Cos’è e come si gestisce un’Associazione Pro Loco

Il mondo associativo italiano conosce una gamma estremamente ampia e diversificata di realtà, ovvero di enti privati senza scopo di lucro che si occupano delle più differenti attività, istituendo organizzazioni di diverse tipologie. Si parla di organizzazioni di volontariato, Enti filantropici, Associazioni culturali, cooperative sociali e altre realtà affini. In questo mare magnum di realtà si trovano anche le Associazioni Pro Loco, organizzazioni nate per valorizzare il territorio e rafforzare l’identità locale attraverso iniziative culturali, turistiche e sociali.
In questo articolo vedremo cosa si intende per Associazione Pro Loco, qual è il suo significato, come si costituisce e quali sono le attività che può svolgere. Approfondiremo anche il tema del finanziamento, la possibilità di iscrizione al RUNTS e l’importanza di una gestione efficiente supportata da un buon software per cooperative
Associazioni Pro Loco: cosa sono?
Iniziamo con il definire le Pro Loco: sono tali le organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano principalmente della promozione del territorio, puntando a proteggerne il patrimonio culturale, paesaggistico e storico. A formare queste associazioni sono dei volontari, i quali si impegnano a esaltare ciò che di bello, di interessante e unico offre il territorio, dalle peculiarità paesaggistiche ai prodotti tipici, valorizzando le tradizioni locali attraverso eventuali manifestazioni o iniziative. Queste ultime possono essere di tipo culturale, turistico, ambientale, sportivo, gastronomico o folcloristico.
Il significato del termine “Pro Loco” deriva dal latino “a favore del luogo”, e sintetizza perfettamente la missione di queste realtà: tutelare, promuovere e animare la comunità locale.
Ogni Pro Loco è autonoma, ma può scegliere di affiliarsi all’UNPLI (Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia), che ne rappresenta un punto di riferimento istituzionale, offrendo supporto e rappresentanza a livello regionale e nazionale.
Per operare nel rispetto delle normative e accedere a benefici fiscali, ogni Associazione Pro Loco deve dotarsi di uno statuto conforme agli obblighi previsti dal Codice del Terzo Settore, che ne definisce scopi, struttura organizzativa, modalità di partecipazione e democraticità interna.
Attualmente, in Italia esistono circa 26.000 associazioni Pro Loco, distribuite in ogni regione e provincia. Esistono, va detto, anche dei comitati di carattere nazionale (come l’UNPLI, realtà di riferimento per le Pro Loco del Paese) e regionale che raccolgono centinaia di associazioni, e che si occupano della progettualità delle singole realtà nonché del loro sostegno e coordinamento.
Differenza tra Pro Loco e Associazione
Le Pro Loco sono a tutti gli effetti delle associazioni, ma si distinguono per la specificità della loro missione e per il forte legame con il territorio in cui operano. Mentre il termine “Associazione” è generico e può riferirsi a qualsiasi ente privato senza scopo di lucro fondato da un gruppo di persone per perseguire un fine comune (culturale, sportivo, sociale, ecc.), le Associazioni Pro Loco nascono con l’obiettivo prioritario di promuovere, valorizzare e tutelare le risorse locali, in particolare da un punto di vista culturale e turistico.
Un’altra differenza significativa riguarda il riconoscimento istituzionale: molte Pro Loco sono affiliate all’UNPLI e, in quanto tali, possono partecipare a bandi, iniziative e programmi pubblici dedicati alla valorizzazione del territorio.
Dal punto di vista giuridico, una Pro Loco può assumere la forma di Associazione di Promozione Sociale (APS) o altra tipologia prevista dal Codice del Terzo Settore, come una Organizzazione di Volontariato (ODV), mentre un’Associazione “generica” può essere anche solo informalmente costituita, senza finalità territoriali specifiche.
Dunque, tutte le Pro Loco sono associazioni, ma non tutte le associazioni sono Pro Loco. La differenza principale risiede nello scopo (promozione del territorio) e nelle modalità di azione (manifestazioni, eventi, tutela delle tradizioni locali).
Vediamo ora come è possibile creare una nuova associazione Pro Loco.
Come istituire una associazione Pro Loco
La procedura per costituire una Associazione Pro Loco prevede dei passaggi ben definiti.
- Creare un comitato promotore costituito da un gruppo di almeno quattro persone accomunate dalla volontà di promuovere il proprio territorio e disposte a far conoscere il progetto di creazione della Pro Loco nella comunità di riferimento.
- Aprire il tesseramento libero alle persone interessate a perseguire gli scopi di promozione del territorio attraverso una Pro Loco.
- Scegliere la forma giuridica da adottare, optare per una Associazione riconosciuta (con personalità giuridica) consente di limitare la responsabilità dei soci. In questo caso, eventuali obbligazioni ricadono sul patrimonio dell’ente, e non sui singoli fondatori.
