Associazione di Promozione Sociale: cos’è e come costituirne una
Non è semplicissimo orientarsi tra le diverse forme e strutture organizzative che compongono il mondo del no profit. Di conseguenza, non è sempre facile capire quale tipologia di Ente del Terzo Settore costituire per trasformare in realtà la propria visione. In questo articolo vedremo in cosa consiste un ente no profit dal grande potenziale, ovvero l’Associazione di Promozione Sociale, in sigla APS. Vediamo il significato di questo termine, i requisiti essenziali per poter parlare di APS e come costituire un’Associazione di Promozione Sociale seguendo quanto riportato nel Codice unico del Terzo Settore.
Associazione APS: il significato
Come anticipato, l’acronimo APS utilizzato per indicare questi Enti del Terzo Settore sta per Associazione di Promozione Sociale. L’APS è un ETS costituito in forma di associazione – riconosciuta o meno – che si pone l’obiettivo di svolgere delle attività di interesse generale a favore dei propri associati, dei rispettivi familiari oppure di terzi. Come si può capire, questa prima definizione è piuttosto vaga e aperta a diverse interpretazioni. Per capire meglio cos’è una Associazione di Promozione Sociale vediamo ora i requisiti normativi per poter parlare effettivamente di APS.
I requisiti di un’Associazione di Promozione Sociale
Tra i requisiti di un’Associazione di Promozione Sociale vi è quello numerico. Per poter dare vita a un’APS è infatti necessario poter contare su un minimo di 7 persone fisiche, oppure su 3 diverse APS. Le realtà che non possono soddisfare questo numero non possono dare vita a un’Associazione di Promozione Sociale, dovendo quindi optare per un’altra tipologia di Ente del Terzo Settore. E se, una volta fondata, un’APS dovesse venire meno a questo requisito? In questo caso ci saranno 12 mesi a disposizione per reintegrare la propria base associativa oppure, eventualmente, per iscrivere l’ETS a una diversa sezione del RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Così come tutti gli ETS, anche le Associazioni di Promozione Sociale sono obbligate – per essere riconosciute come tali – a svolgere attività di interesse generale in modo esclusivo o prevalente, con lo scopo di perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Sono poi possibili ulteriori attività, se previste nello statuto, e in ogni caso tali attività devono essere secondarie e strumentali rispetto all’attività primaria di interesse generale: si parla di raccolte fondi pubbliche, di gestione del patrimonio dell’associazione, di somministrazione di cibo e di bevande, di organizzazione di eventi, di viaggi e di soggiorni turistici, e via dicendo. Le APS possono svolgere anche attività in forma commerciale, ma questo richiede l’apertura di una Partita Iva (adottando il regime forfettario).
In ogni caso, in un’APS le attività di interesse generale devono essere realizzate ricorrendo in forma principale a persone volontarie, che in nessun caso possono essere retribuite. Solo per perseguire le proprie finalità istituzionali l’ente può avvalersi anche di lavoratori dipendenti e liberi professionisti, i quali però non possono mai essere in numero superiore al 50% del numero dei volontari dell’APS oppure in numero superiore al 5% rispetto al numero di associati.
Infine, per essere registrata come tale, un’associazione no profit di questo tipo deve contenere all’interno della propria ragione sociale l’indicazione APS o, senza acronimo, di Associazione di Promozione Sociale.
Differenza tra associazione culturale e Associazione di Promozione Sociale
Sia le associazioni culturali che le associazioni APS sono enti senza scopo di lucro. Per costituire un’associazione culturale come associazione o cooperativa sono sufficienti 3 persone fisiche disposte a diventare soci fondatori, mentre nel caso delle APS le persone fisiche devono essere necessariamente almeno 7 (oppure 3 APS).
Il Codice del Terzo Settore ha tuttavia eliminato le associazioni culturali dall’articolo del TUIR dedicato alla gestione fiscale degli enti non commerciali, e ciò comporta che presto queste associazioni non potranno più beneficiare della de-commercializzazione dei corrispettivi versati dai soci per fruire dei servizi istituzionali. Di fatto, quindi, per poter beneficiare dei vantaggi fiscali previsti per gli ETS le associazioni culturali dovranno diventare APS, adeguando il proprio statuto.
Come costituire una APS
Per costituire un’Associazione di Promozione Sociale occorre:
- Costituire un’associazione no profit avvalendosi di un notaio oppure effettuando la procedura con scrittura privata registrata presso l’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che per fondare un’Associazione di Promozione Sociale devono esserci almeno 7 soci fondatori, nel caso questi siano persone fisiche, o 3 APS.
- Redigere in duplice copia l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione, documenti che stabiliscono tra le altre cose quale o quali saranno le attività esclusive o principali di interesse generale svolte dall’ente, in che modo gli scopi istituzionali verranno perseguiti, come sarà regolata la vita associativa e quali sono gli organi sociali dell’ente. Le informazioni e gli articoli da inserire all’interno di questi documenti sono previsti dal Codice del Terzo Settore (d.lgs. 117/2017).
- Registrare l’associazione presso l’Agenzia delle Entrate, agenzia presso cui richiedere anche l’attribuzione del Codice Fiscale e pagare la tassa di registro.
- Iscriversi al RUNTS attraverso il portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La corretta gestione dell’Associazione di promozione sociale
Una volta costituita, un’associazione APS dovrà operare per perseguire gli obiettivi indicati nel suo statuto, e per farlo dovrà gestire una serie di aspetti: i soci, i volontari, gli eventuali dipendenti, l’organizzazione delle attività di interesse generale, le eventuali raccolte fondi, i libri sociali e contabili, il bilancio e altro ancora. Di fronte a tutti questi compiti, diventa fondamentale semplificare e velocizzare per quanto possibile la gestione operativa, contabile e amministrativa dell’ente, utilizzando un software gestionale come Terzo Settore in Cloud di TeamSystem, sviluppato appositamente per la corretta gestione degli ETS italiani. Grazie a Terzo Settore in Cloud è possibile gestire da un unico pannello di controllo intuitivo tutto ciò che riguarda l’ente, dall’iscrizione dei soci agli incassi fino alla fatturazione, risparmiando tempo e azzerando gli errori.