Gruppo Carron

Con TeamSystem per affrontare la trasformazione digitale
Carron: trasformazione, tradizione e innovazione - Intervista con Marta Carron, Vice Presidente

Carron: trasformazione, tradizione e innovazione - Intervista con Marta Carron, Vice Presidente

Il Gruppo Carron è riconosciuto come una delle più importanti realtà italiane nel campo dell'edilizia, del restauro e delle grandi opere.
Oggi il Gruppo composto da Carron Spa con sede in provincia di Treviso e Carron Bau con sede in Alto Adige opera su tutto il territorio nazionale realizzando gli interventi più complessi ed esclusivi con un approccio multidisciplinare.

Con oltre mezzo secolo di attività alle spalle, l’azienda è stata fondata dal Cav. Angelo Carron. Dalla sua scomparsa, avvenuta 20 anni fa, sono i cinque figli a portare avanti la tradizione nel segno dell’innovazione: Diego, Arianna, Paola, Marta e Barbara Carron.

In questi 20 anni il management ha affrontato evoluzioni e cambiamenti, intraprendendo un importante percorso di digitalizzazione, come racconta Marta Carron, vice presidente di Carron.

Intervista a Marta Carron, vice presidente di Carron

Può descrivere le sfide che il Gruppo Carron ha affrontato negli ultimi 20 anni?

Sono stati anni di grande cambiamento, durante i quali l’azienda è cresciuta, un passo dopo l’altro: siamo un management che agisce valutando ogni azione, effettuiamo un’analisi attenta di costi e benefici prima di qualsiasi operazione, eseguiamo un controllo minuzioso di ogni dettaglio, coinvolgendo anche i dipendenti e senza mai agire in modo avventato.

Questo nostro modus operandi ci ha permesso di superare brillantemente la prima crisi epocale del nostro settore, nel 2010-2011. La Carron Spa ne è uscita indenne, anzi, sono stati anni molto proficui per noi, in cui abbiamo aumentato il fatturato e la redditività.

Abbiamo saputo dimostrare grande flessibilità: ad esempio, prima del 2011 seguivamo molte opere pubbliche, poi abbiamo cambiato focus diventando general contractor e lavorando con grossi fondi e importanti nomi dell’industria e dell’alta moda.

La nuova grande sfida che stiamo tuttora affrontando è quella legata alla pandemia, che ci ha colto comunque pronti e con le spalle larghe. Anche se, a accezione dei primi due mesi di lockdown in cui tutto si è fermato, il settore delle costruzioni credo sia stato meno colpito rispetto ad altri comparti e le aspettative per il 2021 sono positive.

Come avete affrontato la pandemia?

Nei cantieri l’attenzione alla sicurezza è sempre stata una priorità ed è stata intensificata nel rispetto dei nuovi protocolli. Negli uffici, invece, il personale ha lavorato da casa, ma passare allo smartworking è risultato molto semplice perché l’azienda aveva già intrapreso un processo di digitalizzazione. Tutti sono riusciti a lavorare da subito, anche da remoto.

All’avvento della pandemia, in amministrazione avevamo da poco fatto il passaggio al software TeamSystem Enterprise (ex Alyante), adottato nel gennaio 2020. C’è stato quindi un gran lavoro da parte di tutto il personale per imparare a utilizzare il nuovo software anche da casa. Abbiamo dedicato una risorsa al supporto e alla risoluzione di eventuali problemi.
Eravamo partiti da pochi mesi anche con TeamSystem Construction Project Management (CPM) il software per la tenuta della contabilità del cantiere edile, di opere di qualsiasi dimensione e complessità.

Qual è stato il vostro percorso di trasformazione digitale?

Tutto è iniziato una decina di anni fa, quando ci siamo resi conto che l’archivio cartaceo stava “scoppiando”. Sembra banale, ma questo ci ha portato a implementare l’archiviazione digitale e a partire con la digitalizzazione dei documenti. È stata creata una struttura che è diventata uno standard aziendale per la conservazione dei dati, in modo che l’informazione sia disponibile in modo univoco e accessibile da tutti in qualsiasi momento. È stato un lavoro importante e intenso.

Nello stesso tempo, ci siamo accorti che bisognava ottimizzare i processi produttivi interni e collegare il reparto amministrativo con quello tecnico e con l’ufficio acquisti. Erano mondi separati e questo portava a inefficienze: ad esempio, non c’era sincronia tra i dati circolanti tra sede e cantiere, alcuni lavori venivano svolti due volte.
Avevamo chiari gli obiettivi che volevamo raggiungere, anche se il processo di digitalizzazione è stato lungo ed è ancora in corso.
Partendo dall’alto, dal management, abbiamo coinvolto tutti i dipendenti, anche i tecnici. Ognuno ha dovuto modificare il proprio metodo di lavoro.

