Crowdfunding per associazioni: consigli e idee per raccogliere fondi
Come è noto, gli Enti del Terzo Settore hanno diverse possibilità per finanziare le proprie attività. Le raccolte fondi, per esempio, sono regolate dalle “Linee guida per la raccolta fondi degli ETS”, pubblicate con il decreto del MLPS del 12 giugno 2022. All’interno di questo quadro normativo, e considerando gli strumenti messi a punto negli ultimi anni anche all’infuori del Terzo Settore, risulta particolarmente interessante lo strumento del crowdfunding: vediamo come questo può essere sfruttato.
Che cos’è il crowdfunding
Per capire cos’è il crowdfunding è bene partire dalle parole inglesi che compongono questo termine, ovvero “crowd”, folla, e “funding”, finanziamento. Si tratta infatti di un finanziamento che arriva dalla folla, dal basso, e che poggia sulla condivisione di obiettivi comuni dall’elevato valore sociale, oppure di interesse generale. Non stupisce quindi che una delle applicazioni più ovvie del crowdfunding sia propria nel mondo del no profit.
Nel concreto il crowdfunding prevede di raccogliere del denario da utilizzare poi per finanziare il proprio progetto mediante una piattaforma internet (anche se va detto che ci sarebbero dei precedenti analogici): attualmente online si possono contare circa 80 piattaforme diverse per questo particolare tipo di raccolta fondi. Come vedremo nel prossimo paragrafo, peraltro, non esiste un solo modo per fare crowdfunding per un’associazione.
Le diverse tipologie di crowdfunding
Esistono diversi modi per effettuare una campagna di crowdfunding per un Ente del Terzo Settore. Semplificando un po’, è possibile affermare che ci sono tre approcci differenti, in base alla gestione dei fondi raccolti in merito a eventuali obiettivi:
- Keep it all: in questo tipo di campagna di crowdfunding viene indicato un obiettivo ben preciso, come per esempio quello di raccogliere 100.000 euro per ristrutturare un edificio dal forte valore storico e sociale; nel caso in cui l’obiettivo minimo non venga raggiunto, l’ente tratterrà comunque i fondi raccolti, per dare il via ai lavori;
- All or nothing: anche in questo caso viene definito un obiettivo minimo. Nel caso in cui questo non venga raggiunto entro un limite temporale, tipicamente di 90 giorni, la raccolta fondi verrà annullata, con ogni singolo contributo che verrà restituito ai finanziatori.
- Fundraising: infine, c’è la possibilità di avviare una campagna di raccolta fondi senza esplicitare nessun obiettivo preciso, né una scadenza temporale. Si tratta di una modalità particolarmente adatta per gli enti che raccolgono fondi per finanziare un’attività continuativa nel tempo, che non ha quindi una soglia minima da rispettare.
Va detto, inoltre, che esistono crowdfunding per il no profit che prevedono una ricompensa per i finanziatori, come un ritorno non economico.
Il crowdfunding per un ETS: i vantaggi
Ci sono molti ETS che non possono fare affidamento su donazioni importanti, perlomeno all’inizio. Il crowdfunding diventa così una delle principali strade da percorrere da queste realtà, partendo dalle relazioni e dai network dei propri associati, o dal capitale di fiducia presente; questo sapendo che il lancio di una campagna di crowdfunding non richiede particolari investimenti. Si tratta quindi di un buon modo per raccogliere fondi per un’associazione, anche per quelle nate da poco o che operano solamente a livello locale.
Come creare una campagna di crowdfunding per un ente no profit
Per creare una campagna di crowdfunding per il proprio ETS bisogna prima di tutto scegliere la piattaforma da sfruttare, sapendo che esistono tante possibilità, ognuna con peculiarità differenti. È bene studiare quindi le diverse opzioni, sapendo che i differenti e strumenti presentano condizioni di utilizzo, costi, trattamento dei dati, supporto tecnico e possibilità differenti. A tal proposito, è bene ricordare che a partire dal 1° luglio 2024 non sarà più possibile utilizzare Facebook per effettuare attività di crowdfunding, quindi gli enti no profit dovranno prendere in considerazione modalità alternative, come la raccolta di fondi sul proprio sito e su altre piattaforme.
Il consiglio per organizzare una campagna di crowdfunding, poi, è quello di impostare una durata abbastanza precisa, specificando quindi le date di inizio e di fine, e palesando un obiettivo ben chiaro: in questo modo sarà più facile convincere le persone a diventare dei finanziatori.
Sarà bene, inoltre, promuovere la campagna di crowdfunding, con passaparola, e-mailing, contenuti sui social media ed eventi dedicati. Da questo punto di vista, le attività online e offline dovrebbero procedere di pari passo, l’una al supporto dell’altra.
Una volta terminata la raccolta fondi attraverso crowdfunding, ricordiamo che l’ente è tenuto a utilizzare la somma solamente per sostenere le attività e i progetti di interesse generale indicati nel proprio statuto.
Per gestire facilmente i fondi, la contabilità e le attività del tuo ente, utilizza Terzo Settore in Cloud, il software gestionale che, grazie all’integrazione con TeamSystem Pay, ti permette anche di gestire raccolte fondi accettando pagamenti offline e online tramite carta di credito, bonifico bancario e PayPal, con la certezza di avere sempre il pieno controllo e la tracciabilità di tutte le attività e progetti.