Il regime forfettario di ASD e SSD: regole e agevolazioni
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La legge n. 398/1991 prevede un particolare regime forfettario per le associazioni e le società sportive dilettantistiche. Un focus sulle regole d’accesso e sulle agevolazioni previste.
Le associazioni e le società sportive dilettantesche senza fini di lucro possono applicare un regime fiscale agevolato, sia sul fronte della determinazione del reddito imponibile che in materia di IVA.
Si tratta del regime forfettario previsto dalla legge n. 398/1991, destinato ad ASD e SSD che nel periodo d’imposta precedente a quello di applicazione hanno conseguito proventi da attività commerciali non superiori a 400.000 euro.
L’applicazione del regime forfettario è subordinato all’invio di una comunicazione alla SIAE e all’Agenzia delle Entrate e presenta diversi vantaggi sul fronte operativo in relazione all’avvio, dal 2026, della riforma IVA per il settore sportivo.
Un focus sulle regole d’applicazione e sulle agevolazioni previste
ASD e SSD: il regime forfettario della legge n. 398/1991
La Legge 398 del 1991 disciplina il regime fiscale agevolato per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e le Società Sportive Dilettantistiche (SSD) senza scopo di lucro, affiliate alle federazioni sportive nazionali o agli enti nazionali di promozione sportiva.
Si tratta del regime fiscale agevolato che consente di determinare forfettariamente il reddito imponibile e l’IVA, oltre a semplificazioni negli adempimenti contabili, di certificazione dei corrispettivi e dichiarativi.
La possibilità di applicare del regime agevolato è rivolta ad ASD e SSD che, nel periodo d’imposta precedente, hanno conseguito proventi da attività commerciale per un importo non superiore a 400.000 euro.
Se durante il periodo d’imposta si supera il limite di 400.000 euro di proventi commerciali, il regime agevolato cessa di applicarsi dal mese successivo.
Regime forfettario ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA
Dal punto di vista operativo, l’accesso al regime di cui alla legge 398/91 prevede una serie di agevolazioni, che in parte si incrociano anche con le novità attese dal 1° gennaio 2026 in materia di IVA.
Andando per gradi e analizzando le regole relative alla forfettizzazione ai fini delle imposte sui redditi, per le ASD e SSD che aderiscono al regime agevolato, il reddito imponibile viene determinato applicando un coefficiente di redditività del 3 per cento ai proventi derivanti da attività commerciali, a cui si aggiunge l’intero importo delle plusvalenze patrimoniali.
Le società sportive dilettantistiche, considerate soggetti passivi IRES, applicano il coefficiente del 3 per cento a tutti i proventi e componenti positivi che concorrono a formare il reddito complessivo, escluse le plusvalenze.
Per le ASD in possesso della qualifica di enti non commerciali, il reddito complessivo è formato dalla somma dei redditi fondiari, di capitale, d’impresa e diversi. Al reddito d’impresa, calcolato con il coefficiente del 3 per cento, vanno sommati gli altri redditi.
Sul fronte dell’IVA, il regime 398/91 prevede una detrazione forfettizzata le ASD e SSD, generalmente pari al 50 per cento dell’imposta relativa alle operazioni imponibili, e una percentuale specifica per le cessioni o concessioni di diritti di ripresa televisiva e trasmissione radiofonica, per le quali la detrazione spetta per un terzo della relativa imposta.
Doppia comunicazione per l’accesso al regime forfettario
L’applicazione del regime di cui alla legge n. 398/1991 prevede due diverse comunicazioni.
In particolare, l’opzione per il regime fiscale deve essere comunicata alla SIAE prima dell’inizio dell’anno solare di riferimento, ha effetto fino a quando non viene revocata ed è vincolante per un quinquennio.
La comunicazione SIAE dovrà essere trasmessa all’ufficio competente in relazione al domicilio fiscale dell’ente.
