Erogazioni liberali per enti del terzo settore e donazioni: ecco come incassarle
Ci sono diverse modalità attraverso le quali un ente del Terzo Settore può raccogliere fondi per finanziare le proprie attività istituzionali. Pensiamo ovviamente alle quote associative, ma anche a entrate differenti, come per esempio alle donazioni per gli ETS. Ma se è vero che le erogazioni liberali possono essere fondamentali per la crescita di un’associazione, è altrettanto vero che queste donazioni devono essere incassate e gestite correttamente. Vediamo quindi qual è la differenza tra erogazione liberale e donazione, quali sono i vantaggi per i donatori e quali sono gli obblighi per l’ente che riceve delle donazioni.
Qual è la differenza tra erogazione liberale e donazione
Prima di procedere con gli elementi fondamentali per la gestione di queste entrate, può essere utile presentare la differenza tra erogazione liberale e donazione. In generale, si parla di donazione ogni volta in cui una parte donante decide – per puro spirito di liberalità – di disporre a favore di un ricevente – o donatario – una somma di denaro o un bene. Non si tratta di uno scambio, ma di un semplice atto di generosità che non prevede un ritorno. Una donazione diventa un’erogazione liberale nel momento in cui viene fatta a favore di un ente, di un’associazione o di un ente non profit, per l’appunto senza richiedere o ricevere nulla in cambio. Nel momento in cui una donazione viene fatta a un destinatario di natura differente, non è più possibile parlare di erogazione liberale.
Erogazioni liberali: gli obblighi dell’ETS
Per molti enti del terzo settore vige l’obbligo, in caso di ricezione di donazioni in denaro deducibili o detraibili eseguite da persone fisiche, di comunicare e documentare il flusso all’Agenzia delle Entrate: per le erogazioni liberali relative al 2022, per esempio, la scadenza prevista era quella del 16 marzo 2023.
Stando alle normative in vigore, sono obbligati a comunicare telematicamente le erogazioni liberali in denaro tutti gli ETS con entrate superiori ai 220.000 euro e che siano riconosciuti come:
- APS (associazioni di promozione sociale);
- Cooperative sociali ;
- ODV;
- ONG;
- associazioni riconosciute e fondazioni che nel proprio statuto indicano come scopo la tutela, la promozione e la valorizzazione di beni di interesse artistico, storico e paesaggistico;
- associazioni riconosciute e fondazioni che hanno come scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica.
Gli ETS che rientrano in questo elenco sono obbligati alla comunicazione all’Agenzia delle Entrate, che attualmente risulta invece facoltativa per gli altri enti. Va però detto che a decorrere del periodo d’imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea di cui all’art. 101, comma 10, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, la comunicazione sarà obbligatoria per tutti gli ETS con entrate superiori ai 220.000 euro, a prescindere dall’elenco esposto.
La gestione delle erogazioni liberali per l’ente del terzo settore
Per incassare e gestire correttamente e in modo semplice le donazioni, un Ente del Terso Settore può affidarsi alle funzionalità del gestionale Terzo Settore in Cloud di TeamSystem e all’integrazione con TS Pay, la soluzione che permette tra le altre cose di accettare e tracciare donazioni online e anche in movimento, esigenza comune a tutte quelle associazioni che cercano fondi anche in occasione di manifestazioni pubbliche e ricorrenze particolari, ad esempio attraverso banchetti in piazza durante i mercatini di Natale.
Vantaggi per chi fa una donazione a un’associazione
Di certo le erogazioni liberali sono molto utili per le associazioni e per le organizzazioni no profit. Proprio per questo motivo lo Stato italiano – al fine di stimolare i cittadini a effettuare delle donazioni – ha previsto delle particolari forme di agevolazione fiscale per chi decide di effettuare un’erogazione liberale. Si parla nello specifico di detrazioni e di deduzioni per le donazioni fatte nei confronti di un Ente del Terzo Settore.
Le erogazioni liberali possono essere fatte sia da persone fisiche, e quindi da privati cittadini, sia da enti e società.
La persona fisica può optare sia per la detrazione dall’imposta, sia per la deduzione dal reddito. Nel primo caso la detrazione sarà pari al 30% dell’importo della donazione, percentuale che passa al 35% nel caso in cui la donazione sia stata disposta verso un’Organizzazione di volontariato. Tali percentuali sono da applicare a una donazione massima che ammonta a 30.000€. Ne consegue, quindi, che si potrà avere al massimo una detrazione di 9.000 euro. Nel caso della deduzione, invece, l’importo deducibile non potrà essere superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato.
L’ente o la società che effettua un’erogazione liberale a un Ente del Terzo Settore può invece optare unicamente per la deduzione dal reddito imponibile, anche qui con il limite massimo del 10% del reddito dichiarato.