Ristori Terzo Settore: solo pochi giorni per presentare la richiesta
Fino alle 23.59 di sabato 11 dicembre 2021 sarà possibile presentare la domanda di contributo relativa ai ristori per gli Enti del Terzo Settore che hanno cessato o ridotto le proprie attività nel corso del 2020 a seguito delle misure per il contenimento dell’emergenza pandemica.
Chi può accedere ai ristori
Ai sensi dell’articolo 13 – quaterdecies del decreto-legge n. 137 del 28 ottobre 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 176 del 18 dicembre 2020, possono accedere ai ristori le Organizzazioni di Volontariato (ODV) iscritte nei registri regionali e delle province autonome di cui alla legge n.266 dell’11 agosto 1991, le Associazioni di Promozione Sociale (APS) iscritte nei registri nazionali, regionali e delle province autonome di cui all’articolo 7 della legge n. 383 del 7 dicembre 2000 e le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) di cui all’articolo 10 del decreto legislativo n.460 del 4 dicembre 1997.
È ammessa, da parte di ciascun ente, la presentazione di una sola istanza di contributo, indipendentemente dall’iscrizione in diversi registri.
Inoltre, per poter accedere al sostegno finanziario è indispensabile non aver percepito altri contributi previsti dal Decreto Ristori e nello specifico il contributo a fondo perduto (art.1) e il fondo per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche (art.3).
Come fare domanda per i ristori per il Terzo Settore
Per la richiesta dei ristori è necessario utilizzare la piattaforma elettronica “Ristori Enti Terzo Settore” disponibile sul portale Servizi Lavoro.
La manovra non è altro che l’attuazione del decreto interministeriale del 30 ottobre 2021, che determina i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie, inizialmente pari a 70 milioni di euro aumentati poi complessivamente a 210 milioni di euro.
L’ammontare del contributo assegnato a ciascun ente sarà determinato in base alla relazione tra il totale delle risorse disponibili e il numero di domande ammesse. Per gli enti che hanno dichiarato entrate per oltre 100 mila euro, il contributo verrà aumentato del 30% fino alla soglia massima. In ogni caso, il contributo massimo assegnabile a ciascun ente non potrà superare l’importo di 5 mila euro.
Verifica dei requisiti per la richiesta
Successivamente all’erogazione del contributo sarà compito delle singole amministrazioni erogatrici la verifica, a campione, dei soggetti beneficiari per controllare la veridicità degli ulteriori elementi dichiarati nell’istanza (volume delle entrate, coerenza dell’attività pregiudicata dalla crisi pandemica con l’oggetto sociale dell’ente, etc.).
Se l’esito del controllo dovesse essere un accertamento di percezione indebita, saranno le amministrazioni erogatrici a provvedere al recupero della somma indebitamente percepita dall’ente, maggiorata degli interessi legali maturati.
FONTI:
Terzo settore, è corsa ai ristori – ItaliaOggi.it