Fitness e Wellness: verso la fine della crisi

20.04.2022 - Tempo di lettura: 8'
Fitness e Wellness: verso la fine della crisi

Alla fine della pandemia sono molte le imprese del fitness e del wellness che vivono situazioni critiche: Luca Mattonai parla di ripresa

La crisi d’impresa per il mondo sportivo

Dopo due anni di pandemia, chiusure e restrizioni hanno messo a dura prova gli imprenditori del mondo del fitness e del wellness, spingendo molti di loro a rivoluzionare il proprio modo di approcciarsi al mercato e amministrare la propria organizzazione.

Anche se con la fine dello stato di emergenza le regole sono cambiate, restano comunque molte criticità.

Le difficoltà sono tante e vanno gestite in modo razionale. Quali normative specifiche mettere in atto per la gestione dei bilanci con perdite? Quali opportunità possono essere colte anche nel momento di criticità?

Risponde Luca Mattonai, tributarista e legale rappresentate dello Studio Mattonai di Bientina (Pisa) ed esperto in imprenditoria del fitness.

Quale è lo scenario attuale dell’ambito del fitness e del Wellness a un punto di vista economico-finanziario?

Oggi il mondo sportivo sta uscendo da due anni molto critici che lo hanno visto affrontare, prima una totale chiusura, poi una riapertura complessa, con notevoli restrizioni normative, gestione di voucher che spostano nel tempo il problema economico e un significativo aumento dei costi. In questo periodo ci sono state tuttavia delle attività che sono state favorite dalla crisi, ad esempio l’home fitness con tutti i suoi derivati (attrezzature, servizi online, attività outdoor). Oggi siamo di fronte ad un riequilibrarsi della situazione dopo questo periodo di mutamenti.

In questo scenario occorre ricordare che da aprile 2020 sono state immesse anche nuove risorse. Faccio riferimento, ad esempio, al Decreto Liquidità per le imprese, che ha portato un’immissione di liquidità con la garanzia dello Stato, generando nuova linfa per certe attività. Questo prestito, se da una parte consente di sanare alcune difficoltà imprenditoriali, dall’altra corre il rischio di alimentare certe situazioni di crisi d’impresa. Chi ha utilizzato questo credito per primo sta per arrivare alla scadenza dei due anni e quindi del preammortamento, ovvero del periodo senza pagamento della rata dopo il quale sarà necessario pagare gli interessi e il capitale.

Come si può stabilire se un’impresa è a rischio di crisi finanziaria?

Generalmente si ritiene che un’azienda abbia un buon capitale operativo (working capital), ovvero una liquidità sufficiente per finanziare le operazioni quotidiane dell’impresa, quando ha a disposizione almeno sei mesi di uscite. Questo vuol dire che un’azienda con un’uscita media annuale di 600 mila euro, avrà una buona situazione finanziaria con 300 mila euro di capitale operativo

Da un’analisi che abbiamo condotto su attività sportive nostre clienti (palestre, piscine, centri sportivi) risulta che, su un campione di 180 intervistati che hanno avuto acceso dei finanziamenti, circa il 50% delle palestre ha finito la liquidità a gennaio; questo significa che il capitale operativo, le risorse liquide, sono azzerate.

Venendo meno il capitale operativo le entrate dovranno essere almeno pari alle uscite per evitare di andare incontro all’insolvenza una delle principali cause del fallimento delle imprese.

Cos’è il Codice della Crisi d’Impresa?

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’insolvenza  è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 14 febbraio 2019 (D.Lgs. 12.01.2019 n.14) e ha come obiettivo quello di riformare in modo organico la disciplina delle diciture concorsuali, con due principali finalità:

  • consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà dell’impresa;
  • salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a fallimento d’impresa dovuto a particolari contingenze.

La norma entrerà in vigore in parte a maggio 2022 e nella sua interezza il 31 dicembre 2023.

Con questa norma nasce per l’imprenditore l’obbligo di adottare un assetto organizzativo adeguato e assumere le idonee iniziative, ai fini della tempestiva rivelazione dello stato di crisi d’impresa.

Che strumenti esistono oggi, per valutare il rischio di crisi di impresa e come muoversi nel caso in cui sussista questo rischio?

Oggi l’imprenditore che vuole valutare la probabilità di insolvenza non è costretto a ricorrere agli indicatori previsti dal Codice, ma può affidarsi ad un efficiente strumento autodiagnostico utile a valutare la propria sussistenza

È inoltre prevista la composizione negoziata, ovvero la possibilità per l’imprenditore che si trova in situazione di squilibrio economico-finanziario di perseguire il risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente, che agevola le trattative con i creditori e gli altri soggetti interessati (D.L. 118/2021).

