Bilancio ASD: come si fa e quali schemi seguire

27.06.2024 - Tempo di lettura: 16'
Bilancio ASD: come si fa e quali schemi seguire

Le Associazioni Sportive Dilettantistiche negli ultimi anni si sono trovate ad affrontare rilevanti cambiamenti, dovuti in primo luogo alla Riforma dello Sport, così come avviata con la legge 8 agosto 2019, n. 86 “Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione” e implementata dai successivi decreti.  

I dubbi per chi gestisce una ASD di certo non mancano, e si moltiplicano in particolare per quanto riguarda la gestione del bilancio dell’associazione sportiva dilettantistica. A differenza di quanto accade per il Terzo Settore, laddove gli ETS possono contare su una modulistica predefinita degli schemi di bilancio, le ASD non possono contare su nulla di simile.  

In uno scenario in cui risultano assenti dei riferimenti da cui partire, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti si sono messi al lavoro per suggerire alle associazioni sportive delle basi più solide per gli operatori del settore. Gli schemi per il bilancio delle ASD sono stati messi a punto a partire da quanto riportato nel decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 5 marzo 2020. Come si vedrà, CNDCEC e FNC hanno in realtà proposto non uno, ma due modelli alternativi per la creazione del Bilancio ASD. Scopriamo di più. 

I due schemi per il bilancio ASD

Come anticipato, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno posto come riferimento di base per i commercialisti e per le stesse Associazione Sportive Dilettantistiche due distinti modelli, da considerarsi pertanto alternativi e che possono essere adattati alla propria realtà specifica.  

Il primo modello per il bilancio di esercizio risulta articolato sul principio di competenza economica, ed è composto tra tre elementi, ovvero:  

  • Stato patrimoniale 
  • Rendiconto gestionale 
  • Relazione di missione 

Il secondo modello è invece articolato sul principio di cassa, e risulta di conseguenza composto unicamente da un Rendiconto per cassa 

Come decidere lo schema di bilancio per ASD da seguire?

Va sottolineato a questo punto che i due modelli di bilancio per l’ASD sono proposti a partire dai formati di bilancio realizzati per gli Enti del Terzo Settore, così come approvati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali; sempre a partire dalla normativa in vigore per gli ETS, CNDCEC e FNC suggeriscono: 

  • l’utilizzo del bilancio d’esercizio in forma ordinaria (e quindi con Stato patrimoniale, Rendiconto gestionale e Relazione di missione) per gli enti più grandi;
  • l’utilizzo dello schema semplificato del Rendiconto per cassa nel caso degli enti di dimensioni minori 

Come si struttura il bilancio di esercizio ASD in forma ordinaria

Di seguito vedremo quali informazioni devono essere inserite all’interno delle varie parti di un bilancio in forma ordinaria, ovvero lo Stato patrimoniale, il Rendiconto gestionale e la Relazione di missione, secondo quanto descritto nei modelli pubblicati da FNC.  

Lo Stato patrimoniale

Questo primo documento fornisce una descrizione chiara della posizione patrimoniale di una ASD in una data specifica. Si parla più precisamente di due sezioni principali, ovvero attivo e passivo.  

Attivo

All’interno di questa sezione vanno riportate le seguenti informazioni 

– quote associative o apporti da associati ancora dovuti; 

– immobilizzazioni, suddivise in: 

  • immobilizzazioni immateriali: come costi di impianto, di sviluppo e ampliamento, concessioni, licenze, marchi, altri beni immateriali e immobilizzazioni in corso e acconti; 
  • immobilizzazioni materiali: terreni, fabbricati, impianti, attrezzature, altri beni tangibili, immobilizzazioni in corso e acconti; 
  • immobilizzazioni finanziarie: come partecipazioni, crediti e altri titoli finanziari; 
  • attivo circolante: quali rimanenze (materie prime, sussidiarie e di consumo, prodotti finiti, merci, acconti), crediti (verso associati, tesserati, clienti, enti pubblici, da 5 per mille e via dicendo), attività finanziarie diverse dalle immobilizzazioni e disponibilità liquide (depositi bancari, assegni, denaro, portafogli); 
  • ratei e risconti attivi: ovvero spese anticipate in attesa di un effetto economico. 

Al termine di questa sezione andrà riportato il totale attivo patrimoniale 

Passivo

Patrimonio Netto, suddiviso in:  

  • fondo di dotazione dell’associazione; 
  • patrimonio vincolato (quali riserve statutarie, riserve vincolate per decisione degli organi istituzionali o destinate a terzi)  
  • patrimonio libero (riserve di avanzi di gestione e altre riserve); 
  • fondi per rischi e oneri: come accantonamenti per eventuali spese future e imposte; 
  • trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato; 
  • debiti: verso banche, fornitori, istituti di previdenza, finanziatori e via dicendo; 
  • ratei e risconti passivi. 

Il Rendiconto gestionale delle ASD

Questa sezione fornisce una panoramica delle fonti di reddito dell’associazione sportiva e delle sue responsabilità finanziarie, permettendo quindi di sintetizzare la solidità dell’associazione sportiva. Il rendiconto si suddivide in due macroaree, oneri e costi e proventi e ricavi, ognuna delle quali deve riportare diverse informazioni.  