Per quel che riguarda invece la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, è con il quadro VO della dichiarazione IVA che è necessario esercitare l’opzione. Nell’ipotesi di esonero dalla presentazione della dichiarazione IVA annuale, il quadro VO deve essere presentato in allegato alla dichiarazione dei redditi, barrando la casella inserita nel frontespizio.
Sul fronte degli adempimenti da porre in essere, è bene dare evidenza di alcuni chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 18/2018.
In particolare, l’Agenzia ha chiarito che in caso di omessa comunicazione alla SIAE non viene meno la possibilità di applicare il regime agevolato.
Le associazioni e le società sportive dilettantistiche senza fini di lucro possono accedere alle agevolazioni previste qualora abbiano adottato un “comportamento concludente”, a patto però di palesare l’esercizio dell’opzione nella dichiarazione IVA o con la dichiarazione dei redditi. Si applica in ogni caso la sanzione di cui all’articolo 11 del D.Lgs. n. 471 del 1997.
Le semplificazioni in materia di IVA: esoneri e adempimenti
La possibilità di applicare il regime 398/91 consente di accedere a diverse agevolazioni sul fronte degli obblighi contabili, di certificazione e dichiarazione.
ASD e SSD che aderiscono al particolare regime forfettario loro rivolto, sono infatti esonerate:
- dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili
- dagli obblighi di cui al titolo II del DPR n. 633 del 1972 (v. articolo 2, comma 1, della stessa legge n. 398 del 1991) e, in particolare, dall’obbligo di fatturazione (tranne che per le prestazioni di sponsorizzazione, per le cessioni o concessioni di diritti di ripresa televisiva e di trasmissione radiofonica e per le prestazioni pubblicitarie) e di registrazione;
- dall’obbligo di certificazione dei corrispettivi;
- dall’obbligo di dichiarazione ai fini IVA.
È invece obbligatorio il rispetto dei seguenti adempimenti:
- conservare e numerare progressivamente le fatture di acquisto;
- annotare, anche con una unica registrazione, entro il giorno 15 del mese successivo, l’ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi provento conseguiti nell’esercizio di attività commerciali, con riferimento al mese precedente;
- effettuare il versamento trimestrale dell’IVA entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento;
- annotare distintamente nel registro IVA minori i proventi di cui all’articolo 25, comma 2, della legge n. 133 del 1999, che non costituiscono reddito imponibile, le plusvalenze patrimoniali, nonché le operazioni intracomunitarie.
Particolare attenzione poi all’obbligo di tracciabilità: i pagamenti a favore di associazioni e società sportive dilettantistiche e i versamenti da queste effettuati di importo pari o superiore a 1.000 euro devono essere effettuati tramite conti correnti bancari o postali a loro intestati, di modo da consentire l’effettuazione di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
L’accesso al regime forfettario semplifica il debutto della riforma IVA
Delineate le caratteristiche del regime di cui alla legge n. 398/91, è bene evidenziare che la possibilità di optarvi costituisce un vantaggio importante per le ASD e le SSD, in vista del debutto della riforma IVA.
Come noto infatti, dal 1° gennaio 2026 scatterà una vera e propria rivoluzione per le realtà del settore, con il passaggio dal regime di esclusione IVA a quello di esenzione.
Si tratta di novità che non muteranno il carico fiscale per il mondo dell’associazionismo sportivo, ma che comporteranno una serie di nuovi adempimenti. Dalla fatturazione, agli obblighi dichiarativi, tra le spese di gestione bisognerà quindi tener presenti quelle necessarie per adempiere agli obblighi fiscali.
Come abbiamo avuto modo di vedere nelle righe precedenti, il regime 398/91 garantisce diverse semplificazioni proprio sul fronte dell’IVA. Le ASD e le SSD che lo applicano, o lo applicheranno, continueranno a beneficiarne anche dopo l’avvio delle novità in calendario dal prossimo anno.
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