Un’ASD può fare attività commerciale?
Una delle domande più comuni per quanto riguarda le cose che un’Associazione Sportiva Dilettantistica può o non può fare è: un’ASD può svolgere attività commerciale? Non si tratta affatto di una questione banale, essendo un’ASD per definizione un ente non commerciale. Vediamo quindi in quali casi e come un’Associazione Sportiva Dilettantistica può fare delle attività definite come commerciali, e in quale misura.
Un’ASD può fare attività commerciale?
Pur essendo inquadrate come degli enti non commerciali, rispettando delle condizioni ben precise, le Associazioni Sportive Dilettantistiche possono svolgere anche attività di natura commerciale, così da raccogliere dei fondi. Ecco che allora un’ASD può eventualmente vendere del materiale sportivo e perfino dei gadget, oppure somministrare delle bevande e degli alimenti, o ancora, prendere in considerazione delle sponsorizzazioni sportive.
Ci sono per l’appunto delle condizioni precise da rispettare. In nessun caso l’attività commerciale può essere prevalente rispetto alla normale attività istituzionale dell’ASD, rappresentata tipicamente da attività sportive e da corsi. Inoltre, per poter fare attività commerciali un’associazione sportiva deve obbligatoriamente essere munita di Partita Iva.
Vale la pena a questo punto sottolineare il fatto che, per definizione, l’attività di carattere istituzionale che l’associazione sportiva svolge a favore dei propri soci e tesserati è de-commercializzata, non soggetta quindi a tassazione; al contrario, le attività commerciali della stessa associazione ma di natura diversa sono soggette a tassazione, pur con l’opportunità per l’ASD di approfittare di regimi fiscali agevolati.
Cosa succede se un’ASD svolge attività commerciale in misura prevalente?
Si è visto dunque che sì, un’Associazione Sportiva Dilettantistica può svolgere delle attività commerciali, a patto di rispettare le condizioni citate. E se così non fosse? Cosa può accadere per esempio, a un’ASD che svolge attività commerciale in misura prevalente? Se questo dovesse succedere per più di un periodo d’imposta, quella stessa associazione potrebbe perdere la qualifica di “ente non commerciale”. A indicare questa sanzione è stata l’Ordinanza n. 17026 della Corte di cassazione, datata 16 giugno 2021; vale la pena evidenziare che perdendo la qualifica di “ente non commerciale” vengono meno tutti i benefici fiscali normalmente riconosciuti alle ASD e diventano quindi tassate anche le quote associative e quelle per l’iscrizione ai corsi.
Quali sono le attività che sono sempre considerate commerciali
Può essere utile, prima di vedere quali sono gli adempimenti obbligatori per le ASD che svolgono anche attività commerciale, capire quali sono le attività a cui bisogna prestare attenzione perché ritenute commerciali:
- la cessione di beni nuovi, prodotti appositamente per la vendita;
- rapporti di sponsorizzazione;
- la vendita di beni e servizi a persone non associate;
- la somministrazione di alimenti e bevande, anche in caso di eventi sportivi;
- la gestione di eventuali spacci interni;
- l’organizzazione di viaggi e soggiorni turistici.
Gli adempimenti per le ASD che svolgono anche attività commerciale
Cosa devono fare le Associazioni Sportive Dilettantesche che, oltre alle attività istituzionali, svolgono anche delle attività commerciali, entro i limiti visti sopra? Si rende necessaria prima di tutto la determinazione del reddito di impresa per il calcolo delle imposte. Questo può essere fatto applicando il regime ordinario oppure quello forfetario, nel caso di enti con contabilità semplificata. Come sottolineato dall’Agenzie delle Entrate è ipotizzabile anche il regime più favorevole previsto dalla legge 398/91, ma solo nel caso di attività commerciali con importo uguale o inferiore a 250.000 euro nel periodo di imposta precedente.
Per le ASD è previsto inoltre l’obbligo di tenere un’apposita contabilità separata relativa alle sole attività commerciali esercitate, seguendo a questo proposito le regole del relativo regime fiscale. Per accedere al regime di contabilità semplificata è necessario avere ricavi inferiori ai 400.000 euro per le prestazioni di servizi o inferiori ai 700.000 euro per altre attività; al di sopra di queste soglie si passa al regime di contabilità ordinaria.
Le stesse ASD che esercitano attività commerciali sono tenute a presentare il Modello Unico per gli Enti non commerciali ed eventualmente la dichiarazione Irap, Iva e sostituti d’imposta. E ancora, altro adempimento obbligatorio per le ASD con attività commerciali è lo “spesometro”, ovvero la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva. Per l’ottenimento delle agevolazioni fiscali previste per gli ETS, infine, è necessario presentare il modello EAS.
Semplificare la gestione della contabilità con Sportivi in Cloud
Come si può vedere, le ASD che svolgono attività commerciali devono affrontare molti adempimenti aggiuntivi: è bene dunque sottolineare che con il gestionale per associazioni sportive Sportivi in Cloud è possibile rendere anche la gestione della contabilità semplice e sicura. Il software, infatti, è sempre aggiornato sulla normativa in vigore ed è in grado di assolvere agli adempimenti e obblighi contabili e fiscali, con l’aggiornamento dei giornali e libri fiscali, dei registri IVA, partitari, e molto altro. Scopri subito tutte le funzioni per la tenuta della contabilità di Sportivi in Cloud.