Come monitorare il benessere dei dipendenti
Il monitoraggio della soddisfazione dei dipendenti è una pratica essenziale per creare un buon clima aziendale e aumentare la produttività. Le tecnologie moderne, come piattaforme di feedback in tempo reale e strumenti di analisi del sentiment, offrono nuovi metodi per valutare il benessere dei dipendenti in modo più accurato e tempestivo. In questa guida esploreremo le tecnologie emergenti e i metodi innovativi per monitorare la soddisfazione dei dipendenti in azienda.
Monitoraggio del benessere dei dipendenti: perché è importante
In un mondo del lavoro in rapida evoluzione il benessere dei dipendenti è diventato una priorità fondamentale per tutte quelle aziende che vogliono mantenere un ambiente di lavoro produttivo. Secondo uno studio pubblicato da Gallup nel 2022, un’azienda che si prendere cura dei propri dipendenti ha il 69% di probabilità in meno che cerchino lavoro altrove e il 71% in meno che si verifichino situazioni di burnout. Non solo: un lavoratore soddisfatto è più propenso a sostenere la propria azienda oltre a essere più coinvolto sul lavoro. Tutto questo avrà ricadute positive in termini di redditività, produttività e coinvolgimento dei clienti. Aumentare il benessere dei dipendenti in azienda è quindi prioritario, ma per farlo bisogna saperlo monitorare: un’attività di monitoraggio non solo aiuta a prevenire burnout e insoddisfazione, promuovendo un clima aziendale capace di incentivare creatività e collaborazione, ma serve anche a verificare l’efficacia delle operazioni intraprese ed eventualmente intervenire con azioni correttive. Come si fa però a misurare il benessere aziendale? Ecco alcune tecniche.
Strumenti e metodi di monitoraggio
Il benessere dei dipendenti non è un dato facilmente quantificabile, ma misurarlo oggi è possibile e gli strumenti per farlo sono diversi. Ecco i principali.
- Somministrazione di sondaggi e questionari: consente di ottenere dei feedback diretti e immediati e di ricavare informazioni preziose sulle aree da migliorare per aumentare il benessere dei dipendenti. È possibile in questo modo chiedere ai lavoratori come si sentono o si percepiscono all’interno del gruppo. In questi casi l’ideale è sottoporre sondaggi anonimi con domande che possono riguardare diversi ambiti: il livello di soddisfazione sul lavoro, il senso di appartenenza, il riconoscimento del proprio valore, la motivazione, l’equilibrio tra vita privata e lavoro, la comunicazione. Si può chiedere, ad esempio, alle persone quanto condividano i valori aziendali, cosa pensano dei manager e del team in cui lavorano. Le risposte raccolte forniranno informazioni preziose per capire il loro grado di soddisfazione e per migliorarne eventualmente l’esperienza all’interno dell’azienda. Possono essere questionari brevi, composti al massimo da 15 domande da somministrare al personale con una certa frequenza, o sondaggi più lunghi, di circa 20 domande; entrambe le tipologie si basano su una scala di valori da 1 a 10 o sulla possibilità di scegliere tra diversi livelli di accordo e disaccordo. Una delle criticità di questo tipo di metodologia è il rischio di una bassa partecipazione o di risposte influenzate dalla paura di ritorsioni.
- Strumenti come l’eNPS (Employee Net Promoter Score) o l’Indice di Felicità sul Lavoro (Happiness at Work Index): permettono di misurare la soddisfazione dei dipendenti tramite una valutazione numerica e forniscono un’indicazione diretta di quanto siano soddisfatti del loro lavoro e dell’ambiente aziendale. Con l’eNPS il personale dovrà rispondere a una singola domanda indicando un valore su una scala da 0 a 10: più il punteggio è alto maggiore sarà la soddisfazione dei dipendenti e quindi la tendenza a raccomandare l’azienda come luogo di lavoro. L’Employee Happiness Index è una misurazione specifica focalizzata sul benessere e l’equilibrio tra lavoro e vita privata: i dipendenti in questo caso sono invitati a rispondere a diverse domande esprimendo il loro livello di soddisfazione da 1 a 5. Questo tipo di strategia permette di migliorare il livello di coinvolgimento dei dipendenti, ma uno dei punti critici è la mancanza di un contesto specifico che non sempre consente di capire i motivi dell’insoddisfazione; da solo un eNPS non basta e spesso è sempre consigliabile effettuare delle indagini ulteriori per approfondire i risultati ottenuti.
- Indicatori chiave di performance (KPI): il numero di progetti completati, il tempo medio di risposta ai clienti, i tassi di assenteismo e turnover, le richieste di permessi, il tasso di dimissioni: sono tutti indicatori utili a individuare i dipendenti più stressati, sovraccarichi e insoddisfatti, offrendo così una panoramica sul benessere aziendale.
- Piattaforme e app di sentiment analysis: in questo caso entra in gioco l’intelligenza artificiale grazie alla quale software specifici sono in grado di analizzare grandi quantità di dati e informazioni e generare dei report, restituendo un quadro abbastanza attendibile delle emozioni e delle opinioni delle persone che lavorano in azienda. Se sistemi del genere hanno il grande vantaggio di fornire analisi in tempo reale, dall’altro però la questione della protezione dei dati e dei potenziali rischi di violazione della privacy sollevano grandi preoccupazioni.
- Colloqui one to one, interviste informali e conversazioni in ambienti molto confidenziali: sono fondamentali per misurare il livello di soddisfazione del dipendente, discutere di eventuali preoccupazioni e raccogliere feedback sulle aree in cui il personale si sente più a suo agio e quelle dove invece riscontra dei disagi. Una conversazione dal vivo aiuta a contestualizzare le risposte dei dipendenti e a comprenderle meglio grazie a sfumature come il tono della voce, che difficilmente emergono tramite la somministrazione di un sondaggio. Tuttavia, in un colloquio faccia a faccia le risposte potrebbero essere condizionate dalla presenza dell’intervistatore e dall’assenza di anonimato.
Come condurre una valutazione efficace
Per effettuare una valutazione efficace è cruciale seguire alcuni passaggi essenziali.
- Definire obiettivi chiari: stabilire cosa si intende monitorare e quali sono gli obiettivi specifici. Ad esempio, migliorare la soddisfazione generale, ridurre il turnover o identificare aree problematiche.
- Garantire l’anonimato: assicurarsi che le risposte siano anonime per ottenere feedback sinceri e ridurre la paura di ripercussioni.
- Utilizzare una combinazione di metodi: mai affidarsi a un unico strumento, meglio integrare sondaggi, sentiment analysis, strumenti di AI e app di monitoraggio per avere una visione più completa.
- Condurre azioni di monitoraggio con regolarità: effettuare valutazioni periodiche per rilevare tendenze nel tempo e intervenire tempestivamente.
- Individuare le aree critiche sulla base dei risultati ottenuti e implementare le eventuali azioni correttive per aumentare il benessere dei dipendenti.
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Tra le tante funzioni disponibili attraverso TeamSystem HR potrai:
- creare una campagna di feedback (es. valuta il tuo manager, valuta il clima aziendale, lancia una survey) eventualmente associata a una campagna di performance o a un percorso di formazione;
- gestire le domande da utilizzare all’interno di una campagna di feedback;
- richiedere feedback a una persona o ad un gruppo di persone.