Un’ASD può vendere gadget e abbigliamento ai soci?
In quali casi un’ASD può vendere abbigliamento, gadget o integratori ai propri soci? Quando questa attività si configura come attività commerciale, e viene quindi sottoposta a tassazione? Spesso la differenza tra attività commerciale o non commerciale, per quanto riguarda la vendita di abbigliamento, di gadget e di integratori all’interno delle associazioni e verso i soci, è tutt’altro che chiara: non stupiscono quindi troppo le brutte sorprese al momento dei controlli da parte della Guardia di Finanza in diverse ASD, così come riportato spesso da quotidiani locali e nazionali.
La vendita di abbigliamento e gadget ai soci in ASD: le alternative
Vediamo prima di tutto quali sono le forme attraverso le quali un’Associazione Sportiva Dilettantistica potrebbe pensare di vendere gadget, abbigliamento oppure integratori ai propri soci.
Si potrebbe per esempio ipotizzare di allestire un vero e proprio spaccio a uso e consumo degli iscritti, in cui per l’appunto mettere in vendita i diversi prodotti, così da raccogliere fondi per sostenere le attività dell’ente. Oppure si potrebbe optare per un acquisto di tutt’altro tipo, di tipo cumulativo e a nome dei soci, attraverso per esempio l’attivazione di un gruppo di acquisto solidale. O ancora, è possibile acquistare del materiale sportivo da dare in uso gratuito ai soci e atleti per un determinato periodo di tempo. Infine, si potrebbe limitarsi alla vendita di abbigliamento e di gadget nella sola concomitanza di eventi sportivi, e quindi in modo del tutto straordinario o occasionale.
Vediamo ora in quali casi si può parlare di attività commerciale e in quali casi, invece, si tratta di attività non commerciale.
L’ASD può vendere? L’esercizio di attività commerciale
Riprendiamo il caso in cui l’Associazione Sportiva Dilettantistica decide di avviare uno spaccio interno per la vendita di abbigliamento, integratori e prodotti di vario tipo ai propri associati. In tal caso si parla senza ombra di dubbio di un’attività commerciale: pur essendo diretta ai soli iscritti, la vendita di beni nuovi in modo non occasionale è sempre considerata come fiscalmente rilevante. Ecco che allora, trattandosi a tutti gli effetti di un esercizio di attività commerciale, questa vendita genera dell’imponibile ai fini IRES, IRAP e IVA (art. 148, co. 4, T.U.I.R. e art. 4, co. 5, d.p.r. 633/1972). Ne consegue che l’Associazione in questione è tenuta ad avere una Partita Iva (senza quindi limitarsi al solo possesso del codice fiscale), a presentare una SCIA al comune di riferimento, ad iscriversi al Repertorio Economico Amministrativo (REA), e a rispettare tutti gli obblighi a livello sostanziale e formale in campo fiscale e contabile, tenendo eventualmente in considerazione quando possibile i regimi di favore, come quello ex l. 398/1991 o art. 145, T.U.I.R.
Quali sono le opzioni per la vendita di prodotti all’interno di un’ASD senza dare luogo a un’attività di tipo commerciale?
L’attività marginale o in concomitanza di eventi sportivi
La vendita di prodotti sportivi da parte dell’associazione non costituisce attività commerciale se esercitata in forma assolutamente marginale e occasionale (sia in termini qualitativi che quantitativi) ed è connessa agli scopi istituzionali dell’ente; allo stesso modo, non è considerata commerciale la vendita di prodotti in occasione degli eventi sportivi. Questo può avvenire un massimo di due volte l’anno, e in ogni caso con un limite massimo di proventi annui pari a 51.645,69 euro, così come previsto dal comma 2 dell’art. 25 della Legge n. 133 del 1999. Va detto che i proventi realizzati non saranno imponibili ai fini delle imposte sul reddito, ma lo saranno ai fini IVA.
Il gruppo di acquisto solidale
Per evitare gli obblighi legati all’esercizio di attività commerciale il consiglio direttivo dell’associazione potrebbe deliberare l’attivazione di un gruppo di acquisto solidale dedicato per l’appunto alla distribuzione di materiale a uso sportivo. Questa attività deve essere assolutamente trasparente e organizzata nel dettaglio: ogni articolo acquistato in questo modo deve essere connesso a un socio e non devono essere applicati margini sul prezzo di acquisto.
Non va dimenticata, poi, la possibilità di effettuare delle donazioni di prodotti sportivi agli atleti; in tal caso l’associazione deve poter documentare questo passaggio con un’apposita delibera del consiglio direttivo.
Che intenda vendere gadget, abbigliamento o altro come attività commerciale o con altre modalità, un’associazione deve comunque avere sempre tutto sotto controllo, e questo parte da una gestione efficiente del proprio magazzino. Con un gestionale come Sportivi in Cloud di TeamSystem questo compito diventa semplicissimo, perché il software permette di tenere traccia di tutti i beni presenti nel proprio magazzino (ad esempio borsoni, magliette, taglie e colori, ecc.) e dopo ogni vendita rimane tutto sempre aggiornato, comprese le ricevute e la contabilità. Inoltre, grazie all’integrazione con TeamSystem Pay è possibile vendere i prodotti e i gadget dell’ASD anche online. Ma non finisce qui: tra le tante funzionalità di questo software gestionale per ASD, SSD e Cooperative sportive, infatti, c’è anche quella per l’incasso e la contabilizzazione dei pagamenti e delle quote associative da parte di soci e tesserati, anche in mobilità e attraverso diverse modalità di pagamento digitale: carta di credito, bonifico bancario o PayPal (anche con l’opzione “Paga in 3 rate”).