Cos’è una campagna lasciti e come organizzarne una per il tuo ETS
In occasione del suo decimo anniversario, il Comitato Testamento Solidale ha promosso un’indagine tra le sue 28 organizzazioni aderenti. Si è scoperto così, guardando a questo campione, che il 73,1% delle organizzazioni non profit ha conosciuto negli ultimi anni un concreto aumento dei fondi raccolti da lasciti. Come spiegare questo incremento delle donazioni? Stando all’opinione di un’organizzazione su due, tra le ragioni principali ci sarebbero l’emergenza sanitaria, la guerra in Ucraina, e quindi in generale i grandi stravolgimenti sociopolitici internazionali. Guardando al futuro, l’88,5% delle organizzazioni è convinto che nei prossimi 10 anni aumenteranno ulteriormente gli italiani che decideranno di predisporre un lascito a un ente non profit.
Come dovrebbe fare però un ETS ad attirare queste donazioni? Vediamo cosa è e come si organizza una campagna lasciti.
Cos’è una campagna lasciti in un ETS
Cerchiamo prima di tutto di spiegare cos’è una campagna lasciti: si tratta dell’insieme delle attività programmate da un Ente del Terzo Settore per incentivare i lasciti testamentari, ossia donazioni inserite nei testamenti. Questa forma di donazione, detta anche “lascito solidale”, può essere stimolata attraverso delle campagne curate per lungo tempo, puntando a stringere e a migliorare il rapporto tra il potenziale donatore e l’ente. Obiettivo di una campagna lasciti, da questo punto di vista, è infatti quello di costruire una salda relazione di fiducia con le persone che potrebbero decidere di prevedere un lascito solidale nel proprio testamento.
Perché fare una campagna lasciti
Oltre alle campagne di raccolta fondi più tradizionali e al crowdfunding, quello della campagna lasciti solidali è un altro importante strumento a disposizione degli enti non profit per trovare fondi per portare avanti le proprie attività in campo scientifico, culturale e umanitario. Nel mondo delle organizzazioni senza scopo di lucro, infatti, ogni contributo, piccolo o grande che sia, è importante per il perseguimento degli obiettivi istituzionali dell’ente.
Si è visto inoltre che negli ultimi anni le donazioni solidali sono aumentate, e che probabilmente cresceranno ancora in futuro; a questo va sommato il dato oggettivo dell’incremento della popolazione anziana in Italia, con sempre più famiglie che – vista la parallela decrescita della natalità – potrebbero trovarsi senza eredi, e quindi potrebbero decidere di destinare almeno parte dei propri beni per finanziare l’attività quotidiana degli ETS.
È chiaro, quindi, quanto possa essere importante per un Ente del Terzo Settore dedicarsi all’organizzazione di una campagna lasciti. Risulta fondamentale, però, conoscere almeno le norme base che regolano questo delicato argomento, a partire per esempio dalle diverse tipologie di testamento. Questo può essere:
- pubblico: redatto cioè presso un notaio, in presenza di testimoni;
- olografo: ovvero redatto, datato e firmato a mano dallo stesso soggetto;
- segreto: scritto dal diretto interessato o da terzi anche con mezzi meccanici, ma sempre sottoscritto dal testatore e consegnato di persona al notaio in presenza di testimoni.
Detto questo, è importante ricordare che in Italia gli eredi più stretti possono sempre contare sulla quota legittima, presente a prescindere dalle volontà del testatore.
Il testatore può decidere di effettuare un lascito solidale in forma di:
- eredità: in questo caso l’ETS può accettare, rifiutare oppure accettare con beneficio di inventario l’eredità, nella consapevolezza che si potrebbe entrare anche in possesso di eventuali passività;
- legato: all’ente viene destinato un particolare bene o diritto patrimoniale, senza rischio di entrare in possesso di passività.
Come fare una campagna lasciti in un ETS
Il tema è di quelli delicati: ne consegue dunque che le campagne lasciti devono usare stile, tono e linguaggio adeguati, puntando a sensibilizzare, incuriosire e coinvolgere il pubblico. Va peraltro detto che la platea a cui si rivolge un ETS nello stimolare delle donazioni solidali non è omogenea. Si va da chi non ha mai pensato all’idea del testamento a chi invece ha già redatto questo documento, fino a chi ha già deciso in passato di effettuare la propria donazione all’ente.
Chi si occupa di organizzare una campagna lasciti solidali, dovrà conoscere il donour journey e coltivare la relazione con il target con tatto, in modo non invasivo e con messaggi chiari e autorevoli:
- facendo conoscere cosa sono i lasciti testamentati, argomento poco conosciuto in un Paese in cui la cultura del testamento è ancora poco diffusa;
- illustrando le attività dell’ente e i suoi obiettivi;
- spiegando in che modo e per quali progetti l’ente potrebbe utilizzare le risorse ottenute tramite i lasciti;
- presentando, se presenti, eventuali obiettivi raggiunti grazie a lasciti ricevuti in passato;
- fornendo chiarimenti sul funzionamento dei lasciti testamentari (per questo è importante essere affiancati da professionisti come notai).
La campagna lasciti può essere effettuata tramite diversi canali, come i social network, la carta stampata, le email e il sito web dell’ente.
È importante, inoltre, definire un budget da investire, sapendo però che per vedete un effettivo ritorno sull’investimento potrebbero essere necessari anni.
Gestire donazioni e lasciti solidali
Come abbiamo anticipato, i lasciti testamentari sono solamente una delle forme di donazione che un ETS può ricevere. Con un gestionale per enti non profit come Terzo Settore in Cloud di TeamSystem, è possibile promuovere sul proprio sito una campagna lasciti, tenere traccia delle entrate dell’ente (anche provenienti da lasciti) e monitorare la gestione dei fondi. Inoltre, è possibile gestire facilmente raccolte fondi, incassare erogazioni liberali e donazioni (anche ricorrenti con addebito automatico o con pagamento in 3 rate con PayPal) in presenza, in mobilità e anche sul proprio sito web, grazie all’integrazione con TeamSystem Pay.