People mobile strategy: per una gestione strategica (e coinvolgente) delle persone
Che il 2020 abbia cambiato profondamente il mondo del lavoro è qualcosa di cui ormai siamo perfettamente consapevoli e con cui, d’altro canto, facciamo i conti ogni giorno.
Quello a cui forse non sempre pensiamo – o magari non con la profondità che meriterebbe – è quanto un approccio mobile sia sempre più importante per la gestione dei processi quotidiani, delle persone e del loro modo di interagire con l’azienda.
Le HR sempre più Tech
Parlare di people mobile strategy diventa dunque fondamentale alla luce di una serie di cambiamenti già avviati e tuttora in atto. Questo 2021 ce lo fa già intuire nonostante siamo ancora agli inizi: la tecnologia ha e avrà un ruolo sempre più cruciale. Nell’anno passato ha permesso a molte aziende di andare avanti, nonostante la lontananza fisica e le restrizioni, ha permesso alle persone di continuare a sentirsi parte di un tutto e di proseguire nella propria formazione personale.
Ha rivoluzionato profondamente il mondo delle risorse umane, tanto che adesso HR e Tech sono sempre più sulla stessa riga. Grazie ai software e alle app si riesce a gestire nel modo più efficiente possibile chi lavora da remoto, a far sì che i dipendenti possano essere produttivi e allo stesso tempo offrire loro la possibilità di lavorare al meglio strizzando l’occhio al work-life balance.
Questa mobile transformation, che porta tutti a lavorare da remoto rispetto al tradizionale ufficio, richiede quindi nuove forme di gestione, di comunicazione, di interazione, di coinvolgimento.
La tecnologia per creare un dialogo costante ed evitare l’isolamento
Le risorse umane giocano un ruolo da assolute protagoniste: devono individuare politiche specifiche per il lavoro in mobilità. Devono altresì usare la tecnologia per gestire le prestazioni lavorative, per consentire l’accesso ad informazioni utili al lavoratore (es. le buste paga e gli stipendi), devono poter usufruire di funzionalità di gestione delle assenze e dei permessi che siano complete ma allo stesso tempo facili da utilizzare. Non di meno, devono abilitare tutti i processi di formazione, sviluppo e gestione integrata delle risorse umane, a distanza.
Inoltre devono riprogettare il percorso dei dipendenti e rendere la loro esperienza lavorativa più soddisfacente. Facendoli sentire non solo ingaggiati e coinvolti, ma anche meno soli: l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha rilevato nella sua indagine presentata nell’ottobre scorso come questo sia uno degli effetti negativi del lavoro agile o da remoto. Il 29% dei rispondenti all’indagine ha, infatti, ammesso un senso di isolamento nei confronti della propria organizzazione.
Flessibilità, inclusione, mobilità, adattabilità, trasformazione diventano pertanto parole chiave per chi gestisce i processi HR e sono possibili solo se ci sono soluzioni mobile che consentono un dialogo digitale costante e se creano quella sensazione di “confortevolezza” che porta chiunque lavori a distanza a sentirsi a suo agio qualunque azione porti avanti. Da qualunque posto si trovi.