Attività di interesse generale degli ETS: cosa sono
Esistono diversi requisiti da rispettare per poter ricevere la qualifica di Ente del Terzo Settore, e quindi per poter essere inseriti all’interno del RUNTS – il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore – con tutti i conseguenti vantaggi riconosciuti agli ETS. Il requisito fondamentale, però, è indicato all’articolo 5 del Codice del Terzo Settore: qui si dice infatti che il proprium degli ETS è svolgere esclusivamente (o in via principale) “attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale”.
Al di là dell’attenzione posta sul soddisfacimento dei bisogni della società civile, può essere utile un approfondimento su quelle che possono essere effettivamente ritenute delle “attività di interesse generale”. Vediamo quindi prima di tutto un chiarimento a questo proposito da parte del Ministero del Lavoro, e in seconda battuta l’elenco delle 26 attività di interesse generale previste dal Codice del Terzo Settore.
La definizione delle attività di interesse generale da parte del Ministero
Nell’agosto del 2022 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha diramato una circolare con oggetto “Articolo 5 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.117 (Codice del Terzo settore). Nozione di ‘interesse sociale’ e di ‘particolare interesse sociale’” al fine di comunicare un chiarimento sul tema da parte del Consiglio Nazionale del Terzo Settore.
In questo documento si legge quindi che la nozione di “interesse generale” si oppone a quella di “interesse particolare”. E ancora, si legge che “l’interesse generale in quanto genus conosce tre declinazioni di species”, ovvero interesse diffuso, collettivo e sociale. Nell’ultima tipologia rientrano le azioni che vogliono produrre un beneficio sociale, cioè per la società e non rivolto a gruppi di persone. Il Consiglio Nazionale a questo punto specifica che non tutte le attività di interesse generale possono essere riconosciute automaticamente come di interesse sociale.
Dopo questa precisazione, è possibile consultare le attività di interesse generale degli ETS così come esposte nel Codice del Terzo Settore, uno dei pilastri normativi della Riforma del Terzo Settore.
Quali sono le attività di interesse generale per gli ETS
Come anticipato, nel Codice del Terzo Settore vengono individuate 26 diverse tipologie di possibili attività di interesse generale tali da garantire la continuità della condizione di ETS, che dà accesso a benefici e fondi. Di seguito riportiamo l’elenco di tutte queste attività nel dettaglio:
- interventi e servizi sociali (compresa tutta la rete territoriale dei servizi alla persona e i servizi rivolti alle persone con disabilità);
- interventi e prestazioni sanitarie;
- prestazioni sociosanitarie;
- educazione, istruzione, formazione professionale e attività culturali di interesse sociale che abbiano finalità educative (queste ultime attività possono spaziare tra cinema, teatro, arti figurative, musica, danza, letteratura, alimentazione, studio assistito);
- salvaguardia e miglioramento delle condizioni dell’ambiente e utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali (eccezion fatta per la raccolta e il riciclaggio di rifiuti urbani, speciali e pericolosi);
- tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio;
- formazione universitaria e post-universitaria;
- ricerca scientifica di particolare interesse sociale;
- attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale;
- radiodiffusione sonora a carattere comunitario (da intendersi come radiodiffusione caratterizzata dall’assenza di scopo di lucro);
- attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;
- formazione extra-scolastica (formazione finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica, al successo formativo, al contrasto della povertà educativa e alla prevenzione del bullismo);
- servizi strumentalo per il terzo settore;
- cooperazione allo sviluppo (attività tese a sradicare la povertà, a ridurre le disuguaglianze, a prevenire i conflitti, ad affermare i diritti umani, anche a livello internazionale);
- commercio equo e solidale;
- inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro;
- alloggio sociale;
- accoglienza e integrazione dei migranti;
- agricoltura sociale;
- attività sportive dilettantistiche;
- beneficenza e cessione di denaro, beni e servizi;
- promozione della cultura della legalità, della nonviolenza, della pace tra i popoli e della difesa non armata;
- promozione e tutela dei diritti (si parla di diritti umani, civili, sociali e politici, di diritti dei consumatori, dei diritti degli utenti delle attività di interesse generale, delle pari opportunità, delle iniziative di aiuto reciproco, dei gruppi di acquisto solidale e delle banche del tempo);
- adozione internazionale;
- protezione civile;
- riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.
Queste sono nel dettaglio le attività di interesse generale che, secondo il Codice del Terzo settore, contraddistinguono gli ETS.
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