Esenzione IMU Terzo Settore: ecco chi può beneficiarne
Chi può beneficiare dell’esenzione IMU e TASI destinata al Terzo Settore? Come è noto e ragionevole, il legislatore punta ad agevolare gli enti non commerciali e più in generale il Terzo Settore. Tra le agevolazioni concesse ci sono, per l’appunto, anche le esenzioni di IMU e di TASI. La prima è l’Imposta Municipale Unica, una tassa di natura patrimoniale che grava su tutti coloro che sono in possesso di un immobile che non figura come abitazione principale; la seconda è invece la Tassa sugli immobili, la quale fin dal 2021 è stata accorpata direttamente all’IMU. Ne consegue quindi che l’esenzione IMU per il Terzo Settore permette di non pagare né l’Imposta Municipale Unica, né la Tassa sugli immobili.
Si capisce dunque che questa esenzione può costituire una preziosa occasione di risparmio per un ETS. Ma attenzione: questa agevolazione non spetta automaticamente a tutti gli Enti del Terzo Settore, con diversi enti che al contrario sono tenuti a pagare integralmente l’IMU.
Vediamo chi beneficia dell’esenzione e come comportarsi nel caso di utilizzo promiscuo degli immobili.
A chi spetta l’esenzione IMU Terzo Settore?
L’esenzione IMU Terzo Settore è prevista per tutti gli immobili utilizzati dagli enti non commerciali del Terzo Settore e destinati allo svolgimento di precise attività, per l’appunto, non commerciali.
Facciamo fin da subito due precisazioni: per enti non commerciali del Terzo Settore si intendono tutte le organizzazioni così definite dal Codice del Terzo Settore, all’altezza dell’articolo 79, comma 5 (qui si legge che “si considera non commerciale l’attività svolta dalle associazioni del Terzo Settore nei confronti dei propri associati, familiari e conviventi degli stessi in conformità alle finalità istituzionali dell’ente”); in secondo luogo va sottolineato che non tutte le 26 attività di interesse generale prestabilite per gli ETS dal relativo Codice sono tali da garantire l’esenzione. Le attività svolte con modalità non commerciali che danno diritto all’esenzione sono infatti solo 10, ovvero:
- attività assistenziali;
- attività previdenziali;
- attività sanitarie;
- attività di ricerca scientifica;
- attività didattiche;
- attività ricettive;
- attività culturali;
- attività ricreative;
- attività sportive;
- attività di culto.
Gli immobili degli ETS non commerciali in cui si svolgono queste attività sono esenti dall’imposta municipale, alle condizioni e rispettando i limiti dell’articolo 7, comma 1 del D.Lgs. 504/1992 e norme successive. Si capisce quindi che l’effettiva esenzione IMU dipende direttamente dalla corretta individuazione delle attività svolte nell’immobile da parte dell’Ente stesso. Nel caso di attività diverse non si può parlare di esenzione. Cosa accade, invece, nel caso – tutt’altro che raro – di uso promiscuo dell’immobile? Si avrà o meno diritto all’esenzione IMU per ETS?
Il caso di utilizzo promiscuo degli immobili
Nella norma che definisce l’esenzione IMU per il Terzo Settore si poteva leggere che questa veniva applicata unicamente agli immobili destinati “esclusivamente” allo svolgimento delle suddette attività non commerciali. Successivamente, la norma è stata modificata, con la dicitura di immobili che “non abbiano esclusivamente attività commerciale”. In questo modo si è aperta la possibilità di accedere all’esenzione anche in caso di uso promiscuo, con l’agevolazione che viene applicata solamente per la quota parte di immobile destinata a una delle 10 attività già viste. Di certo identificare la quota esatta in modo oggettivo non è immediato, soprattutto nel caso di associazioni che non conoscono degli spazi di volta in volta dedicati a una precisa e unica attività.
Torna utile a questo riguardo conoscere quanto riportato dal Decreto Ministeriale n.200 del 2012, il quale prevede la possibilità di presentare una dichiarazione da parte del legale rappresentante; pur senza definire dei metodi precisi per determinare la quota, il Decreto assegna al rappresentante la responsabilità del calcolo e della dichiarazione stessa.
La dichiarazione per l’esenzione IMU e TASI Terzo settore
La presentazione della dichiarazione per l’esenzione IMU per ETS va effettuata entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di locazione, affitto o acquisto dell’immobile, così da permettere all’Agenzia delle Entrate di conoscere per tempo il necessario per determinare il tributo spettante.
Questa dichiarazione è solamente una delle tante operazioni amministrative e contabili che chi gestisce un ETS è chiamato a fare: grazie a un software gestionale come Terzo Settore in Cloud di TeamSystem, sviluppato appositamente per associazioni, fondazioni, enti filantropici e organizzazioni di volontariato, la gestione dell’ente diventa facile, veloce e sicura.