Tutto sul certificato medico sportivo: obblighi e vantaggi per i centri sportivi
A che cosa serve il certificato medico sportivo? Come può essere gestito dai centri sportivi in modo efficace e sicuro, senza correre il rischio di incorrere in sanzioni? Queste sono solamente alcune delle domande a cui daremo risposta in questa guida dedicata alla corretta gestione dei certificati medici da parte dei centri sportivi. Partiremo però con lo spiegare cos’è nel concreto un certificato medico sportivo e perché in molti casi si tratta di un documento obbligatorio per praticare un’attività fisica.
Cos’è e a che cosa serve il certificato medico sportivo
La tutela della salute è un elemento fondamentale all’interno dell’attività sportiva, e tale risulta essere anche per la legge italiana, a partire dal Decreto del Ministero della Salute del 1982, intitolato appunto “Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva”.
Proprio per tutelare la salute di chi pratica attività fisica, in Italia è presente in molti casi l’obbligatorietà del certificato medico sportivo, il quale va ad attestare l’idoneità a svolgere determinate attività sportive, agonistiche o non agonistiche.
La visita medico sportiva, infatti, può essere fondamentale per individuare eventuali patologie fino a quel momento sconosciute: tale consapevolezza si rivela fondamentale per eliminare sul nascere il rischio associato alla pratica di attività sportive non adatte al proprio stato di salute. Dunque, la produzione del certificato di idoneità fisica va ben oltre l’aspetto meramente burocratico nella routine di iscrizione per chi pratica o intende praticare uno sport.
Quando è obbligatorio richiedere il certificato medico agli iscritti?
Il certificato medico sportivo, come abbiamo detto, ha lo scopo preciso di dimostrare l’idoneità fisica di una persona allo svolgimento di un’attività sportiva. Per quanto riguarda i casi in cui questo documento risulta obbligatorio, bisogna far riferimento al Decreto-legge n. 158 del 13 settembre 2012 (c.d. Decreto Balduzzi), convertito (con modificazioni) dalla Legge n. 189 dell’8 novembre 2012, nonché del successivo Decreto Ministeriale del 24 aprile 2013.
Attualmente sono previste 5 tipologie di attività sportive, ovvero:
- Attività sportive agonistiche: si tratta dell’attività sportiva che viene eseguita in modo continuativo da individui tesserati ad una Federazione sportiva nazionale o ad un Ente riconosciuto dal CONI e che partecipano regolarmente a gare e incontri di tipo agonistico. Per questa tipologia di attività è richiesto un certificato medico sportivo agonistico.
- Attività sportive non agonistiche: riguarda l’attività svolta da tesserati e organizzata dal CONI, da società sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate, agli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI (come ASI), i giochi sportivi studenteschi (per tutte le fasi che precedono le sfide nazionali) e quelle relative ad attività parascolastiche organizzate in istituti scolastici pubblici.
Per questa tipologia di attività è sufficiente presentare un certificato medico sportivo non agonistico.
- Attività sportive ludico-motorie: si tratta dell’attività praticata a livello collettivo o individuale da soggetti non tesserati a Federazioni sportive nazionali o Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e non regolamentata da organismi sportivi, finalizzata al mantenimento psico-fisico. Per lo svolgimento di questo tipo di attività non è richiesta la presentazione di alcun certificato medico sportivo.
- Attività sportive di particolare ed elevato impegno cardiovascolare: si tratta di manifestazioni non agonistiche o di tipo ludico-motorio, patrocinate da Federazioni sportive ed Enti di promozione Sportiva (dalle manifestazioni podistiche di lunghezza superiore ai 20 Km al gran fondo di ciclismo, nuoto, sci e attività analoghe). In questo caso è richiesto uno specifico certificato medico sportivo.
- Attività sportiva agonistica praticata da atleti disabili: la pratica di questo tipo di discipline richiede la presentazione di un certificato medico agonistico che tenga conto delle differenti patologie, delle eventuali limitazioni e del rischio specifico, considerati sia in gara che in allenamento.
Quando il certificato medico può essere richiesto, anche se non è obbligatorio
Secondo la legge, per correre al parco, per nuotare in piscina, per giocare a calcetto con gli amici oppure per frequentare un corso di ballo non è necessario alcun certificato medico sportivo, neanche di tipo non agonistico.
Come si è detto, infatti, in caso di attività ludico-motoria l’atleta non è obbligato a sottoporsi ad alcun tipo di visita medica. Tuttavia, per sicurezza personale, chiunque (anche in questo ambito) può decidere di sottoporsi volontariamente ai test medici prima di iniziare una nuova attività sportiva.
