Future Work Skills 2020. Le 10 competenze del futuro
La rivoluzione digitale è cosa certa. Direzioni HR e risorse umane vedranno mutare l’ecosistema professionale in ottica tech.
Se è vero che il processo non potrà essere fermato, diventa interessante analizzare gli approcci adottati tanto da HR Manager/Director quanto dai lavoratori per adattarsi a un futuro dai tratti sfocati.
La leadership sarà fondamentale nel veicolare la transizione al digitale; per essere virtuosa, l’evoluzione dovrà necessariamente configurarsi in direzione top-down (dal Management alle risorse umane).
Cosa possono fare i lavoratori per prepararsi al cambiamento in corso?
Together propone l’analisi prodotta dall’Institute for the Future for the Univeristy of Phoenix Research, dal titolo Future Work Skills.
Il report analizza i principali driver del panorama lavorativo contemporaneo e identifica le competenze chiave ritenute necessarie al lavoratore del futuro per non perdere il proprio vantaggio competitivo.
Cosa NON si trova in questa lettura: molti studi hanno cercato di mappare specifici ruoli professionali del professionista del futuro. Piuttosto che concentrarsi sui lavori futuri, questo rapporto esamina le capacità lavorative future – le competenze e le abilità richieste in differenti settori professionali.
RISULTATI DI RICERCA sulle Work Skill del futuro
La ricerca presenta 6 driver che condizionano il futuro del lavoro:
- LONGEVITà: gli individui devono riorganizzare il loro approccio alla carriera, alla vita familiare e all’istruzione per adeguarsi al cambiamento demografico. Un numero sempre maggiore di persone lavoreranno oltre i 65 anni per disporre di risorse adeguate alla pensione. La formazione permanente vede pertanto una crescita importante. Per trarre vantaggio da una forza lavoro esperta e ancora vitale, le organizzazioni devono ripensare i tradizionali percorsi di carriera nelle organizzazioni, garantendo diversità e flessibilità . Gli individui che invecchiano necessitano di nuove opportunità , prodotti e servizi medici. Ci dirigiamo verso un mondo che vede stili di vita più sani e approcci olistici al modo di lavorare e vivere. Gran parte della vita quotidiana – e l’economia globale nel suo complesso – è e verrà osservata attraverso la lente della salute.
- CRESCITA DI SISTEMI SMART: siamo sulla cuspide di una grande trasformazione della relazione con gli strumenti professionali. Nuove macchine intelligenti entrano negli uffici, nelle fabbriche e nelle case. Diventano parte integrante della produzione, dell’insegnamento, della medicina, della sicurezza etc. Poiché queste macchine sostituiscono gli umani in alcuni compiti e ne incrementano l’impegno in altri, la loro stessa presenza costringe a confrontarsi con domande importanti. In cosa sono bravi gli umani? Qual è il loro vantaggio competitivo? E qual è il loro posto accanto alle tecnologie emergenti? In alcune aree, una nuova generazione di sistemi automatizzati sostituisce gli esseri umani, liberandoli. In altre, le macchine diventano collaboratrici, aumentando le capacità e abilità umane. Sistemi intelligenti stabiliscono anche nuove aspettative e standard in merito alle prestazioni professionali. Alcuni lavori di routine vengono presi in consegna dalle nuove tecnologie – questo è già successo e continuerà . Il vero potere della robotica risiede però nella loro capacità di aumentare ed estendere le capacità umane. Siamo all’interno di un nuovo tipo di collaborazione con le macchine che si basa sui reciproci punti di forza, dando luogo a un nuovo livello di collaborazione e co-dipendenza uomo-robot.
- UNIVERSO COMPUTAZIONALE: La diffusione di sensori negli oggetti e negli ambienti del quotidiano scatena un flusso di dati senza precedenti. Ogni oggetto, ogni interazione, ogni cosa con cui entriamo in contatto è convertita in dato. Una volta decodificato il mondo che ci circonda e analizzato attraverso la lente dei dati, ci si concentra sulla manipolazione degli stessi per raggiungere i risultati desiderati. Si inaugura l’era del “tutto è programmabile“, un’era di pensiero sul mondo in termini computazionali, programmabili e progettabili.
- NEW MEDIA ECOLOGY: Le nuove tecnologie multimediali stanno trasformando il modo in cui comunichiamo. Produzioni video, animazioni digitali, realtà aumentata diventano sempre più sofisticati e diffusi; un nuovo ecosistema prende forma attorno a queste aree. Stiamo letteralmente sviluppando una nuova lingua. Le reti virtuali vengono integrate sempre più facilmente nel nostro ambiente e nelle nostre vite, canalizzando i nuovi media nella nostra esperienza quotidiana. Milioni di utenti generano e visualizzano contenuti multimediali, esercitando un’influenza enorme sulla cultura. Le tecnologie veicolano nuovi modi di riunirsi e collaborare, introducendo livelli di trasparenza differenti nel lavoro e nella vita personale. Allo stesso tempo, la nostra sensibilità verso la “realtà ” e la “verità ” rischia di essere radicalmente modificata. Dobbiamo imparare ad affrontare i contenuti con maggiore scetticismo e consapevolezza.
- ORGANIZZAZIONI SUPERSTRUTURATE: “Superstruct” significa creare strutture che vanno al di là delle forme e dei processi di base con cui l’uomo ha familiarità . Significa collaborare e giocare su scale estreme, dal micro al macro. In ambito sanitario, è oggi possibile aggregare dati sanitari al fine di consentire sperimentazioni cliniche, veicolando l’emergere di competenze al di fuori dei laboratori tradizionali. Gli “science games” coinvolgono migliaia di persone per risolvere problemi che nessuna organizzazione aveva affrontato prima. Le piattaforme di formazione “open” stanno rendendo disponibili contenuti per chiunque voglia apprendere. Una nuova generazione di concetti organizzativi e abilità lavorative, che non proviene più dalle teorie gestionali / organizzative tradizionali, ma da campi quali il game-design, la neuroscienza e la psicologia della felicità, guida la creazione di nuovi paradigmi.
