Quali sono le differenze tra soci e tesserati?
Chi lavora nell’ambito di centri sportivi si trova non di rado a parlare e a sentire parlare di soci e di tesserati. Molto spesso questi due termini vengono usati come sinonimi, come se il tesserato fosse automaticamente socio, e viceversa, o come se socio e tesserato fossero la medesima cosa. In realtà, c’è differenza tra soci e tesserati. In questo articolo vediamo quando e perché si parla di socio e quando, invece, si può effettivamente parlare di tesseramento, sottolineando le differenze a livello di diritti, di doveri, di durata, di opportunità e di scopi. Arrivati in fondo a questa guida si potrà avere quindi la certezza di usare correttamente entrambi questi termini.
La differenza tra socio e tesserato
Come detto, esistono effettivamente delle differenze tra tesserato e socio. Nella terminologia comune il socio è l’utente di una ASD, il tesserato è un utente di una ASD o di una SSD con tesseramento con ente di promozione sportiva o federazione valido (questi ultimi beneficiano della possibilità di acquistare il servizio sportivo fuori campo IVA, fino al 30 giungo 2024, o esente IVA).
Ma vediamo più nel dettaglio chi sono esattamente queste due figure.
- Si definisce tesserato quel soggetto che instaura un rapporto di durata tendenzialmente annuale con un organismo affiliante, il quale può essere una Federazione sportiva o un EPS (Ente di promozione sportiva). Attraverso questo tesseramento, l’interessato ha la possibilità di praticare un’attività sportiva presso un sodalizio sportivo, sia esso un’Associazione Sportiva Dilettantistica o una Società Sportiva Dilettantistica. Una volta ottenuta la tessera, il neo-tesserato si vede riconoscere una lista di diritti e una lista di doveri: potrà partecipare a delle gare, potrà vedersi riconoscere dei risultati sportivi, ma dovrà rispettare anche delle regole previste dall’ente stesso.
- Anche il socio è un soggetto che stipula un contratto, ma mai a cadenza determinata. Va infatti sottolineato che una caratteristica peculiare dell’atto associativo è quella di escludere per legge la possibilità di una partecipazione temporanea (prima importante distinzione tra soci e tesserati). In questo caso il contratto viene siglato tra una ASD o SSD e il nuovo associato, a partire dalla richiesta espressa da parte di quest’ultimo.
Per diventare socio di un’ASD l’interessato deve fare richiesta al consiglio direttivo e dichiarare in modo esplicito di accettare di rispettarne le regole e di condividerne le finalità. A questo punto il consiglio direttivo si riunisce e, in caso di approvazione, iscrive il nuovo socio richiedendo il versamento di una quota associativa.
Per diventare socio di una SSD, invece, è previsto il versamento di un capitale.
Sempre per approfondire la differenza tra socio e tesserato può essere utile ricordare l’articolo 18 della Costituzione italiana, nel quale si legge che “i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale” (non si fa, invece, alcuna menzione dei tesseramenti).
A sottolineare la distinzione tra queste due tipologie di soggetti, evidenziamo che anche i software di gestione delle Associazioni e Società Sportive, come Sportivi in Cloud di TeamSystem, tra gli strumenti per la gestione operativa presentano una sezione dedicata a soci e tesserati, distinguendo significativamente le anagrafiche di queste due diverse categorie.
Socio e tesserato: sono due condizioni che devono coesistere?
Il socio deve essere necessariamente tesserato? E il tesserato deve essere obbligatoriamente anche socio? La risposta ad entrambe le domande è: no.
Risulta assolutamente possibile (e anzi molto frequente) che un socio sia allo stesso tempo anche un tesserato. Ma non si tratta certo di una condizione obbligatoria o necessaria.
Si parla infatti di due interessi che possono coesistere, ma che possono anche essere separati. Se il tesserato è spinto verso il tesseramento per l’interesse nel praticare un’attività sportiva, al contrario il socio può tranquillamente non avere alcun interesse nel praticare tale attività, limitandosi invece a condividere e riconoscere soltanto gli scopi sociali della ASD. D’altro canto, il tesserato non è in alcun modo obbligato automaticamente a fare lo step successivo e a divenire socio.
Tuttavia, va sottolineato che esistono particolari scenari in cui, per richiesta espressa degli Enti di promozione sportiva e delle Federazioni, le Associazioni e le Società si trovano costrette a richiedere ai propri soci di effettuare il tesseramento: i soci, in questi casi, diventano quindi anche tesserati.
Una questione di proporzioni: quanti soci e tesserati devono esserci?
Per quanto riguarda la proporzione tra tesserati e soci, vale la pena sottolineare che gli amministratori potrebbero scoraggiare l’entrata di nuovi soci, per via della possibilità di detassare le entrate provenienti dai tesseramenti.
Va però detto che, per via del principio di democraticità – che deve essere presente in ogni statuto di sodalizio sportivo dilettantistico – un numero troppo ridotto di soci, soprattutto se confrontato con un numero importante di tesserati, potrebbe rappresentare un motivo sufficiente per effettuare dei controlli fiscali e ricevere delle contestazioni.