Inoltre, anche in assenza di obbligatorietà, le strutture sportive hanno facoltà di richiedere ugualmente agli utenti la presentazione del certificato medico al momento dell’iscrizione anche per le attività ludico-motorie. Molti centri sportivi, infatti, seguono questa strada per una maggiore garanzia e per tutelarsi in caso di incidenti o imprevisti.
Chi rilascia il certificato medico sportivo?
Talvolta può capitare di dover indirizzare i propri iscritti, fornendo loro informazioni sui professionisti abilitati a rilasciare le diverse tipologie di certificato medico sportivo.
Vediamo allora da chi è rilasciato il certificato medico sportivo.
- Nel caso del certificato per attività agonistiche, il professionista di riferimento può essere unicamente un medico specialista di medicina dello sport, il quale sottopone il richiedente a una serie di test. Si parla in generale di esami delle urine e del sangue, di un test visivo, di una spirometria nonché dell’elettrocardiogramma sotto sforzo. Nel momento in cui tutti i parametri risultano sufficienti, in assenza di rischiose patologie, viene rilasciato il certificato medico sportivo agonistico.
- Nel caso del certificato non agonistico è possibile rivolgersi a un medico sportivo o anche a un medico curante, oppure, nel caso di minori di 14 anni, al pediatra di riferimento. I test da effettuarsi, per chi ha meno di 60 anni, sono generalmente l’elettrocardiogramma a riposo, la misurazione della pressione e la spirometria; per chi ha più di 60 anni è invece necessario controllare anche il rischio cardiovascolare.
Come controllare le scadenze dei certificati di idoneità sportiva?
Oltre ad assicurarsi di richiedere la giusta tipologia di certificato medico agli iscritti, per essere in regola, chi gestisce un centro sportivo deve monitorarne le scadenze.
Sia il certificato medico sportivo agonistico che quello non agonistico hanno una durata pari a un anno a partire dal suo rilascio. Il certificato agonistico deve essere consegnato dall’iscritto alla società sportiva, per poi essere rinnovato con una visita completa al momento della scadenza.
Ma come si fa a controllare tutte le scadenze?
Chi gestisce una palestra o una piscina sa bene quanto sia complicato monitorare tutte le scadenze per accertarsi di avere sempre certificati in corso di validità e sollecitare il rinnovo da parte degli iscritti in prossimità di una scadenza.
La gestione dei certificati medici e delle relative scadenze è un aspetto che, come tanti altri, dimostra quanto possa essere utile per un centro sportivo l’utilizzo di un archivio : parliamo di un sistema che consente la conservazione digitalizzata di qualsiasi documento nella scheda anagrafica del socio, compresi i certificati medici che, quindi, possono essere anche fotografati e inviati via e-mail.
Con l’utilizzo di un gestionale come Wellness in Cloud di TeamSystem è possibile memorizzare e reperire in modo pratico i dati, le anagrafiche e la documentazione di iscritti, soci e dei tesserati, nel rispetto del Regolamento europeo in materia di .
Usare il certificato medico per regolamentare gli accessi
Abbiamo detto che in molti casi il certificato medico sportivo risulta obbligatorio per praticare delle attività sportive. Ma cosa accade in caso di irregolarità?
In caso di assenza di certificato medico sportivo o di certificato medico scaduto, nei confronti della Società sportiva possono scattare le sanzioni disciplinari previste dalle specifiche norme stabilite dalla Federazione e dal Coni. Inoltre, nel caso in cui l’atleta subisca una lesione durante una gara sportiva, i dirigenti del centro sportivo rischiano anche di essere perseguiti penalmente.
Come abbiamo visto, per una gestione più sicura della struttura e degli stessi iscritti, la maggior parte dei centri sportivi, anche in caso di assenza di obbligo di legge, sceglie di richiedere comunque la consegna del certificato medico sportivo ai propri utenti al momento dell’iscrizione.
Ma c’è di più. Con Wellness in Cloud, è possibile utilizzare la certificazione medica sportiva, in associazione con altri parametri, anche per la gestione degli accessi nella propria struttura sportiva. Il sistema, infatti, oltre ad inviare un reminder automatico agli utenti con certificato medico in scadenza oppure già scaduto, si occupa di verificare la validità del certificato medico al momento dell’ingresso dell’utente al tornello e di bloccarne l’accesso, segnalando l’irregolarità allo staff del centro sportivo Il sistema, tuttavia, prevede anche margine di flessibilità: in caso di consegna di autocertificazione in attesa di effettuare la visita medica, è possibile impostare un periodo di tolleranza per consentire l’accesso anche dopo la scadenza del certificato medico.