A novembre Il Ministero della Giustizia ha provveduto a emanare un documento in cinque sezioni, che rappresenta una guida da seguire per la valutazione del rischio di crisi d’impresa e la sua gestione. Le cinque sezioni sono:

  • Test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento, disponibile online, che fornisce una “fotografia” della salute dell’impresa;
  • Check list particolareggiata per la redazione del piano di risanamento e per le analisi della sua coerenza;
  • Protocollo di conduzione della composizione negoziata;
  • Formazione degli esperti;
  • Una piattaforma online che permette la composizione negoziata.

In particolare, grazie alla piattaforma online è possibile attivare la procedura e iniziare un percorso di risanamento accompagnati da un esperto.

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Che ruolo hanno l’imprenditore e l’esperto nella crisi d’impresa?

L’imprenditore è una figura chiave poiché è la persona che ha veramente il polso della situazione sulla sua impresa. Sarà suo il compito di redigere il piano d’impresa e mettere sul piatto un progetto di risanamento con il supporto dell’esperto. Durante tutta la fase di composizione negoziata, la gestione ordinaria e straordinaria dell’impresa spetta comunque all’imprenditore.

L’esperto, che è una figura terza, indipendente, facilita le trattative e stimola gli accordi, ma non guida l’azienda al posto dell’imprenditore. Il suo incarico ha una durata di 180 giorni dall’accettazione della nomina, con la possibilità di prolungare l’incarico di ulteriori 180 giorni, qualora le parti lo richiedano.

L’esperto, figura introdotta con il D.L. n.118/2021, deve aver sostenuto un corso di 55 ore per ottenere un attestato di idoneità.

Come si applicano questi principi nell’ambito delle attività sportive?

Nelle imprese sportive le cose si complicano un po’, poiché è difficile fare delle previsioni di bilancio dal momento che non conosciamo ancora le regole della riforma dello sport che entrerà in vigore a breve

Ragionando sulla base delle regole che conosciamo oggi, possiamo sottolineare come le società sportive, sulla base della L. 398, non facciano le dichiarazioni IVA; una parte di debito, che invece le altre imprese rischiano, non è quindi contemplato nelle società sportive.

Generalmente un problema comune a molte società sportive è legato ai contratti di locazione. Molte attività, infatti, riescono a rimanere in equilibrio quando l’interlocutore per la locazione è qualcuno in grado di comprendere la situazione e disponibile a trovare possibili soluzioni.

Come potrebbe essere utile Sportivi in Cloud?

Sportivi in Cloud è una soluzione professionale che permette la corretta gestione dell’organizzazione a 360° in modo facile e veloce. Il cloud, inoltre, consente all’utente di collegarsi al software in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, permettendo quindi di avere la situazione sempre disponibile.

Sportivi in Cloud è una soluzione specialistica che prevede

  • la gestione delle anagrafiche di soci e tesserati;
  • l’incasso di quote e liberalità:
  • il pagamento dei compensi e i rimborsi spese dei collaboratori:
  • la fatturazione elettronica attiva e passiva;
  • la gestione IVA 398;
  • la contabilità semplificata e ordinaria;
  • il bilancio e i rendiconti economici e finanziari.

La semplicità di inserimento di ogni movimento, grazie alla presenza di maschere di registrazione guidate, è un fattore chiave della soluzione, che consente una gestione avanzata anche ad utenti non esperti di tematiche amministrativo/contabili.

Un obiettivo importante è tenere sempre aggiornata la contabilità così da avere accesso a tutti i report in tempo reale.

In questo modo l’organizzazione potrà conoscere la situazione economica e finanziaria della cassa e delle banche, oltre alla posizione di credito e debito, in raffronto al Bilancio di previsione prestabilito.

Sono, inoltre, disponibili funzioni avanzate di gestione degli scadenziari di incasso e pagamento in collegamento con i sistemi bancari (remote banking, bonifici Sepa e riconciliazione bancaria).

L’architettura cloud permette anche di condividere la gestione amministrativa con i consulenti esterni, tramite accesso da remoto con profili personalizzati.

Oltre alle molteplici funzioni previste dal software, i dati elaborati dal gestionale possono essere esportati in file Excel al fine di condurre ulteriori analisi extracontabili relative alla solidità dell’organizzazione.
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