Social bonus, online una vetrina per i progetti
Online sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali una vetrina digitale per dare visibilità ai progetti degli Enti del Terzo Settore collegati all’agevolazione social bonus: l’identikit del programma a disposizione degli utenti.
Lo scorso 23 settembre ha debuttato online la Vetrina Social bonus: in questo spazio digitale il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali mette in mostra i progetti degli Enti del Terzo settore ammessi all’agevolazione che permette ai sostenitori delle iniziative di beneficiare di bonus fiscali fino al 65 per cento.
Sul portale istituzionale l’identikit dei programmi di recupero di beni inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata. In evidenza tutte le informazioni utili: dal dettaglio delle attività alle fotografie degli spazi oggetto dell’iniziativa.
Vetrina social bonus, online i progetti degli ETS
All’interno della sezione dedicata al Social bonus nell’area Vetrina vengono raccolti, via via, i progetti ammessi.
Regolata dall’articolo 81 del decreto legislativo numero 117 del 2017, l’agevolazione si basa su un vero e proprio circolo virtuoso che si articola su un coinvolgimento con relativi vantaggi sia per gli ETS che per le persone fisiche, gli enti o le società che scelgono di dare un loro contributo e che accedono al credito d’imposta:
- nel caso delle persone fisiche pari al 65 per cento delle erogazioni liberali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile;
- nel caso degli enti e delle società pari al 50 per cento nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui e del 15 per cento del reddito imponibile per gli enti non commerciali.
Centrale, quindi, è la visibilità del progetto ammesso sia per l’Ente destinatario delle donazioni che per i potenziali donatori.
Social bonus: la presentazione dei progetti da parte degli Enti del Terzo settore
A innescare il meccanismo agevolativo alla base del social bonus è proprio l’Ente del Terzo settore che presenta al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il suo progetto per sostenere il recupero degli immobili pubblici inutilizzati e dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata, di cui è assegnatario, utilizzati per lo svolgimento di attività di interesse generale con modalità non commerciali.
Possono attivare il flusso delle agevolazioni, i soggetti in possesso dei requisiti che seguono:
- qualifica di ETS;
- essere assegnatari di un bene mobile e immobile confiscato alla criminalità organizzata o di un immobile pubblico inutilizzato;
- utilizzo del bene per lo svolgimento di attività di interesse generale con modalità non commerciali.
È possibile presentare domanda entro tre finestre temporali (entro il 15 gennaio, entro il 15 maggio ed entro il 15 settembre di ogni anno). Basterà compilare il format, disponibile sul portale Servizi Lavoro e accessibile online tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica, seguendo la procedura guidata e allegando la documentazione richiesta.
Tramite un decreto direttoriale, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali mette nero su bianco la lista delle iniziative ammessa a beneficiare del social bonus, dopo aver valutato le domande presentate e dopo aver verificato i requisiti degli ETS.
Social bonus, i dati dei progetti in vetrina
Per ogni progetto pubblicato nella vetrina del Social bonus gli utenti hanno accesso a una serie di dati sulle iniziative.
Oltre a una descrizione sintetica delle attività in corso, il pacchetto di informazioni si compone delle seguenti voci:
- bene immobile;
- galleria fotografica;
- progetto di recupero;
- ente proponente.
E, infine, sul portale il Ministero del Lavoro mette anche in evidenza le istruzioni su come effettuare l’erogazione liberale con i dettagli del beneficiario da indicare, l’IBAN e la causale per il versamento.