Etichette dei vini, semplificazione targata UE

15.04.2025 - Tempo di lettura: 3'
Etichette dei vini, semplificazione targata UE

Semplificazione nell’etichettatura dei vini, con il fine di stabilire un approccio comune nei Paesi europei. La proposta di regolamento presentata dalla Commissione UE il 28 marzo 2025 punta a rivedere le regole

Etichettatura dei vini di nuovo sotto esame.

Dopo il debutto delle nuove etichette dal 1° luglio 2024, per effetto dell’avvio delle disposizioni contenute nel Regolamento (UE) 2021/2117, la Commissione Europea punta a semplificare regole e procedure.

Il 28 marzo 2025 è stata presentata una proposta di regolamento che punta a sostenere il settore vitivincolo, con importanti novità per l’armonizzazione dell’etichettatura dei vini tra i diversi Paesi.

Dall’uso dei pittogrammi al nuovo richiamo all’utilizzo dei QR Code, un’analisi delle misure in discussione.

Etichette dei vini, semplificazione (e armonizzazione) tra i Paesi UE

L’analisi delle tendenze di consumo, i cambiamenti climatici che impattano sul settore ma anche le incertezze del mercato, sono alla base delle novità in fase di discussione per sostenere il settore della produzione e commercializzazione di vini.

Il documento COM(2025) 137 final presentato dalla Commissione UE nel mese di marzo tenta di rispondere alle richieste sollevate dal settore vitivinicolo e dai Paesi europei, alla luce delle difficoltà conseguenti all’avvio delle nuove regole di etichettatura.

Una delle principali direttrici delle proposte è la creazione di un sistema di etichettatura più uniforme in tutta l’Unione Europea, al fine di diminuire i costi di conformità per i produttori che operano su più mercati.

L’obiettivo è standardizzare il formato e le modalità di presentazione nelle etichette delle informazioni obbligatorie, in aggiunta alla possibilità di utilizzare modalità elettroniche per la condivisione delle informazioni necessarie al consumatore.

Come evidenziato nella proposta in discussione, a oggi l’identificazione del collegamento (ad esempio un codice QR) al mezzo elettronico in cui figurano l’elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale mediante singoli termini (ad esempio “ingredienti” e/o “dichiarazione nutrizionale”) è gravosa per i produttori vitivinicoli.

Sono in particolare le regole differenti previsti all’interno dell’Europa il principale scoglio da superare.

Il documento redatto dalla Commissione UE prevede quindi la possibilità di elaborare, in collaborazione con gli Stati membri, delle “norme per un approccio comune a tale identificazione”, con la conseguente riduzione dei costi e degli oneri amministrativi per i produttori (soprattutto le PMI) che vendono i propri vini in Europa e che, a oggi, sono tenuti ad adeguare le etichette sulla base del Paese di destinazione dei prodotti.

Dal QR Code ai pittogrammi, la strategia per ridurre i costi

Già con il debutto delle nuove regole di etichettatura si è diffuso l’utilizzo di QR Code sulle etichette per fornire l’elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale.

Una soluzione che, secondo quanto evidenziato dalla stessa Commissione Europea, si è dimostrata un mezzo efficace per fornire le informazioni necessarie al consumatore ma che a ben vedere è stata l’unica via percorribile per racchiuderle nello spazio ridotto delle etichette.

Fermo restando l’obbligo di riportare in chiaro il valore energetico dei vini, così come gli allergeni, tramite l’etichetta elettronica è possibile fornire le ulteriori informazioni relative alla dichiarazione nutrizionale completa e all’elenco degli ingredienti.

Resta tuttavia la criticità dell’assenza di norme armonizzate e, quindi, l’adozione di soluzioni divergenti tra i diversi Stati membri.

Il regolamento presentato il 28 marzo si propone quindi di elaborare, in accordo con i diversi Paesi UE, delle regole comuni, standardizzando il formato del QR Code e le modalità di presentazione delle informazioni obbligatorie, anche mediante l’utilizzo di pittogrammi, cioè simboli grafici che permetterebbero di superare le “barriere linguistiche”.

Il fine ultimo è semplificare le regole di etichettatura, abbattendo i costi e creando un sistema comune più vantaggioso per le piccole e medie imprese. La discussione è in ogni caso solo alle battute iniziali e bisognerà quindi monitorarne gli sviluppi.

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