Talent recruiting: come attrarre i migliori talenti in azienda
Dal serbatoio di talenti dipende il successo di un’azienda. In mercati sovraffollati, in cui pullulano nuove figure professionali e si cercano competenze sempre più verticali, la capacità di attrarre i talenti migliori può fare la differenza.
Chi sta per entrare nel mondo del lavoro o chi vuole “cambiare aria”, cerca sempre più soluzioni in linea con le proprie esigenze. In un’epoca contrassegnata da una crescente attenzione alle tematiche ambientali e sociali, i profili più interessanti cercano aziende con cui condividere i valori. “Cedere” le proprie skills migliori, insomma, è una missione che viene presa sul serio e che richiede un approccio strutturato da parte dei team delle risorse umane.
Quali sono allora le strategie di talent attraction più efficaci? Come coniugare le esigenze di un’azienda di assumere lavoratori altamente qualificati con quella dei talenti di individuare un business nel quale rispecchiarsi? In questo articolo esploreremo le best practice per un processo di talent recruiting strutturato, con un focus particolare sulle tecnologie avanzate.
L’importanza del talent recruiting in azienda
Come accennato, il talent recruiting è uno strumento prezioso per comporre compagini di successo e assicurare la competitività aziendale sul mercato. Strategie mirate e strumenti innovativi possono aiutare a individuare, attrarre e selezionare i migliori talenti aziendali.
Il talento, del resto, è il propulsore dell’innovazione e strutturare un team assortito può segnare la differenza tra il successo e il fallimento. Individuare i giusti talenti per la propria azienda assicura miglioramenti in termini di produttività ed efficienza, può ridurre il tasso di turnover e i costi associati alla sostituzione del personale e, senza dubbio, favorisce la crescita dell’azienda grazie alle competenze specializzate.
Il processo di recruiting, tuttavia, non è così semplice. Il mercato del lavoro è in continua evoluzione e deve fare i conti con sfide recentissime: dalla spiccata digitalizzazione alla crescita capillare e inarrestabile del fenomeno dello . Il focus delle imprese è adattarsi rapidamente, per poter poi intercettare e attrarre le migliori risorse disponibili.
Talent recruiting o talent attraction?
Spesso questi concetti si sovrappongono, rendendo necessaria una distinzione. Si può infatti risolvere la questione osservando come sviluppare una strategia di attrazione dei talenti sia fondamentale per migliorare la capacità di un’azienda di attirare talenti. La strategia comporta un approccio che, tra i suoi punti focali, prevede anche la rivisitazione dei processi di selezione del personale.
Una strategia di talent attraction, pertanto, condivide i benefici che abbiamo citato in precedenza. Per svilupparla al meglio, è opportuno stabilire in primis cosa si intenda per talento per una specifica azienda, ovvero quale sia il profilo ideale del lavoratore su cui si vuole puntare.
Talent recruiting: alle basi del processo
Analizzare il mercato del lavoro è il primo passo da compiere quando si decide di investire sul talento. Questo passaggio consente di identificare le competenze più richieste nel settore, di comprendere le aspettative dei candidati in termini di retribuzione, benefit e cultura aziendale e di monitorare la concorrenza.
La capacità di attirare i migliori talenti aziendali passa inevitabilmente attraverso un’immagine forte del brand. Per migliorare l’employer branding occorre comunicare in modo chiaro vision, valori e mission dell’azienda, mostrando i casi di successo e utilizzando i canali di comunicazione per produrre contenuti coinvolgenti.
Un employer branding efficace ha un doppio scopo: attira i talenti e li incoraggia a restare a lungo.
Talent recruiting: le strategie chiave
Per attrarre talenti si rivelano efficaci gli strumenti innovativi e la conoscenza del target. La ricerca non può non partire dall’annuncio di lavoro, che deve essere quanto più possibile coinvolgente e ottimizzato per essere fruibile sui motori di ricerca: in questa fase, non possono mancare le informazioni sulle responsabilità, sul ruolo, sulla modalità di lavoro (in sede, da remoto o ibrida) e sulla retribuzione.
“Networking” e “referral” sono altri termini da inserire nella ricerca. Cosa significano? Che un’azienda può incoraggiare i propri dipendenti a segnalare i candidati qualificati o più idonei. Non va dimenticata l’efficacia dei metodi più tradizionali, come il passaparola, che si rivela utile per individuare persone già allineate alla cultura aziendale.
La partecipazione ad eventi e career day, inoltre, rappresenta un’ulteriore opportunità per mettersi in contatto con potenziali candidati e per promuovere il brand.
Come procedere alla fase di selezione
Dopo aver individuato un pool di candidati, è il momento di selezionare quelli più adatti al ruolo. In questa fase entrano prepotentemente in gioco gli strumenti digitali innovativi. Soluzioni di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, ad esempio, permettono di analizzare grandi quantità di dati e di procedere a una scrematura rapida dei CV, seguendo l’intero processo fino al colloquio. Durante gli incontri con i candidati, è essenziale valutare sia le competenze tecniche che le cosiddette soft skills, ovvero quelle qualità che appartengono alla sfera individuale del lavoratore (come resilienza, capacità di lavorare in squadra o di gestire lo stress), ma che fanno davvero la differenza quando si vuole portare valore aggiunto. Le risorse umane devono poi assicurarsi che i candidati condividano i valori e la visione aziendale, per garantire un’integrazione armoniosa nel team.
Utilizzare strumenti digitali avanzati è fondamentale per migliorare l’efficienza del recruiting. TeamSystem HR offre soluzioni innovative per automatizzare lo screening dei candidati, gestire colloqui e follow-up e monitorare le performance dei processi di selezione. Scopri tutte le funzionalità del software che ti aiuta a ridurre tempi e costi legati alla ricerca di talenti, garantendoti una selezione più accurata.
