Impresa sociale: cos’è e come costituirla
Cos’è un’impresa sociale? Quali sono i requisiti per costituirne una, e quali sono invece le realtà che, per legge, non possono divenire in nessun caso un’impresa sociale? Queste sono domande che in molti si fanno avvicinandosi al tema delle imprese sociali, ma va detto che i quesiti, a partire dalla Riforma del Terzo Settore, si sono moltiplicati, con gestori di cooperative sociali che arrivano a domandarsi se la propria realtà sia diventata “automaticamente” un ente di questo tipo (e la risposta è sì). In questa guida vedremo la definizione di impresa sociale, la differenza tra questa e altri ETS, le qualifiche e le attività di questa organizzazione e l’importanza di adottare un software gestionale per cooperative.
Inoltre approfondiremo gli step per costituire un’impresa sociale, sempre a partire da quanto contenuto dai testi fondamentali della Riforma del Terzo Settore.
La riforma del Terzo Settore e l’impresa sociale
L’impresa sociale esisteva anche prima della riforma del Terzo Settore: si può però dire che questo riordinamento ha portato alla nascita di una nuova impresa sociale, un ente che si presenta con particolarità uniche e distintive, sia guardando agli altri ETS, sia guardando alle imprese sociali precedentemente normate.
Già prima esisteva una normativa ad hoc sulle imprese sociali (D.Lgs 155/2006). La Riforma del Terzo Settore è intervenuta in questo scenario dando nuovo impulso alle imprese sociali. Attualmente, la disciplina fondamentale di questi enti si trova nel decreto legislativo 112/2017, formalmente separato dal decreto 117 del 2017 (Codice del Terzo Settore) ma di fatto, a livello contenutistico e fattuale, sua integrazione e suo completamento.
Cos’è l’impresa sociale?
Cos’è, quindi, l’impresa sociale così come esce dalla riforma? Partiamo nel modo più semplice e generale possibile: quella di impresa sociale è una qualifica che può essere assunta da associazioni, fondazioni o società di capitali o di persone che, secondo quanto affermato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: “esercitano in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, adottando modalità di gestione responsabili e trasparenti e favorendo il più ampio coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti interessati alle loro attività”.
Occorre precisare che, affinché l’“attività d’impresa di interesse generale” sia considerata come attività principale, più del 70% dei ricavi complessivi dell’impresa devono essere generati da attività svolte in settori socialmente utili. Inoltre, almeno il 30% dei lavoratori dell’impresa sociale deve essere rappresentato da persone affette da disabilità, molto svantaggiate, senza fissa dimora o che beneficiano di protezione internazionale.
Infine, anche gli Enti Religiosi riconosciuti civilmente possono ottenere la qualifica di impresa sociale, ma solo se questi esercitano attività d’impresa di interesse generale (secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 112/2017) e se definiscono tali attività con un regolamento, costituiscono un patrimonio destinato e tengono scritture contabili separate.
Chi non può acquisire la qualifica di impresa sociale
Non possono acquisire la qualifica di impresa sociale le società che contano un unico socio persona fisica, le amministrazioni pubbliche e gli enti che limitano anche indirettamente – secondo quanto presente nei relativi atti costitutivi – l’erogazione dei beni e servizi ai soli associati o soci.
Caratteristiche dell’impresa sociale e differenze rispetto agli altri ETS
L’impresa sociale è a tutti gli effetti un Ente del Terzo Settore, ente che però si presenta in modo decisamente particolare: vale quindi la pena vedere quelle che sono le principali differenze tra un’impresa sociale e un altro ETS.
L’impresa sociale è l’unico tra gli ETS che può avere forma societaria, così da dare a questo Ente la possibilità di costituirsi in una delle tre forme giuridiche presentate dal Codice Civile: associazione, fondazione, società. Quasi certamente, quest’ultima è quella che risulterà anche sul lungo periodo più appetibile per chi desidera fondare una nuova impresa sociale: si parla di una forma giuridica ideale nel caso di conferimenti di ammontare diverso tra i diversi soci, di alto capitale a rischio, di strumenti finanziari di debito, e via dicendo.
