Sicurezza oltre il Covid
La gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, negli ultimi sei mesi, è diventata quasi esclusivamente sinonimo di applicazione delle misure anti-COVID o delle regole dei protocolli imposti. In questo periodo, infatti, ogni professionista del mondo della Safety, Datore di Lavoro o Lavoratore, ha inteso l’attenzione alla tutela nei luoghi di lavoro come l’applicazione di quanto possibile per evitare (o almeno gestire) potenziali contagi nell’ambito lavorativo.
Non poteva essere altrimenti nel contesto di straordinarietà che ricorderemo tutti.
Se però l’attività aziendale è ripartita, le difficoltà della ripresa o l’incertezza del mercato non possono far dimenticare la necessità di mantenere altissima l’attenzione alla salvaguardia dei lavoratori, in senso generale e non solo eccezionale. Ciò applicando con disciplina le regole derivanti dai protocolli anti-contagio (purtroppo ancora necessarie), ma soprattutto rifocalizzando sugli obblighi precedenti al lockdown, ma sempre validi e ricadenti cioè nelle previsioni del D.Lgs. 81/08.. Uno dei pochi valori positivi che riportiamo da questo periodo di pandemia è infatti un’inevitabile accresciuta sensibilità sui temi della salvaguardia della persona e sul loro senso in termini di coscienza, di responsabilità, di diritti e di doveri… anche professionali.
Rinfrescando gli elementi di base, il concetto predominante in materia di Safety è la gestione del rischio, come pilastro della prevenzione e protezione del lavoratore.
Se in periodo pre-Covid, il concetto di ‘rischio’ poteva ancora essere poco compreso, ad oggi la consapevolezza in merito è sicuramente aumentata e comune. A tutta la popolazione è ormai chiaro, almeno in senso spicciolo, il concetto di esposizione, di prevenzione, di protezione e di gravità, associati inevitabilmente ad un rischio per la salute. È apparso ovvio a tutti, nel momento di crisi, quanto le misure conseguenti alla valutazione dei rischi legati al Covid fossero determinanti per dare indicazioni su come procedere e garantire continuità alle attività.
Tecnicamente e praticamente, gestire il rischio significa appunto individuarlo, determinare quanto sia critico e mettere in atto azioni conseguenti per mitigarne l’impatto: riferito all’organizzazione della sicurezza in azienda ha lo stesso significato.
Per tale motivo, è (quasi) ovvia la rilevanza del Documento Valutazione dei Rischi (DVR) non solo come obbligo normativo primario in capo al Datore di Lavoro ma perché le conclusioni del DVR costituiscono la roadmap delle azioni da intraprendere, delle esigenze di formazione e addestramento da erogare, dei rischi su cui formulare la sorveglianza sanitaria, dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e attrezzature da assegnare e di molto altro. Tutto per singola mansione e quindi per singolo lavoratore.
La gestione dell’aggiornamento, della pianificazione, consuntivazione e archiviazione di quanto relativo alla Salute e Sicurezza sul Lavoro non è però più praticabile manualmente.
La digitalizzazione e l’interpretazione analitica dei dati derivanti è il fulcro delle strategie manageriali di oggi e quindi una gestione moderna della Sicurezza sul Lavoro.
Ciò costituisce un elemento di notevole criticità nelle Organizzazioni, spesso tralasciato fino a quando, in sede di sciagurata necessità di dimostrazione di aver attuato quanto possibile, non ci si renda conto per esempio che:
- quella certa persona fosse stata dimenticata nell’erogazione di nuova formazione specifica per cambio mansione oppure
- non sia reperibile l’attestazione relativa o ancora
- non sia stata effettuata la verifica dell’efficacia dell’addestramento di un neo-assunto che ne attesti lo svincolo da un’operatività guidata all’autonomiaSi potrebbero fare moltissimi esempi del genere, praticamente su tutte le aree tematiche riguardanti la Salute e Sicurezza sul Lavoro.Nell’ambito quindi di una materia così complessa e sfaccettata, vogliamo davvero che questi elementi basilari di gestione rischino di vanificare l’impegno dell’Organizzazione nella tutela del proprio personale e di fronte alla responsabilità civile e penale del Datore di Lavoro o ne distraggano le forze verso processi manuali di data entry a basso valore aggiunto e di difficilissimo controllo?La digitalizzazione in concreto, quando associata ad un’efficace ed efficiente aggiornamento dell’anagrafica della popolazione aziendale, permette di ottenere in tempo reale schede personali aggiornate continuamente in cui, per singolo lavoratore, siano preventivati e consuntivati tutti gli aspetti da monitorare e gestire.
Torniamo all’esempio della formazione e addestramento e ragioniamo sul valore di una dashboard che evidenziasse scadenze, ritardi e novità, dovute ai cambiamenti organizzativi… e quanto sarebbe ulteriormente preziosa la gestione All-in-One di tutte le esigenze formative della persona in modo da ottimizzarne la gestione. L’uso del condizionale è improprio, però, perché tali funzionalità sono già attive in TeamSystem HR, dove la formazione da erogare può quindi essere segnalata da notifiche ‘push’, mentre quella erogata viene acquisita a sistema tramite riprogrammazione automatica di scadenze ed emissione e invio automatico di attestati, ove pertinente.Ricordiamo ancora, sempre come esempio pratico, l’importanza della programmazione e verifica dell’efficacia della formazione che, almeno per quanto riguarda il mondo Safety, costituisce un’obbligazione di risultato del Datore di Lavoro.
Il Datore di Lavoro quindi deve essere nelle condizioni di dimostrare l’avvenuta verifica dell’effettiva assimilazione dei contenuti erogati ai lavoratori, ad esempio in una formazione tradizionale frontale o delle abilità, anche manuali e pratiche, trasferite.
Consideriamo quindi l’importanza formale e sostanziale di procedure digitalizzate e automatizzate per tener traccia di tutto questo.Riferito inoltre ai processi di Governance, la disponibilità di dati in tempo reale permette anche una consultazione da parte dei soggetti destinatari di obblighi di vigilanza internamente all’Organizzazione.
Considerando invece le previsioni gestionali, l’aggregazione dei dati su formazione (ma anche su sorveglianza sanitaria, DPI, manutenzioni, …) consente la formulazione di budget accurati, a beneficio delle figure apicali. Ricordiamo che dall’emissione del primo Accordo Conferenza Stato Regioni del 2011, che ha sancito un punto ‘zero’ della formazione per tantissime organizzazioni, la cadenza quinquennale di necessità di aggiornamento va valutata in ottica previsionale ciclica sia in termini di spesa per l’erogazione che di impegno in termini di ore di mancata produzione.
Concludendo, il supporto delle funzionalità fornite da TeamSystem HR consente un rafforzamento importante nella capacità gestionale dell’Organizzazione e una maggior tutela delle persone e di chi ne è responsabile.