- Scegliere il tipo di associazione da costituire: tendenzialmente, molte Pro Loco nascono come Associazioni di Promozione Sociale (APS), ma possono anche scegliere altre forme, come quelle di Organizzazioni di Volontariato (ODV) o di associazione culturale.
- Elaborare lo Statuto della Pro Loco, ovvero il documento fondamentale che da quel momento ne regolerà attività e struttura. A seconda della tipologia di associazione che si è scelto di aprire, lo statuto dovrà contenere al suo interno specifiche clausole.
- Nel momento in cui si raggiunge un numero sufficiente di soci, il gruppo promotore intenzionato a costituire una Pro Loco deve indire un’assemblea Costituente (con raccolta dei nominativi di tutti i presenti), avvisando ogni socio. L’Assemblea Costituente, riunita, presenta quanto preparato dal Comitato promotore, presenta lo Statuto per la sua approvazione, e procede con l’elezione delle figure chiave della Pro Loco. Si parla dei Componenti del Consiglio di Amministrazione nonché dei Revisori dei Conti e dei Probiviri; il Comitato direttivo, alla sua prima riunione, procederà con l’elezione del presidente della Pro Loco.
Affinché la Pro Loco assuma personalità giuridica, l’atto costitutivo deve essere redatto da un notaio. - A questo punto la Pro Loco è di fatto costituita. Ora occorre interfacciarsi con l’Agenzia delle Entrate per registrare lo statuto e richiedere un codice fiscale dedicato. Sempre all’AdE è necessario inviare, entro 60 giorni dalla costituzione dell’ente, il modello EAS (nel caso la Pro Loco si costituisca come ente non commerciale).
Associazioni Pro Loco e l’iscrizione al RUNTS
Le Pro Loco possono iscriversi al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), eventualmente adeguando il proprio statuto a quello di una delle tipologie di Enti del Terzo Settore a cui il Registro è dedicato. L’iscrizione al RUNTS permette di acquisire personalità giuridica tramite una procedura semplificata e di accedere ai benefici fiscali e ai finanziamenti pubblici previsti per gli Enti del Terzo Settore.
Le attività delle Pro Loco
Una volta fondata, l’associazione Pro Loco può dare il via alle attività per cui è stata creata questa organizzazione, puntando per l’appunto alla promozione del territorio. Le attività muteranno leggermente in base agli obiettivi concreti dell’ente specifico, ma in linea di massima possono essere divise, per comodità, in tre grandi gruppi.
- Attività promozionali: hanno a che fare con il marketing e con la promozione dei propri progetti, nei confronti della comunità dei residenti come di visitatori e di turisti.
- Attività di supporto: una Pro Loco ha tutto l’interesse di vedere crescere il proprio territorio, e per questo può impegnarsi nel supportare altri progetti, fornendo assistenza e aiuto ad altre organizzazioni locali o persino a delle imprese.
- Attività amministrative: le attività dedicate all’amministrazione dell’associazione stessa e in parte del territorio.
In che modo una Associazione Pro Loco può finanziarsi?
La prima e più naturale forma di finanziamento per un’associazione Pro Loco è quella rappresentata dalle quote associative. Ma non si tratta certo dell’unica possibile entrata per un’associazione di questo tipo. Ci sono infatti per esempio delle possibili entrate da attività di tipo commerciale, le quali devono essere intese come attività di tipo ausiliario e secondario, messe in campo in ogni caso con lo scopo finale di raggiungere gli obiettivi istituzionali dell’associazione e mai con quello di perseguire il lucro.
Ci sono, poi, le erogazioni liberali effettuate dai soci stessi o da terzi: nel caso di erogazione conseguente a una prestazione effettuata dalla Pro Loco, la fattura diventa obbligatoria, avendo a che fare con un ricavo di natura commerciale. E ancora, si parla di contributi da parte di enti pubblici, di eventuali lasciti testamentari e di raccolte fondi. Le risorse raccolte in quest’ultimo modo, qualora pubbliche, occasionali e volte esclusivamente al finanziamento delle attività messe in campo dalla Pro Loco, possono essere considerate come escluse dal regime Iva, non concorrendo a formare il reddito della associazione.
Terzo Settore in Cloud: il software che supporta nella gestione delle Associazioni Pro Loco
La registrazione delle entrate e delle uscite, l’emissione di fatture, la gestione dei soci e delle quote associative, la creazione e la presentazione del bilancio: queste sono solamente alcune delle attività che chi si trova nel cuore di un’associazione Pro Loco è chiamato ad affrontare regolarmente. Diventa quindi molto importante poter contare su un software gestionale pensato interamente per il mondo associativo, che possa offrire un valido supporto sia nella gestione operativa che in quella amministrativa e contabile della Pro Loco. Dalla gestione degli incassi a quella dei verbali delle assemblee, dalla fatturazione elettronica alle comunicazioni ai soci, per arrivare agli scadenzari e ai rendiconti, con Terzo Settore in Cloud di TeamSystem tutto è sempre a portata di click e facile da gestire.
