Motivazioni, motivazioni! Altro che denaro!
Cito appositamente nel titolo la frase che il direttore commerciale disse a Marco Pressi, giovane HR Manager della MIT nel film “Volevo solo dormirle addosso” (2004, regia di Eugenio Cappuccio tratto da un libro omonimo di Massimo Lolli).
Se decontestualizziamo la frase, che nel film era riferita ad un incarico molto poco etico, possiamo leggerla in questo modo: nonostante il compenso economico sia importante, è evidente che la motivazione rappresenti una componente imprescindibile del sistema incentivante. In un mondo veloce, dove esiste il timore che la tecnologia spazzerà via il lavoro, la differenza non la fanno i robot ma le persone che sanno utilizzarli. Non parlo solo di competenze tecniche ma anche di competenze trasversali o soft skill che devono essere implementate continuamente e che servono ad esprimere quel tanto agognato valore aggiunto che tutte le aziende vogliono.
Vi è un complesso di dimensioni intangibili che si legano tra di loro per costruire un luogo ideale, questo luogo però deve essere costruito ed alimentato quotidianamente. Non sto parlando di motivatori aziendali, intendo invece dire che il continuous learning in mercati sempre più frenetici garantisce alle persone di fare la vera differenza. La tecnologia, soprattutto quella di altissima qualità, diventa strumento necessario per valorizzare le competenze individuali attraverso l’analisi dei dati ricavati che sono il fulcro di un sistema incentivate che davvero funzioni. La tecnologia può essere utilizzata per ricavare i dati su cui strutturare decisioni strategiche. La tecnologia può sviluppare la comunicazione interna, favorire la sinergia tra generazioni e formare leader collaborativi. Ecco, la leadership deve essere quella giusta, quella che agevola la gestione del personale e garantisce lo sviluppo delle competenze, della comunicazione, della collaborazione. Argomenti sempre più attuali che diventano preponderanti nel concetto di azienda agile che è una delle possibili risposte al mercato che anche le aziende più piccole stanno adottando.
Se poi pensiamo alle aziende che hanno un numero di dipendenti estremamente più elevato, la pianificazione, lo sviluppo, il monitoraggio e il follow-up del continuous learning diventa strategico.
Si dice che Marchionne abbia incaricato i suoi manager di trovare un modo per far riaprire i battenti ad un hotel che aveva chiuso da anni, una specie di role playing che aveva poche chiare regole: “Avete due giorni per trovare una soluzione per riportare questa struttura ai vecchi fasti. Fatevi venire idee innovative, sfruttate il vostro sapere, cercate in tutti i modi di sorprendermi” (citazione parafrasata).
Che sia verità o leggenda, le parole dello scomparso Amministratore Delegato di FCA parlano chiaramente: innovazione. E l’innovazione la puoi ottenere solamente dalle idee partorite da una mente che ha continuato ad evolvere, studiare, crescere, svilupparsi.