Oneri e costi

  • costi e oneri da attività istituzionale: quali materie prime, servizi, affiliazioni, tesseramenti, ammortamenti, rimanenze, personale, accantonamenti per rischi ed oneri; 
  • costi e oneri da attività secondarie e strumentali: quali costi relativi materie prime e sussidiarie, godimento beni di terzi, personale, ammortamenti, svalutazioni, rimanenze; 
  • costi e oneri provenienti da attività di raccolta fondi e attività commerciali legate a scopi istituzionali; 
  • costi e oneri da attività finanziarie e patrimoniali: quali costi derivanti da rapporti bancari, prestiti, e gestione del patrimonio edilizio e patrimoniale; 
  • costi e oneri da supporto generale. 

Proventi e ricavi

  • ricavi, rendite e proventi da attività istituzionale: e quindi da quote associative, tesseramenti, premi di formazione, proventi da 5 per mille, contributi e da prestazioni; 
  • ricavi, rendite e proventi da attività secondarie e strumentali: ricavi da prestazioni, contributi di soggetti privati o da enti pubblici, sponsorizzazioni, attività promozionali e da cessioni di diritti; 
  • ricavi, rendite e proventi da attività di raccolta fondi e commerciali e da attività commerciali connesse a scopi istituzionali; 
  • ricavi, rendite e proventi da attività finanziarie e patrimoniali: ricavi da rapporti bancari, investimenti, e gestione di beni edilizi e patrimoniali; 
  • ricavi, rendite e proventi da supporto generale. 

La Relazione di missione dell’associazione sportiva

La Relazione di missione, all’interno del bilancio dell’ASD, ha il compito di fornire una visione completa sull’associazione nel suo complesso, sulla sua mission, sulle attività messe in campo, sugli associati, e via dicendo. CNDCEC e FNC indicano 20 gruppi di informazioni fondamentali da inserire, ovvero riassumendo: 

  • informazioni generali sull’ente, sul suo scopo e le attività sportive istituzionali praticate; 
  • dati su associati, tesserati e attività svolte; 
  • criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio; 
  • movimenti delle immobilizzazioni; 
  • composizione delle voci “costi di impianto, di ampliamento e di sviluppo”; 
  • ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua superiore a 5 anni; 
  • composizione delle voci “ratei e risconti passivi” e “ratei e risconti attivi”;  
  • indicazione delle movimentazioni delle voci di patrimonio netto; 
  • impegni di spesa o di reinvestimento di fondi o contributi ricevuti con finalità specifiche; 
  • debiti per erogazioni liberali condizionate; 
  • analisi delle principali componenti del rendiconto gestionale; 
  • informazioni sul contributo delle attività secondarie al raggiungimento dello scopo dell’ASD; 
  • descrizione delle attività commerciali connesse agli scopi istituzionali e delle attività di raccolta fondi; 
  • descrizione della natura delle erogazioni liberali; 
  • numero dei dipendenti e dei volontari dell’associazione sportiva; 
  • compensi spettanti all’organo esecutivo, di controllo e all’eventuale soggetto incaricato della revisione legale; 
  • operazioni realizzate con parti correlate; 
  • destinazione dell’avanzo di gestione; 
  • situazione generale dell’ente e andamento della gestione; 
  • infine, l’evoluzione prevedibile della gestione e le previsioni di mantenimento degli equilibri economici e finanziaria dell’ASD. 

Il rendiconto per cassa per il bilancio dell’ASD

Come anticipato, le ASD di dimensioni ridotte, invece del bilancio di esercizio in forma ordinaria possono redigere un Rendiconto per cassa, il quale per sua natura si concentra su flussi finanziari effettivi dell’Associazione Sportiva Dilettantistica. Il rendiconto di un’ASD si struttura in due diverse sezioni: entrate e uscite.  

Uscite

In questa sezione vanno inserite le seguenti informazioni: 

  • uscite da attività istituzionali: spese per l’acquisto di materie prime, per servizi, affiliazioni, tesseramenti, personale, nonché altre spese istituzionali; 
  • uscite da attività secondarie e strumentali: spese per attività diverse da quelle relative all’obiettivo principale dell’ente; 
  • uscite da attività di raccolta fondi e da attività commerciali connesse agli scopi istituzionali; 
  • uscite da attività finanziarie e patrimoniali: spese relative a investimenti finanziari, rapporti bancari, prestiti e gestione del patrimonio; 
  • uscite di supporto generale. 

Entrate

Le voci che compongono questa sezione sono:  

  • entrate da attività istituzionali: entrate da quote associative, tesseramento sportivo, premi di formazione, erogazioni liberali, 5 per mille, prestazioni, contributi e altre entrate istituzionali; 
  • entrate da attività secondarie e strumentali: entrate conseguenti delle attività secondarie, come per esempio sponsorizzazioni, cessioni di beni e prestazioni di servizi. 
  • entrate da attività di raccolta fondi e attività commerciali connesse a scopi istituzionali; 
  • entrate da attività finanziarie e patrimoniali: entrate da investimenti finanziari, rapporti bancari e da gestione del patrimonio edilizio e di altri beni. 
  • entrate da supporto generale. 

Che si adotti il primo o il secondo modello per la stesura del bilancio dell’ASD, è bene poter contare su uno strumento capace di tenere traccia di tutte le operazioni amministrative e finanziare dell’Associazione Dilettantistica Sportiva. Con Sportivi in Cloud, il software gestionale per ASD e SSD, la gestione dei bilanci e di tutti gli altri aspetti dell’ente diventa più facile, più veloce e più sicura. 

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