Le scadenze della riforma dello sport in attesa del decreto correttivo
Diversi gli adempimenti legati alla riforma dello sport in vigore dal 1° luglio 2023: dall’adeguamento degli statuti fino ai nuovi obblighi in materia di lavoro, le scadenze attualmente previste sono in fase di revisione per effetto delle previsioni del nuovo decreto correttivo, il cui schema è all’esame del Parlamento
La riforma dello sport è in vigore dal 1° luglio 2023, data a partire dalla quale è partita la corsa per adeguarsi alle nuove disposizioni.
Dagli statuti, fino ai nuovi adempimenti in materia previdenziale e assicurativa per i lavoratori del settore, sono diverse le scadenze da segnare in rosso sul calendario.
Sui termini da rispettare restano tuttavia diverse ombre, alla luce dell’annunciata adozione di un nuovo decreto correttivo che semplificherà gli obblighi previsti dal Decreto Legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021.
La riforma dello sport e l’adeguamento degli statuti, scadenza il 31 dicembre 2023
L’adeguamento degli statuti è uno dei primi adempimenti da tenere a mente per essere in regola con le previsioni introdotte dalla riforma dello sport.
Alla luce di quanto previsto dal Decreto Legislativo 36/2021, alla data del 1° luglio è necessario che gli statuti degli enti sportivi riportino nell’oggetto sociale lo svolgimento in via stabile e principale dell’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche, compresa la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica.
Attualmente non è previsto un termine specifico entro il quale adeguare gli statuti, rendendo quindi necessario risultare in regola sin da subito.
Una situazione sulla quale si attendono nuove modifiche dal decreto correttivo il cui schema è attualmente all’esame del Parlamento, che modificando quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo 36/2021 prevede l’aggiunta del comma 1-quater.
Accanto alla previsione dell’inammissibilità della richiesta di iscrizione al Registro delle attività sportive dilettantistiche e alla cancellazione d’ufficio in caso di mancata conformità dello statuto, viene fissato al 31 dicembre 2023 il termine per gli adeguamenti necessari.
Riforma dello sport e nuovi adempimenti in materia di lavoro, verso la revisione delle scadenze
La riforma entrata in vigore a luglio incide in materia diretta sul lavoro sportivo e, al fine di garantire maggiori tutele a chi opera nel settore, prevede l’introduzione di nuovi adempimenti a carico di società e associazioni.
In primis si prevede l’obbligo di comunicare al Registro delle attività sportive dilettantistiche i dati necessari per l’individuazione del rapporto di lavoro sportivo, adempimento che equivarrà alla comunicazione al centro per l’impiego e prevederà le stesse sanzioni previste per la generalità dei datori di lavoro in caso di omessa comunicazione al CPI.
Viene inoltre previsto l’obbligo di tenuta del Libro Unico del Lavoro anche per le collaborazioni sportive, adempimento che secondo quanto previsto attualmente deve essere effettuato in modalità telematica mediante un’apposita sezione del Registro delle attività sportive.
Ambedue i nuovi adempimenti sono però partiti solo su carta, considerando che manca il decreto attuativo atteso entro il primo aprile 2023 contenente le disposizioni tecniche e i protocolli informatici per la predisposizione e l’invio delle comunicazioni e del LUL.
Anche in questo caso quindi si attendono novità con l’annunciato decreto correttivo che dovrebbe prevedere:
- il rinvio del termine per l’adozione del decreto attuativo per la comunicazione dei rapporti di lavoro alla data del 1° luglio 2023 (si presume che tale termine sarà adeguato alla data in cui verrà varato in via definitiva il nuovo correttivo);
- il rinvio del decreto attuativo in materia di Libro unico del lavoro al 31 ottobre 2023, prevedendo la possibilità di adempiere o mediante il RAS oppure secondo le modalità ordinarie;
- la possibilità di iscrizione del LUL in un’unica soluzione entro la fine di ciascun anno di riferimento.
Riforma dello sport, rinvio al 31 ottobre 2023 per adempimenti e versamenti da luglio a settembre
Novità sono in arrivo in sede di correttivo anche sul fronte degli adempimenti in materia previdenziale previsti nell’ambito del lavoro sportivo.
Si ricorda infatti che la riforma dello sport prevede per i compensi di importo superiore a 5.000 euro l’obbligo di versamento dei contributi INPS, mentre sul fronte della contribuzione in materia di infortuni sul lavoro non è stata prevista ad oggi una soglia limite.
In ambedue i casi bisognerà fare i conti quindi con il calendario delle scadenze mensilmente previste per i versamenti dei contributi previdenziali, assicurativi e per il versamento delle ritenute IRPEF applicate ai lavoratori con compensi superiori ai 15.000 euro.
Il pagamento è effettuato di norma entro il 16 del mese successivo al periodo di riferimento. La prima scadenza da tenere a mente sarebbe tuttavia fissata al 21 agosto, alla luce della sospensione degli adempimenti fiscali prevista dal 1° al 20 agosto.
Anche su questo punto sono però in arrivo correttivi e nello schema di decreto all’esame del Parlamento si prevede la possibilità di pagare le somme dovute entro ottobre, senza sanzioni.
Nel dettaglio, si prevede che adempimenti e versamenti relativi ai periodi di paga da luglio a settembre 2023 possano essere effettuati entro il 31 ottobre 2023.
Una moratoria sulla quale però pesa l’attesa relativa all’approvazione definitiva del decreto correttivo, passaggio fondamentale per consentire ad associazioni e società di mettersi in regola per tempo.