Soluzioni per gestire i crediti welfare residui dei dipendenti
Come gestire i crediti residui welfare? Questa è una domanda che si pongono spesso sia lavoratori che aziende.
Ovviamente il credito welfare, come ogni servizio, ha una scadenza. Succede spesso che questi voucher non vengano usufruiti in tempo, lasciando così al dipendente un credito da riscuotere. Come gestire quindi il credito welfare non utilizzato? Proviamo a scoprirlo in questo articolo.
Credito welfare non utilizzato: cosa succede?
Gran parte dei crediti welfare che vengono concessi dalle aziende ai dipendenti oggi gira su piattaforme online. Questo significa che vengono caricati su apposite piattaforme, garantendo una maggior facilità di utilizzo ai dipendenti. Nonostante questo, però, può succedere che non tutti i crediti vengano correttamente spesi, generando problemi gestionali all’azienda.
È bene specificare che attualmente non esiste una normativa pensata per regolare i crediti residui non utilizzati. Questo significa che ogni azienda si organizza sulla base di regole interne in merito alla fruizione, adeguatamente specificate al dipendente all’interno del contratto.
Come gestire i crediti residui?
Appurato che non vi è una normativa sulla gestione dei crediti residui, è bene però segnalare che esistono diverse possibilità per gestire queste casistiche. Proviamo a vederle nel dettaglio:
- Azzeramento del credito: si tratta della soluzione forse meno piacevole per il dipendente. Alla scadenza del credito welfare, se questo non è stato correttamente utilizzato, la rimanenza viene azzerata.
- Trasferimento all’anno successivo: una soluzione meno tranchant e più apprezzata è senz’altro quella di trasferire i crediti residui all’annualità successiva. A fronte di questa eventualità il dipendente può anche decidere in modo consapevole di non usufruirne, per accumularli e aumentare il potere di acquisto l’anno successivo.
- Erogazione monetaria: l’erogazione monetaria è una forma di gestione dei crediti residui che riguarda solamente le soluzioni welfare legate alla conversione del premio di risultato. Essendo quest’ultimo un’erogazione inizialmente monetaria, poi convertita in credito welfare, può tornare monetaria in caso di non utilizzo. Questa soluzione prevede però l’applicazione dell’aliquota sostitutiva del 10%.
- Altre destinazioni: ci sono poi situazioni specifiche in cui l’azienda può decidere di destinare i crediti ad altri utilizzi, sempre specificandolo nel regolamento. Può esserci, ad esempio, l’eventualità di trasferirlo a un fondo previdenziale, oppure destinarlo a un fondo in supporto di dipendenti in difficoltà (CRAL, welfare collettivo).
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