Per mettere in atto la trasformazione abbiamo coinvolto due giovani dipendenti che avevano le capacità e le competenze. Il primo, che era un dipendente in amministrazione, oggi è il referente di TeamSystem Enterprise. Per la parte tecnica, invece, abbiamo assunto una figura che veniva dall’Università ed era formata nel BIM. Oggi è il nostro BIM Manager ed è il referente per TeamSystem CPM.

Perché avete scelto questi due software, qual è il vostro rapporto con TeamSystem Construction?

Abbiamo un rapporto ultradecennale con TeamSystem Construction, ricordo ancora quando nel 1999 adottammo il primo software da STR, si chiamava Linea32 Imprese.
Negli anni la tecnologia è evoluta e siamo sempre stati disponibili a gare “da cavie”, a testare nuove funzionalità e a creare sinergie con la software house. Siamo stati precursori nell’utilizzo di molti nuovi prodotti. È stato quindi logico e naturale, anche questa volta, approdare alle soluzioni di TeamSystem.

Per cosa utilizzate TeamSystem Enterprise e TeamSystem CPM?

Utilizziamo TeamSystem Enterprise per tutto ciò che riguarda la contabilità e il controllo di gestione. I dati e i report forniti dal software ci aiutano ad avere il controllo delle nostre performance aziendali: dalle gare ai preventivi, dalla pianificazione alla programmazione lavori, fino al controllo costi e ricavi.

TeamSystem Construction Project Management invece ci permette di seguire la contabilità cantieri, per tenere sotto controllo le commesse dalla gara al computo, dalla programmazione lavori alla pianificazione degli acquisti, dai rapportini di cantiere al controllo di gestione di tutte le commesse in corso.

A oggi abbiamo più di 10 commesse che stiamo seguendo con TeamSystem CPM, e in futuro ogni nuovo cantiere che partirà sarà gestito con questo software. In questo modo, dai cantieri all’ufficio acquisti, tutto sarà collegato all’amministrazione in un flusso di informazioni unico e rapido, che ci porta grandi benefici.

Quali sono le funzionalità che ritenete più utili?

Il nostro obiettivo è di avere dati e informazioni tempestive e sempre aggiornate: riuscire a monitorare i propri costi in tempo reale. La forza di CPM è quella di mantenere il controllo sul progetto in ogni fase, visualizzando le criticità e la progressione temporale dei dati economici.
Leggere i dati, trasformare le informazioni del progetto in dati di produzione reali, ci consente di avere a disposizione statistiche importanti per fare scelte strategiche.

Quali vantaggi vi ha portato il Cloud?

Ha portato vantaggi in termini di accessibilità ed è prezioso per la modalità di lavoro “agile” che sfrutta la tecnologia per lavorare in modo puntuale e ordinato, sicuro ed efficiente, sempre e ovunque.
Il Cloud ci consente inoltre di gestire l’enorme mole di dati legati a una commessa. A oggi abbiamo una doppia tipologia di archivio, sia in Cloud sia su server, e riusciamo a dialogare con entrambi i sistemi, con buoni risultati.

TeamSystem CPM è un software BIM completo, qual è il vostro approccio al BIM e quali sono i vantaggi di questa metodologia?

La metodologia BIM porta a lavorare in un modo nuovo e rivoluzionario. Affinché si possa ottenere un vantaggio reale, però, deve essere parte di una filiera, a partire dal progettista e poi a cascata sull’impresa e sui fornitori. Al momento questo non avviene in maniera automatica. A trarre i vantaggi più significativi è chi dovrà gestire l’opera finita e occuparsi della sua manutenzione o del facility management.

All’interno del Gruppo Carron abbiamo cinque figure interne specializzate nel BIM e seguiamo la maggior parte delle nostre commesse in BIM, in alcuni casi ci è richiesto dalla committenza.

Nel futuro credo che tutte le commesse saranno in BIM, sarà un percorso obbligato.

Può citare qualche vostro progetto significativo, attualmente in corso?

Stiamo seguendo la riqualificazione di un edificio storico di Roma di proprietà di Edizione Property, in cui sorgerà il nuovo Bulgari Hotel, cinque stelle lusso: è una commessa da 65 milioni di euro.

La società Carron Bau sta poi realizzando la circonvallazione di Merano, importante opera infrastrutturale dal valore di 102 milioni di euro.

Siamo inoltre sempre attivi nel settore della sanità, con due ospedali in costruzione: a Treviso e a Fermo (due commesse del valore di 150 milioni l’una).

Citiamo anche il mondo delle residenze sanitarie assistenziali, che ci vede impegnati in numerosi progetti in Lombardia, Piemonte e Toscana.

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