Cos’è lo smart working
“L’unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai”, diceva Steve Jobs, nel suo famoso discorso alla Stanford University nell’ormai lontano 2005.
Oggigiorno, sentiamo molto spesso parlare di smart working e di lavoro agile. Che cos’è lo smart working? Può essere considerato un modo di lavorare indipendente dalla localizzazione geografica dell’ufficio, reso più semplice dall’utilizzo degli strumenti informatici ed estremamente flessibile. Possiamo riassumere lo smart working come:
- flessibilità di spazi e orari di lavoro;
- utilizzo di svariati strumenti ICT a supporto del lavoro;
- ripensamento degli spazi fisici delle aziende.
In linea con quanto visto sopra, la creazione di valore per le aziende non è più legata solo ed esclusivamente alla presenza fisica dei lavoratori in un determinato luogo e per un certo e definito periodo di tempo. La creazione di valore per le imprese è legata, al contrario, alla capacità dei lavoratori di generare innovazione e di eseguire i propri compiti e mansioni indipendentemente dall’orario lavorativo e dal luogo in cui si trovano.
Tanti sono i vantaggi che le aziende traggono dallo smart working. Tra i molti, i principali sono:
- lavoratori più motivati e efficienti, che sappiano trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata;
- riduzione dell’assenteismo e conseguente attaccamento al lavoro;
- migliori ed efficaci prestazioni lavorative;
- aumento tangibile della produttività;
- flessibilità organizzativa e mentale;
- garanzia di un miglior servizio al cliente e/o miglior prodotto;
- trattenere i talenti;
- notevole riduzione dei costi di gestione.
Oggi sono sempre di più le aziende, e i modelli organizzativi in generale, che si stanno muovendo lungo la direzione dello smart working. Esso è da intendersi come cambiamento del modo di lavorare e, ancor prima, cambiamento di una forma mentis, ossia il modo di pensare al lavoro.