- MONDO GLOBALE INTERCONNESSO: a un livello elementare, la globalizzazione è la tendenza di lungo termine a sviluppare scambi e interrelazioni oltre i confini geografici. Stati Uniti ed Europa non possiedono più il monopolio sulla creazione di posti di lavoro, sull’innovazione e sul potere politico. India e Cina stanno innovando a un ritmo esponenziale. Per decenni, la maggior parte delle società multinazionali ha utilizzato le proprie sussidiarie all’estero come canali di vendita e supporto tecnico per la sede centrale. Negli ultimi dieci anni, le società estere, in particolare quelle operanti nel settore IT, hanno esternalizzato servizi e sviluppo dei software. Il modello, tuttavia, è rimasto lo stesso: innovazione e design sono stati prerogativa dei laboratori di ricerca e sviluppo dei paesi sviluppati. Con la crescita dei mercati in Cina, India etc., è sempre più difficile per la sede centrale sviluppare prodotti che possano soddisfare le esigenze di una più variegata categoria di consumatori. La chiave non è solo quella di assumere persone in questi luoghi, ma anche di integrare efficacemente dipendenti e processi aziendali locali nell’infrastruttura delle organizzazioni globali.
A partire da 6 driver emergono le 10 competenze del futuro
- SENSE MAKING: abilità di determinare il significato nascosto di ciò che viene espresso, abilità che le macchine non possono sviluppare.
- SOCIAL INTELLIGENCE: abilità di interagire con l’altro a un livello profondo, stimolando reazioni e desideri. Il sentimento è tanto complicato quanto la creazione di senso (se non di più).
- ADAPTIVE THINKING: capacità di pensare e trarre soluzioni e risposte al di là di ciò che è meccanico o basato su regole. Il Massachusetts Institute of Technology ha monitorato la polarizzazione dei posti di lavoro negli Stati Uniti negli ultimi trent’anni, scoprendo che le opportunità di lavoro sono in calo per quanto concerne colletti bianchi e operai, in gran parte a causa dell’automazione del lavoro. Al contrario, nuove possibilità di crescita professionale sono concentrate in profili high-skill e low-skill (es. servizio di ristorazione / assistenza personale). Ciò che entrambe queste categorie hanno in comune è che richiedono “adattabilità situazionale” – la capacità di rispondere a circostanze impreviste, uniche del momento.
- COMPETENZE CROSS-CULTURAL: capacità di operare in differenti contesti culturali. Scott E. Page, professore e direttore del Center of the Study of Complex Systems presso l’Università del Michigan, ha dimostrato che i gruppi che presentano una gamma di prospettive e abilità differenti superano gruppi omogenei di esperti. Conclude che “Il progresso dipende dalle differenze collettive più che dai QI individuali“.
- PENSIERO COMPUTAZIONALE: abilità di tradurre grandi moli di dati in concetti astratti.
- NEW MEDIA LITERACY: capacità di valutare criticamente i contenuti multimediali e sfruttare i media per una comunicazione persuasiva.
- TRANSDISCIPLINARITY: capacità di comprensione di contenuti multidisciplinari. Molti dei problemi globali odierni sono troppo complessi per essere risolti da una sola disciplina specializzata. Questi richiedono soluzioni transdisciplinari. Per tutto il XX secolo è stata incoraggiata una sempre maggiore specializzazione; oggi si privilegiano approcci transdisciplinari. Il lavoratore ideale del prossimo decennio è il “T-shaped“: offre una comprensione profonda di almeno un campo, ma ha la capacità di conversare nella lingua di una più ampia gamma di discipline. Ciò richiede senso di curiosità e volontà di apprendimento costante.
- DESIGN MINDSET: capacità di rappresentare e sviluppare processi lavorativi per ciascun risultato desiderato.
- COGNITIVE LOAD MANAGEMENT: capacità di discriminare e filtrare le informazioni per importanza e di capire come massimizzare il funzionamento cognitivo utilizzando una varietà di strumenti e tecniche. Un mondo ricco di flussi di informazioni in pi๠formati e da più dispositivi mette in evidenza il problema del sovraccarico cognitivo. Organizzazioni e lavoratori sono in grado di trasformare l’enorme flusso di dati in un vantaggio solo se imparano a filtrare in modo efficace e concentrarsi su ciò che è importante. Le prossime generazioni di lavoratori devono sviluppare le proprie tecniche per affrontare il problema del sovraccarico cognitivo. Classificare, etichettare o aggiungere altri metadati al contenuto aiuta a ottenere informazioni di qualità più elevata o più rilevanti rispetto al rumore.
- VIRTUAL COLLABORATION: capacità di lavorare in modo produttivo, guidare il coinvolgimento e dimostrare la presenza come membro di un team virtuale. Le tecnologie rendono più semplice che mai il lavoro, la condivisione di idee e la produttività nonostante la separazione fisica. L’ambiente di lavoro virtuale richiede però una nuova serie di competenze. Gli individui devono sviluppare strategie per coinvolgere e motivare un gruppo disperso. Stiamo imparando che le tecniche prese in prestito dai giochi sono estremamente efficaci nel coinvolgere grandi comunità virtuali. Garantire l’utilizzo di piattaforme collaborative che includano caratteristiche tipiche dei giochi (es. feedback immediato, obiettivi chiari e una serie di sfide messe in scena) permette di gestire in modo significativo la partecipazione e la motivazione.