In tutti i casi, a differenza di altri ETS, l’impresa sociale deve essere costituita mediante scrittura notarile, senza la possibilità di percorrere la via della scrittura privata. Va poi detto che l’impresa sociale, pur essendo un ETS, non si registra nel RUNTS come gli altri Enti del Terzo Settore, quanto invece nel Registro delle imprese, il quale presenta una sezione dedicata. A connettere i due registri, con i dati delle imprese sociali che confluiscono nel RUNTS, è una comunicazione diretta tra i due uffici pubblici.
Altro aspetto differenziante riguarda i lavoratori: un’impresa sociale può avvalersi solo in modo secondario di volontari, mentre la maggior parte delle persone che operano al suo interno deve operare nell’ambito di un contratto di lavoro.
A differenziare i normali ETS e le imprese sociali è, infine, l’attività svolta. L’impresa sociale si distingue infatti per la sua attività d’impresa, la quale è in tutto e per tutto di natura economica. A differenza della maggior parte degli altri ETS, infatti, l’impresa sociale ha natura commerciale e ha anche la possibilità, seppur ridotta, di ripartire gli utili e gli avanzi di gestione. Nel caso degli altri ETS, invece, l’attività commerciale dev’essere limitata e i ricavi devono rimanere entro la soglia del costo di produzione o devono essere utilizzati per finanziare attività e iniziative strettamente legate agli obiettivi statutari dell’ente.
Le attività dell’impresa sociale
I settori di attività previsti per queste organizzazioni sono quelli elencati dall’articolo 5 del Codice del Terzo Settore. Si parla di:
- interventi e servizi di carattere sociale, sanitario, socio-sanitario;
- di attività di educazione, istruzione e formazione professionale, universitaria post-universitaria;
- di attività culturali, di interventi per la salvaguardia dell’ambiente, oppure per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio;
- di attività di ricerca (se di interesse sociale);
- di gestione di attività culturali, ricreative o artistiche
- di organizzazione di attività turistiche, di cooperazione allo sviluppo, di alloggio sociale e via dicendo.
Come costituire e registrare un’impresa sociale
Come anticipato, l’ente deve essere costituito con atto pubblico, con iscrizione nell’apposita sezione del Registro delle imprese. Nell’atto costitutivo deve essere presente un riferimento al carattere sociale dell’impresa, con indicazione dell’oggetto sociale. Va evidenziato nuovamente, inoltre, che l’iscrizione al Registro delle imprese vale di fatto anche come iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Quali sono i documenti che devono essere presentati al momento della registrazione? Si parla di:
- atto costitutivo e ogni successiva modificazione;
- statuto e ogni successiva modificazione;
- bilancio di esercizio;
- nel caso di gruppi sociali, l’indicazione dell’ente al quale l’impresa sociale è soggetta.
Gli atti e i documenti devono essere depositati – dagli amministratori o dal notaio – entro 30 giorni dall’atto stesso.
I vantaggi di Terzo Settore in Cloud per la gestione di un’impresa sociale
Come abbiamo visto, un’impresa sociale rappresenta un ETS del tutto particolare, la cui gestione operativa, contabile e amministrativa può presentare difficoltà e rischi d’errore, per non parlare dell’effettivo tempo necessario per la gestione ordinaria e straordinaria. Da qui la necessità di dotarsi di un software gestionale pensato appositamente per gli Enti del Terzo Settore: Terzo Settore in Cloud è la soluzione sviluppata da TeamSystem che permette una gestione sempre sicura, semplice e intuitiva di tutti gli aspetti di un ETS, con accesso multiutente e da qualsiasi luogo. Tutti i collaboratori hanno quindi la possibilità di portare avanti le rispettive attività da diverse postazioni, senza la necessità di installare software localmente: con Terzo Settore in Cloud è sempre tutto sotto controllo.