Obbligo del defibrillatore per le ASD: cosa sapere
Le tante novità introdotte dal Riforma dello Sport rischiano forse di portare le ASD e le SSD a trascurare altri obblighi imposti negli ultimi anni dalla legge, che risultano però molto più importanti. Tra questi vi è l’obbligo del defibrillatore per ASD e SSD, una normativa tanto utile e comprensibile quanto criticata ed evitata. Sul fatto che nei luoghi in cui si pratica regolarmente sport possa fare la differenza avere un dispositivo salvavita come il DAE (Defibrillatore Semiautomatico Esterno) non ci sono certamente dubbi: proprio l’attività sportiva intensa, infatti, può rendere l’arresto cardiaco o la fibrillazione ventricolare più probabili, per i più diversi motivi. Il funzionamento di questi dispositivi, almeno a parole, è semplice: per mezzo di una scarica elettrica il defibrillatore va a porre fine a un’aritmia o a interrompere un arresto cardiaco altrimenti mortale. Ma quali sono le associazioni che devono dotarsi di questi del defibrillatore? E quali sono le altre responsabilità delle ASD?
Defibrillatore obbligatorio per ASD: quali associazioni e società possono farne a meno
Va detto che l’iter legislativo che ha portato all’obbligo del defibrillatore per le ASD è stato lungo e discusso: tutto parte dal Decreto del Ministero della salute del 24 aprile 2013 (detto anche Decreto Balduzzi), dal titolo “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”; questo ha disposto l’obbligo per le Società Sportive Professionistiche come per le Associazioni Sportive Dilettantistiche di dotarsi di defibrillatori semiautomatici, con il regolamento entrato poi in vigore nel 2017 insieme ai chiarimenti del decreto 26 giugno dello stesso anno. Di conseguenza:
- ogni impianto sportivo deve essere dotato di un defibrillatore semiautomatico o più avanzato;
- nel corso delle gare deve essere presente almeno una persona formata nell’utilizzo del defibrillatore;
- sono obbligate ad assicurarsi della presenza del defibrillatore e del suo corretto funzionamento e uso le società e le associazioni sportive dilettantistiche praticanti una delle 396 discipline sportive riconosciute del CONI;
- sono escluse dall’obbligo le ASD che praticano attività sportiva al di fuori di un impianto;
- sono inoltre escluse dall’obbligo di defibrillatore le ASD in cui si praticano esclusivamente attività a ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce, freccette, bowling, dama e altre attività indicate dall’art. 5 comma 3 del Decreto.
Si capisce quindi che la maggior parte delle Associazioni Sportive Dilettantistiche è obbligata a rispettare l’obbligo di dotarsi di un DAE. La sola presenza del dispositivo salvavita non è però sufficiente per assolvere l’obbligo.
Le responsabilità dell’ASD
Al centro dell’obbligo del defibrillatore, per quanto riguarda le attività sportive non professionistiche, ci sono quindi ASD e SSD: spetta a loro, per esempio, il compito di verificare che in corrispondenza degli eventi sportivi sia presente un defibrillatore a norma e funzionante, e che sia inoltre presente in loco almeno una persona formata, che sappia cioè utilizzare in modo efficace il DAE.
Va sottolineato che l’onere dell’acquisto del dispositivo salvavita è in carico alle SSD e alle ASD; è però prevista la possibilità, in caso di condivisione del medesimo impianto sportivo, di associarsi per rispettare l’obbligo, con diverse ASD o SSD che possono cioè acquistare e gestire il DAE in modo condiviso, scegliendo per esempio di demandare al gestore dell’impianto sportivo la manutenzione del dispositivo stesso.
Sta sempre all’associazione, inoltre, assicurarsi della regolare manutenzione del dispositivo e che chi utilizza l’impianto sportivo sia informato sia della presenza che dell’esatta ubicazione del defibrillatore.
Il personale formato per l’uso del DAE
Come anticipato, spetta all’associazione assicurarsi che almeno una persona presente durante gli eventi sportivi sia formata per l’utilizzo del defibrillatore: rientra tra le responsabilità dell’ASD anche l’individuazione della persona o delle persone più adatte ad agire come first responder. I collaboratori scelti dovranno essere infatti effettivamente presenti e attitudinalmente idonei ad affrontare questo delicato compito. Il numero di persone da formare deve essere consono al tipo di organizzazione presente e al luogo in cui è posizionato il DAE. Il personale dovrà essere formato tramite un corso di formazione erogato dai centri di formazione accreditati dalla propria Regione.
Oltre al personale formato, dev’essere anche individuata una persona responsabile che dovrà verificare regolarmente il corretto funzionamento del dispositivo.
L’obbligo di defibrillatore risulta essere solo uno dei tanti adempimenti previsti dalla legge che un’ASD o SSD deve rispettare. Il gestionale Sportivi in Cloud di TeamSystem, essendo sempre aggiornato con le ultime normative vigenti, risulta uno strumento prezioso non solo per gestione degli aspetti amministrativi, operativi e contabili di un ente sportivo, ma anche per la gestione del personale e dei volontari di ASD e SSD e dei loro compiti.