Esenzione IMU per gli Enti non commerciali: come verificare i requisiti in caso di comodato d’uso

03.10.2024 - Tempo di lettura: 9'
Esenzione IMU per gli Enti non commerciali: come verificare i requisiti in caso di comodato d’uso

Chiarimenti del Dipartimento delle Finanze sull’esenzione IMU prevista per gli Enti non commerciali in caso di immobili concessi in comodato d’uso: via libera in presenza di vincoli strutturali o funzionali, anche in caso di temporaneo inutilizzo.

 

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la circolare numero 2/DF del 16 luglio 2024, ha chiarito come funziona l’esenzione IMU per gli Enti non commerciali relativamente agli immobili posseduti e concessi in comodato d’uso. Necessario il rapporto di strumentalità che può essere funzionale o strutturale.

Lo stesso trattamento si può applicare anche agli immobili non utilizzati a patto che non venga meno il vincolo necessario per poter ottenere i benefici.

Esenzione IMU per gli Enti non commerciali e comodato d’uso: i requisiti da verificare

Il Dipartimento delle Finanze ha illustrato nel dettaglio le regole da seguire per  l’applicazione dell’esenzione IMU per gli ENC in caso di comodato, su cui ha fatto luce una norma di interpretazione autentica contenuta nella Legge di Bilancio 2024 (Art. 1, comma 71 della legge 30 dicembre 2023, n. 213).

Il primo aspetto da verificare per valutare l’applicabilità dei benefici riguarda il legame funzionale o strutturale tra comodatario e comodante.

Il rapporto di strumentalità funzionale si realizza quando il comodatario svolge attività, nell’immobile interessato, con le seguenti caratteristiche:

  • rientrano tra quelle agevolate;
  • vengono esercitate con modalità non commerciali;
  • allo stesso tempo sono accessorie o integrative rispetto alle attività istituzionali dell’ente comodante;
  • sono in rapporto di diretta strumentalità con le sue finalità istituzionali, in maniera coerente e funzionale.

Qualche esempio pratico? Un ente che svolge attività didattiche e concede in comodato una struttura per il doposcuola.

Esenzione IMU per gli Enti non commerciali e comodato d’uso: necessario il collegamento funzionale o strutturale

Il requisito del collegamento funzionale tra comodante e comodatario risulta, inoltre, anche nel caso in cui il primo, in forza di norma statutaria, abbia la possibilità di nominare i componenti dell’organo di gestione del secondo ente.

Dal punto di vista pratico, invece, il documento chiarisce: “è opportuno far presente che il contratto di comodato, se stipulato in forma scritta, specifichi le attività per le quali è concesso l’utilizzo dell’immobile, evidenziando le caratteristiche del collegamento funzionale delle attività stesse rispetto alle attività e finalità istituzionali del comodante”.

Ma il legame che apre le porte dei benefici può essere anche di tipo funzionale: si verifica in presenza di uno stretto rapporto di strumentalità che potrebbe definirsi “compenetrante”.

È il caso di un immobile concesso in comodato a un altro ENC che appartiene alla stessa struttura dell’ente concedente e svolge un’attività meritevole prevista dalla norma agevolativa.

Esenzione IMU per gli ENC: l’agevolazione non si perde con lo stop alle attività

Quando ci sono tutte le carte in regola per poter beneficiare dell’esenzione IMU anche nel caso in cui il bene resti temporaneamente inutilizzato per uno stop alle attività non viene meno la possibilità di usufruire dell’agevolazione.

Resta centrale la strumentalità: se l’inutilizzo è legato a motivazioni più o meno temporanee non “predeterminabili astrattamente” e che non determinano una cessazione definitiva della strumentalità, l’esenzione si conserva.

Risultato opposto si ottiene in caso di cambiamento della destinazione o scioglimento del vincolo strumentale, che garantisce l’accesso ai benefici a prescindere dal temporaneo utilizzo.

 

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