Arch. Andrea Donadello
Il restauro del Sacrario militare di Redipuglia ha beneficiato di un significativo intervento di riqualificazione, dove il software TeamSystem Construction è stato impiegato con metodologia BIM
Intervista all’arch. Andrea Donadello
L’architetto Andrea Piero Donadello si occupa principalmente di progetti di restauro architettonico ed esercita la libera professione in collaborazione con lo studio Palladio Associati, per il quale gestisce la parte relativa ai rilievi con tecnologia laser scanner, e il laboratorio CSG Palladio, cui è affidata la diagnostica su infrastrutture e beni culturali.
Come ha conosciuto le soluzioni TeamSystem Construction, e come è giunto all’utilizzo della metodologia BIM?
Il restauro del Sacrario militare di Redipuglia da me curato con l’Arch. Eugenio Vassallo è stato il primo importante intervento di riqualificazione di edifici di valore storico-monumentale in cui il software TeamSystem Construction è stato applicato al restauro secondo le logiche del BIM - Building Information Modeling.
L’attenzione alla metodologia BIM nasce proprio dal fatto che l’intervento di restauro per sua natura comporta la necessità di “ripercorrere a ritroso” il progetto alla base dell’opera oggetto dell’intervento stesso per ricostruirne la logica, le scelte costruttive e i singoli elementi: una sorta di “smontaggio” virtuale dell’opera, in cui il modello tridimensionale completo di tutte le relative informazioni rappresenta la base di partenza dell’intervento di restauro e insieme la sua sintesi.
Da qui l’importanza di utilizzare strumenti in grado di descrivere e strutturare gli organismi edilizi nel loro complesso con tecnologie di rappresentazione tridimensionale, le cui elaborazioni vengono poi utilizzate da tutte le figure professionali coinvolte nell’intervento, dagli strutturisti agli impiantisti, passando naturalmente per tutti gli aspetti legati al computo, alla contabilità e alla gestione economica complessiva dell’opera. In questa ottica le soluzioni TeamSystem Construction mi sono sembrate da subito perfettamente aderenti alle mie esigenze, in quanto concepite secondo una logica di gestione dell’intero processo edilizio.
Quali sono state le problematiche principali che avete dovuto affrontare nel corso di questo importante intervento?
Dal punto di vista funzionale le azioni più impegnative sotto il profilo del restauro sono state quelle legate al naturale deterioramento del manufatto, realizzato intorno alla metà degli anni ‘30 – peraltro con una certa ricercatezza e accuratezza costruttiva – e che manifesta tutti i segni del tempo passato. Il Sacrario non evidenziava particolari problematiche strutturali, eccettuate quelle legate alle trascurabili deformazioni causate da contenuti cedimenti del terreno; maggiore impegno ha invece richiesto la pianificazione degli interventi conservativi sui materiali, in particolare delle lastre di bronzo a protezione dei sacelli che ospitano le spoglie dei caduti.
I veri vincoli sono stati piuttosto di carattere temporale, in quanto l’inaugurazione dell’opera è stata fissata per il 2018, in occasione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, e la conclusione dei lavori entro il 2017. Al fine di rispettare questa stringente tempistica abbiamo seguito una metodologia ben precisa, consistente nell’individuare ogni singolo elemento costruttivo e funzionale del manufatto, associarvi la voce di computo relativa alla lavorazione da eseguire e il tempo di esecuzione. Procedura resa possibile proprio dall’utilizzo delle soluzioni BIM di TeamSystem Construction.
Alla luce dell’esperienza maturata grazie a un intervento di indubbio rilievo come la riqualificazione del Sacrario militare di Redipuglia, quali sono, a suo avviso, le potenzialità della metodologia BIM nel campo del restauro monumentale?
Senza dubbio molto rilevanti, perché imperniate su un tema oggi ineludibile come la gestione globale del processo edilizio, all’interno della quale l’accurato controllo di modalità esecutive, tempi e costi rappresenta un elemento decisivo. A maggior ragione in un ambito come quello del restauro monumentale, dove le variabili e i possibili imprevisti sono ancor più frequenti rispetto a quelli di un normale cantiere edile.
Qualsiasi manufatto storico presenta per sua natura un tasso di “imprevedibilità” rispetto a un’opera di nuova realizzazione che richiede una modellazione tridimensionale ancor più accurata, tale quindi da restituire un quadro realistico comprendente anche elementi come, ad esempio, deformazioni, quadri fessurativi e le parti nascoste. In questo contesto il cosiddetto “scan to BIM”, ovvero l’integrazione fra il rilievo tramite tecnologia di scansione laser 3D e l’inserimento dei dati così acquisiti in un modello BIM è la metodologia più efficace per ottenere una visuale fedele dello stato di fatto, presupposto necessario per la scelta della più corretta metodologia di intervento e il perfetto controllo di opere, tempi e costi di esecuzione.
Ritiene che le soluzioni TeamSystem Construction offrano una risposta efficace anche per la gestione degli interventi di manutenzione dell’opera nel corso del tempo?
Senza dubbio. Oltre ai vantaggi nella gestione degli interventi di restauro che ho sopra evidenziato, ritengo che TeamSystem Construction rappresenti uno strumento formidabile anche per supportare le azioni di manutenzione successive. Il tema della manutenzione programmata dell’opera è ormai da diversi anni al centro del dibattito, prima accademico poi normativo, con quest’ultimo che ha recepito il principio dell’obbligatorietà di redazione del piano di manutenzione.
Questo, tuttavia, è di fatto oggi in larga parte composto da un insieme di prescrizioni che difficilmente fanno espresso riferimento al singolo elemento oggetto di manutenzione; gli strumenti BIM sviluppati da TeamSystem Construction rendono invece possibile un concreto salto di qualità, proprio perché offrono la possibilità di entrare nel dettaglio di ogni singolo componente e della relativa lavorazione richiesta con espressa indicazione di tempi e costi.