Rendicontazione del 5 per mille: come farla e quali scadenze rispettare

11.09.2024 - Tempo di lettura: 4'
Rendicontazione del 5 per mille: come farla e quali scadenze rispettare

Agli Enti del Terzo Settore di certo non mancano gli obblighi da osservare in modo puntuale di giorno in giorno. Pensiamo a tutte le incombenze iniziali, al momento dell’istituzione dell’ente, dall’iscrizione al RUNTS – Registro Unico Nazionale del Terzo Settore – fino all’inserimento delle giuste indicazioni nella denominazione stessa dell’ente. Ma si parla anche dell’obbligo di tenuta dei libri sociali e del bilancio di esercizio, dell’obbligo di nomina dell’organo di controllo, degli obblighi retributivi, e via dicendo.  

Di certo, essere qualificati come Ente del Terzo Settore garantisce anche dei vantaggi: si pensi per l’appunto alla possibilità di poter accedere al contributo del 5 per mille per gli ETS, molto prezioso per la crescita di ogni ente e per l’organizzazione delle attività tese a raggiungere gli obiettivi fondanti. Attenzione però: l’accesso a questo beneficio comporta a sua volta degli obblighi, a partire da quello della rendicontazione del 5 mille 

Vediamo nello specifico quando è necessario trasmettere il rendiconto, quando bisogna pubblicarlo e quali sono le modalità da seguire per assolvere questi obblighi.  

L’importanza del 5 per mille per gli ETS

Come è noto, il 5 per mille è una quota dell’IRPEF che i cittadini possono destinare a una categoria ristretta di enti. Si parte per l’appunto dagli ETS, incluse le cooperative sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma di società; si parla poi di enti di ricerca scientifica, di enti di ricerca sanitaria, di università, del proprio Comune di residenza, di associazioni sportive dilettantistiche, di enti gestori di aree protette e infine di attività per la tutela, la promozione e la valorizzazione di beni culturali e paesaggistici.  

Di certo scegliere a chi destinare il proprio 5 per mille non è obbligatorio, ma non ci sono dubbi nell’affermare che grazie a questi contributi gli ETS possono portare avanti i progetti attivi e svilupparne di nuovi, cosa che altrimenti potrebbe essere difficile o persino impossibile.  

Come riportato nelle Linee guida per la rendicontazione del contributo del cinque per mille destinato agli Enti del Terzo Settore del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’istituto del 5 per mille è infatti “espressione dei principi di sussidiarietà e di solidarietà, teso a valorizzare la partecipazione volontaria dei cittadini alla copertura dei costi necessari a sostenere l’espletamento delle attività di interesse generale” e come tale “è stato coerentemente inserito nell’organico disegno riformatore contenuto nella legge 6 giugno 2016, n. 106, recante Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”. 

La rendicontazione del 5 per mille: gli obblighi degli enti

Agli ETS spetta dunque in modo del tutto legittimo la quota del 5 per mille a loro destinata direttamente dai contribuenti, nonché la quota che viene assegnata in modo indiretto, destinata quindi in modo generale al sostegno agli Enti del Terzo Settore. Da questo beneficio deriva però anche l’obbligo di rendicontazione del 5 per mille, così come legiferato per la prima volta con il D.P.C.M. 19 marzo 2008, come sistematizzato successivamente con il D.P.C.M. 23 aprile 2010 e come parzialmente modificato e integrato dal D.P.C.M. 7 luglio 2016 relativo alle “Disposizioni in materia di trasparenza e di efficacia nell’utilizzazione della quota del cinque per mille, in attuazione all’articolo 1, comma 154, della legge 23 dicembre 2014, n. 190”.  

Ne deriva quindi che entro un anno dalla ricezione delle somme, tutti i beneficiari – compresi quindi gli ETS – sono obbligati a redigere un rendiconto del 5 per mille, accompagnato da una relazione illustrativa. Quest’ultima ha il compito di mostrare in modo dettagliato e del tutto chiaro e trasparente l’effettivo utilizzo delle somme percepite, il quale deve essere coerente con quanto disposto dal legislatore. Le somme percepite con il contributo, per fare un esempio, non possono essere usate per coprire le spese relative alle campagne pubblicitarie per attirare il 5 per mille stesso.  

