Freelancer: chi sono e perché sono utili alla tua azienda

25.11.2024 - Tempo di lettura: 8'
Freelancer: chi sono e perché sono utili alla tua azienda

I freelancer, o freelance, sono lavoratori autonomi che offrono i propri servizi o le proprie consulenze in settori specifici. Sono legati a più clienti e società e non sono vincolati da un rapporto di lavoro subordinato. Cosa li contraddistingue e perché possono essere una risorsa validissima all’interno di un’azienda? Quali sono gli aspetti a cui prestare attenzione? Facciamo chiarezza con questo articolo.  

Freelance: significato e descrizione 

Il significato della parola “freelance” è interessante e rappresentativo. Il termine, che utilizziamo comunemente anche in italiano, deriva infatti dall’inglese “free-lance”, cioè letteralmente “lancia libera”, un mercenario, un soldato professionista senza vincoli specifici.  

Il freelance worker non ha infatti – a differenza dei lavoratori assunti con contratto di dipendenza – alcun vincolo nei confronti dei propri clienti in quanto liberi professionisti. Possono operare in differenti settori, tra cui il design, il copywriting, la consulenza, le traduzioni, il marketing, lo sviluppo software e così via. Generalmente i freelance lavorano su base temporanea o a progetto e sono responsabili della gestione del proprio tempo, delle attività e dei rapporti con i propri clienti. 

Caratteristiche dei freelance 

I freelance, in Italia, sono generalmente professionisti che lavorano con partita IVA. La caratteristica del rapporto di lavoro è quindi dipendente anche da alcuni aspetti legali correlati. Per esempio, è impossibile collaborare con un freelance con partita IVA per periodi più o meno lunghi, generando così un rapporto di dipendenza e di esclusività. I freelance sono lavoratori che, per definizione, sono indipendenti e hanno numerosi clienti in contemporanea.  

Esistono sicuramente vantaggi e svantaggi di essere un libero professionista, ma vediamo alcuni degli aspetti principali che caratterizzano il lavoro dei freelancer. 

  • Indipendenza: i freelancer gestiscono in autonomia il proprio lavoro, decidendo quando e come svolgerlo, anche se vincolati da eventuali tempi di progetto. 
  • Flessibilità: non sono tenuti a rispettare orari fissi, ma devono organizzarsi per rispettare le scadenze concordate. 
  • Specializzazione o trasversalità: molti freelancer sono specializzati in nicchie di mercato. Viceversa, altri sono particolarmente utili come consulenti dalle capacità trasversali. A seconda del progetto in cui li si vuole includere, sono entrambe figure potenzialmente utili per l’azienda. 
  • Varietà di clienti: per definizione, i freelance collaborano con più clienti insieme, ampliando la loro rete e il loro portfolio professionale. 

5 motivi per cui i freelance possono essere utili all’azienda

1. Espansione del team

Il primo motivo per cui si può considerare la collaborazione con i freelance è la gestione del rischio e l’espansione del gruppo di lavoro. Se l’azienda attraversa una fase di crescita, infatti, e ha necessità di avviare nuovi progetti ma non ha ancora la stabilità per assumere nuovi dipendenti a lungo termine, i freelance sono la soluzione ideale. I freelancer permettono infatti, grazie a una maggiore flessibilità, una espansione del team più rapida ed efficace. 

2. Riduzione dei costi

In alcune fasi progettuali, inoltre, i freelancer sono più convenienti rispetto a un’assunzione a tempo pieno. Il costo del lavoro, infatti, non include contributi previdenziali, ferie o malattie, che sono solitamente inclusi già nella tariffa del freelance e che non sono risultano come costo del lavoro per l’azienda.  

3. Competenze verticali e trasversali

Come già accennato, le competenze dei freelance fanno la differenza, che siano essere estremamente specializzate o trasversali. In quanto lavoratori autonomi, i freelance sono sempre aggiornati, specializzati, preparati. Se l’azienda ha bisogno di una professionalità verticale per un progetto limitato nel tempo, è difficile che assuma direttamente un dipendente. Anche competenze trasversali possono essere preziose all’interno di un team di lavoro. 

4. Scalabilità dei progetti e del lavoro 

Attivare i freelancer al bisogno può essere molto utile in momenti dell’anno in cui il carico di lavoro o la mole dei progetti raggiunge dei picchi che il team interno non riesce a gestire. Esternalizzare alcune attività può snellire i flussi e dare respiro ai lavoratori dipendenti. I freelance, inoltre, hanno a cuore la velocità e l’efficienza, in quanto il loro guadagno è legato ai risultati conseguiti. Questo li rende motivati a completare i progetti con rapidità e qualità 

5. Creatività e innovazione

Un altro motivo per cui lavorare con i freelance può costituire un valore aggiunto per un’azienda è proprio il loro bagaglio di conoscenze. Grazie ai contesti differenti in cui lavorano e ai clienti diversi che hanno conosciuto, il background dei freelance è spesso variegato e altamente specializzato. Questo si traduce in alta creatività e in una forte spinta verso scelte innovative, che possono aiutare enormemente i processi aziendali interni.  

Quando non scegliere un freelancer per la tua azienda

Abbiamo visto quando conviene all’azienda scegliere un freelancer, ma quando è meglio evitare? Ecco tre casi. 

  • Se l’azienda vuole esternalizzare un lavoro solo per risparmiare: la motivazione è sbagliata sia perché le tariffe di alcuni freelance altamente specializzati è paragonabile al costo del lavoro di un dipendente, ma anche perché il ragionamento di un’impresa non dovrebbe essere esclusivamente di tipo economico. Strategicamente, infatti, alcune attività non dovrebbero essere mai esternalizzate, perché potrebbero indebolire la struttura interna dell’azienda e, sul lungo periodo, essere anche più costose. 
  • Se un’impresa ha bisogno di gestire il lavoro in presenza o a tempo pieno: Molti freelance offrono questo servizio, ma generalmente per periodi molto limitati nel tempo. In generale, come abbiamo detto, un lavoratore autonomo non ha vincoli di orario o di sede.  
  • Se non c’è nessuna persona interna all’azienda che segua l’operato dei freelancer: la squadra di lavoro, infatti, deve essere sempre coordinata ed è sempre necessaria una figura interna che si occupi seguirli, coordinarli o revisionarli. Il rischio è quello di creare un’appendice indipendente e slegata dai valori aziendali o dalla qualità di lavoro a cui l’azienda ha abituato i suoi clienti e fornitori.  
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