostenendo gli investimenti e favorendo la digitalizzazione e la transizione ecologica. A differenza del Piano Industria 4.0, lo scopo è innovare tutti i settori produttivi e le tipologie di imprese di tutte le dimensioni aziendali.
I progetti di innovazione che iniziano dal 1° gennaio 2024 e si concludono entro il 31 dicembre 2025 possono beneficiare di incentivi, a patto che includano investimenti in nuovi macchinari e attrezzature necessari all’attività aziendale, di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016 n. 232. Gli investimenti in beni materiali e immateriali saranno incentivati, a condizione che portino a una riduzione dei consumi energetici dell'unità produttiva, cui si riferisce il progetto di innovazione, di almeno il 3% o non inferiore al 5% se riferito al processo interessato dall'investimento.
In relazione ai software, ossia i beni immateriali, la novità introdotta rispetto a Industria 4.0 è che, oltre a tutti i software di cui all’allegato B, sono ricompresi nell’incentivo anche i software gestionali, purché valgano queste due condizioni:
- facciano parte dello stesso progetto di innovazione
- includano tecnologie che permettono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e l’energia autoprodotta, o introducano meccanismi di efficienza energetica, con la raccolta e l’elaborazione dei dati anche proveniente da strumenti come IoT ("Energy Dashboarding").
Anche le spese di formazione del personale potranno essere incentivabili con il Piano Transizione 5.0, mirate a migliorare le competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.