Se la redazione del rendiconto e la creazione della relazione sono gli unici obblighi per gli ETS che hanno ricevuto una somma inferiore ai 20.000 euro, gli ETS che hanno ricevuto una somma pari o superiore a 20.000 euro hanno altri doveri. Questi ultimi devono infatti trasmettere i rendiconti e le relative relazioni all’amministrazione competente, entro 30 giorni dalla scadenza prevista per la compilazione del rendiconto stesso (e quindi di fatto entro un anno e 30 giorni dalla ricezione dalla somma del 5 per mille). E non è tutto qui, in quanto, entro lo scadere dei 30 giorni successivi, gli stessi enti che hanno ricevuto oltre 20.000 euro di 5 per mille sono tenuti anche a pubblicare sul proprio sito web gli importi percepiti, e quindi di fatto il rendiconto e la relazione illustrativa.  

Tutti gli ETS, a prescindere dalla somma ricevuta, sono inoltre obbligati a conservare presso la propria sede il rendiconto, la relazione e i relativi giustificativi, per almeno 10 anni dalla data della creazione dei documenti.  

Le modalità di rendicontazione sotto i 20.000 euro

Vale la pena rimarcare il fatto che gli ETS con contributi da 5 per mille inferiori ai 20.000 euro non hanno né l’obbligo di trasmissione né di pubblicazione del rendiconto. Gli stessi enti sono però tenuti a redigere sia la rendicontazione che la relazione illustrativa, e a conservare questi documenti in sede per almeno 10 anni, sempre disponibili per eventuali controlli. Per questi Enti la rendicontazione deve essere fatta seguendo le modalità e la modulistica contenute nel Decreto Direttoriale n. 488/2021 

Le modalità di rendicontazione del 5 per mille pari o superiori ai 20.000 euro

La rendicontazione del 5 per mille che raggiunge somme pari o superiori ai 20.000 euro avviene di fatto attraverso la piattaforma digitale messa a disposizione dal ministero, che prevede delle sezioni apposite: oltre alle aree dedicate ai dati e alle anagrafiche dell’ente, ci sono sezioni dedicate al rendiconto (con data e ammontare del contributo) e alle spese da rendicontare. Queste sono suddivise in diversi gruppi, ovvero: 

  • risorse umane; 
  • spese di funzionamento; 
  • spese per l’acquisto di beni e servizi; 
  • acquisto di beni o servizi strumentali oggetto di donazione; 
  • erogazioni a proprie articolazioni territoriali e a soggetti collegati o affiliati; 
  • erogazioni ad enti terzi; 
  • erogazioni a persone fisiche; 
  • altre spese per attività di interesse generale. 
  • accantonamento. 

Come trasmettere e pubblicare il rendiconto del 5 per mille

Gli ETS con contributi da 5 per mille pari o superiori ai 20.000 euro devono effettuare la trasmissione del rendiconto e della relazione, escludendo i singoli giustificativi di spesa. La trasmissione deve avvenire esclusivamente mediante l’apposita piattaforma del ministero (servizi.lavoro.gov.it). Entro 60 giorni dalla scadenza per la redazione del rendiconto, e quindi dopo aver trasmesso i documenti all’amministrazione, è previsto come anticipato l’obbligo di pubblicazione del rendiconto sul proprio sito web. Entro i 7 giorni successivi alla pubblicazione, gli ETS dovranno inoltre comunicare l’avvenuta pubblicazione accedendo alla medesima piattaforma utilizzata precedentemente per la trasmissione del rendiconto, inserendo il link della pagina web in cui è stato pubblicato il documento. 

Sia per gli enti con obbligo di trasmissione, sia per quelli che possono limitarsi alla sola redazione del rendiconto per il 5 per mille, il gestionale Terzo Settore in Cloud si rivela anche in questo caso un prezioso strumento: con la soluzione sviluppata da TeamSystem, infatti, è possibile gestire facilmente e tracciare le entrate provenienti da 5 per mille e l’impiego dei fondi, in modo da poter effettuare la rendicontazione in modo più semplice.

Terzo Settore in Cloud
Il software per la gestione degli enti del terzo settore e delle Associazioni no profit.

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