Cos’è l’amministrazione condivisa nel Terzo Settore
Cos’è il concetto di amministrazione condivisa nel Terzo Settore? Si può dire che questo concetto è insito già nella configurazione degli ETS e che si trova nella Riforma stessa, che li definisce come “enti privati che promuovono e realizzano attività di interesse generale”. Di fatto, l’amministrazione condivisa, in uno scenario di questo tipo, diventa il necessario step successivo, avendo gli ETS delle finalità analoghe o quanto meno parallele a quelle della pubblica amministrazione.
A mettere tutto nero su bianco è stato l’articolo 55 Codice del Terzo settore (d.lgs. 117/2017), nel quale si spiega che pubblica amministrazione ed ETS non sono né antagonisti, né concorrenti, né soggetti opposti in un processo di compravendita. Si tratta invece di alleati naturali, di soggetti uniti dall’intento di realizzare delle attività di interesse generale a beneficio della comunità. Da qui, per l’appunto, l’amministrazione condivisa nel Terzo Settore: vediamo di cosa si tratta più nel concreto.
Cos’è l’amministrazione condivisa nel Terzo Settore?
A dare concretezza all’amministrazione condivisa è, come anticipato, l’artico 55 del Codice del Terzo Settore, nel quale si legge che “in attuazione dei principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità, omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità dell’amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare, le amministrazioni pubbliche […] nell’esercizio delle proprie funzioni di programmazione e organizzazione a livello territoriale degli interventi e dei servizi nei settori di attività di cui all’articolo 5, assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo Settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e accreditamento”.
Si capisce quindi che l’amministrazione condivisa per gli ETS si traduce nel concreto in esperienze di co-programmazione e co-progettazione, ovvero di attività in cui le pubbliche amministrazioni e il Terzo settore possono agire congiuntamente per programmare, progettare e agire a favore delle loro comunità.
L’amministrazione condivisa prima della Riforma
Il concetto di amministrazione condivisa per gli ETS non esisteva prima della Riforma del Terzo Settore: in questo senso, l’articolo 55 può essere visto come lo stimolo verso un cambiamento epocale. Tuttavia, sarebbe sbagliato pensare che prima del Codice del Terzo Settore Enti pubblici ed Enti del Terzo Settore fossero visti sempre e comunque come controparti. Già in passato, infatti, l’ente pubblico ha fatto talvolta ben più che riconoscere dei benefici di determinate attività degli ETS. Si pensi per esempio a quei prototipi di co-programmazione che sono stati i Piani di zona, così come istituiti dalla legge 328/2000, la quale peraltro aveva anche aperto all’opportunità di indire delle istruttorie di co-progettazione tra Enti pubblici ed Enti del Terzo Settore, in campo di interventi definiti come innovativi e sperimentali.
Si capisce dunque che l’amministrazione condivisa avviata dalla Riforma non nasce dal nulla, pur nella consapevolezza che quella legge del 2000 risultava decisamente arretrata – da certe prospettive persino per l’epoca – nella sua concezione del Terzo Settore. Altri esempi da citare, oltre ai Piani di zona, potrebbero poi essere anche i Patti di Sussidiarietà istituiti in Liguria con la legge 42/2012: questi, così come tentato con meno successo anche con altre normative locali, hanno dato il via a parecchie esperienze interessanti poggiate su accordi singoli tra Enti Pubblici ed Enti del Terzo Settore.
Come si attua l’amministrazione condivisa
Vale la pena a questo punto vedere come si trasforma in realtà il concetto di amministrazione condivisa negli ETS. Si parla per prima cosa di co-programmazione, ovvero dell’attività finalizzata a individuare i bisogni della comunità che possono essere soddisfatti proprio dalla collaborazione tra ETS ed Enti pubblici. Passo successivo dell’attività di co-programmazione è l’individuazione degli interventi necessari, delle modalità più adeguate e delle risorse disponibili da sfruttare. Qui, come si può capire, il punto di forza dell’Ente del Terzo Settore consiste nella possibilità di assicurare all’Ente pubblico la propria prospettiva.
Nell’ambito dell’amministrazione condivisa si parla poi di co-progettazione, ossia l’attività che punta alla definizione e se possibile alla realizzazione di progetti specifici di intervento o di servizio per soddisfare dei bisogni definiti e studiati dalla già citata co-programmazione.
Con l’amministrazione condivisa, quindi, gli ETS entrano nel vivo della formazione e della messa in campo delle politiche pubbliche. Anche in queste attività, il supporto di un gestionale come Terzo Settore in Cloud di TeamSystem può essere prezioso per ottimizzare la gestione di progetti anche complessi. Grazie alle sue numerose funzionalità, infatti, Terzo Settore in Cloud consente di gestire e tenere sempre sotto contro tutti gli aspetti amministrativi, contabili e operativi dell’ente, ma anche dei singoli progetti che questo mette in atto.