Vincolo sportivo, cosa cambia dal 2025

10.02.2025 - Tempo di lettura: 2'
Vincolo sportivo, cosa cambia dal 2025

A luglio verrà meno il vincolo sportivo per tutti i tesserati. Le novità previste per società e lavoratori del settore.

 

Verso lo stop al vincolo sportivo. Dal 1° luglio 2025 verranno meno le limitazioni alla libertà contrattuali per tutti gli atleti.

Così come già previsto per i nuovi tesserati già dal mese di luglio 2023, anche in relazione ai tesseramenti che rappresentano rinnovi di precedenti rapporti si va verso la possibilità di recesso senza alcuna limitazione.

Si tratta di una novità introdotta nell’ambito della riforma del lavoro sportivo, prorogata ad ultimo dal DL n. 89/2024. Salvo ulteriori rinvii, la ridefinizione delle regole diverrà operativa ormai a stretto giro.

Vincolo sportivo, le novità dal 1° luglio 2025

Quello previsto dall’articolo 12 del DL n. 89/2024 è stato uno dei tanti ritocchi introdotti nel corso del tempo alla riforma dello sport, con particolare riguardo al rapporto tra atleti e società.

A livello giuridico, con il termine vincolo sportivo si intende l’obbligo assunto dall’atleta, al momento del tesseramento, di praticare attività esclusivamente nell’interesse della Società. Una limitazione alla libertà contrattuale che è stata di fatto eliminata dalla riforma prevista dal DL n. 36/2021.

La decorrenza dell’abolizione del vincolo sportivo segue però due binari differenti. Dal 1° luglio 2023 è partito lo stop alla limitazione delle libertà contrattuali degli atleti in relazione ai nuovi tesseramenti.

Per i tesseramenti già in atto al 30 giugno 2023 e operanti, dopo quest’ultima data, senza soluzione di continuità, anche mediante rinnovo, in calendario bisognerà invece annotare la data del 1° luglio 2025. Questo il termine che segnerà l’abolizione del vincolo sportivo degli atleti, in tutte le casistiche.

Il rinvio al 2025 è stato introdotto con il fine di consentire alle Società giovanili, così come ad associazioni e società dilettantistiche, di valutare l’impatto dell’eliminazione del vincolo, strumento che nel corso degli anni ha garantito una pianificazione più stabile degli investimenti anche sui singoli atleti.

Di contro però, si tratta di una limitazione contrattuale per gli sportivi, soprattutto in ambito dilettantistico. La riforma dello sport punta quindi a rendere più fluidi i rapporti di lavoro anche nello sport, garantendo maggiore libertà di scelta ai singoli tesserati.

Stop al vincolo sportivo, il contrappeso del premio di formazione tecnica

L’eliminazione del vincolo sportivo è stata legata ad un’ulteriore novità.

Secondo quanto previsto dall’articolo 12 del DL n. 36/2021, le Federazioni Sportive Nazionali e le Discipline Sportive Associate, incluse quelle paralimpiche, devono prevedere nei loro regolamenti che, al momento del primo contratto di lavoro sportivo di un atleta, le società sportive professionistiche e dilettantistiche riconoscano un premio di formazione tecnica proporzionalmente suddiviso, sulla base della durata e del contenuto formativo del rapporto, tra le società sportive dilettantistiche o professionistiche presso le quali l’atleta si è formato.

La misura del premio di formazione tecnica è stabilita da ciascuna federazione, tenendo conto dell’età dell’atleta, della durata e del valore economico del suo primo contratto di lavoro sportivo.

I regolamenti sono stati approvati alla fine del 2023. In caso di mancata adozione, si applicano le regole previste dall’Autorità delegata in materia di sport.

Il premio rappresenta di fatto un contrappeso all’eliminazione del vincolo sportivo, che punta a valorizzare le attività di formazione svolte nei confronti degli atleti, sia in ambito dilettantistico che nello sport professionale.

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