Come comunicare con i dipendenti della Gen Z: la sfida dell’HR oggi
In un mercato del lavoro in continua evoluzione, dove i valori di riferimento e le priorità sono profondamente cambiate rispetto al passato, la nuova sfida è quella di riuscire a comunicare con la Gen Z. Per farlo, l’HR oggi ha bisogno di adottare approcci di comunicazione innovativi, che rispecchino l’alfabetizzazione digitale, il desiderio di autenticità, l’impegno sociale e la sete di feedback immediati che caratterizzano i lavoratori della Gen Z.
In questa guida esploriamo passo per passo cosa debbano fare le Risorse Umane per comunicare in maniera efficace con dipendenti della Gen Z.
Chi è la Gen Z e cosa si aspetta dal mondo del lavoro
Il primo passo per i responsabili dell’HR oggi è quello di comprendere quali sono le esigenze di chi si affaccia al mondo del lavoro: è fondamentale capire chi sono i lavoratori della Gen Z, quali sono i loro valori di riferimento, le preferenze e le aspettative. Si tratta di una nuova generazione di dipendenti socialmente più consapevole, nata e cresciuta nell’era digitale, nel periodo compreso tra la metà degli anni Novanta e il primo decennio del Duemila.
Apprezzano l’autenticità, la trasparenza e l’inclusione e padroneggiano il linguaggio digitale e le nuove tecnologie meglio delle generazioni precedenti. In base ad alcuni dati della ricerca condotta da Adobe nel 2021, “The Future of Time: Redefining Productivity During Uncertainty”, sull’evoluzione del mercato del lavoro, la generazione Z entro il 2025 costituirà il 27% della forza lavoro. Lo stipendio non costituisce più il principale valore d’attrazione nella scelta di un lavoro: per un giovane oggi è importante trovare un’occupazione in linea con il proprio percorso di studi e capace di garantire un buon work-life balance, ovvero un equilibrio tra vita privata e professionale con una predilezione per un lavoro flessibile e da remoto. Lo stipendio da solo non basta più, e per attrarre giovani talenti le aziende devono lavorare sempre di più per formare e trasmettere dei valori e una cultura che li invogli a lavorare per loro. Da uno studio di Ipsos per Valore D, inoltre, emerge una generazione di idealisti che desidera essere utile alla società, chiede un approccio etico al lavoro e non vuole sorprese: le parole d’ordine sono coerenza e trasparenza.
Mettere al primo posto autenticità e trasparenza
La sincerità e la trasparenza si trovano in cima alla scala di valori della Gen Z, ecco perché chi lavora nel campo dell’HR oggi e vuole comunicare efficacemente con giovani talenti, dovrà privilegiare una comunicazione autentica. Niente messaggi forzati o costruiti, ma meglio affidarsi ad uno storytelling naturale o a testimonianze reali.
Si può pensare, ad esempio, di dedicare uno spazio alla voce dei dipendenti e alle loro eventuali recensioni, raccontando le esperienze personali dei membri del team e il loro rapporto con l’azienda. Anche la trasparenza salariale gioca un ruolo cruciale e per questo è importante essere chiari e onesti sin dai primi contatti: un annuncio di lavoro dovrebbe quindi contenere informazioni quanto più possibili esaustive e dettagliate sulla RAL, oltre che sulle modalità organizzative, sui valori aziendali e sulle caratteristiche principali della posizione da ricoprire.
Usare strumenti innovativi
Emoji, testi scritti e concisi, infografiche, video coinvolgenti o immagini. La Gen Z è quella cresciuta sui social (TikTok, Instagram, YouTube o Snapchat), ed è dunque la generazione della messaggistica istantanea che alle chiamate predilige i messaggi veloci.
Se devi comunicare con un giovane dipendente ricorda che i testi scritti sono i preferiti, l’importante è che siano contenuti rapidi, brevi e che abbiano un tono informale. Vai dritto al punto, dimentica le regole del linguaggio professionale e sentiti libero di usare i loro canali di uso quotidiano: Instagram se vuoi condividere storie, post e video che trasmettono la mission e la cultura dell’azienda; TikTok invece per contenuti più brevi e creativi; YouTube per video di natura informativa.
Oltre che autentica, la comunicazione deve essere orientata all’uso della tecnologia. Meglio sfruttare quindi le varie app di messaggistica come WhatsApp, Slack o chat integrate in altre piattaforme: rappresentano la soluzione ideale per condividere informazioni e documenti in tempi record. Inoltre, conviene privilegiare le soluzioni mobile friendly, accessibili sia da desktop che da cellulare. Non bisogna poi sottovalutare l’uso delle videoconferenze, utili soprattutto nel lavoro da remoto per mantenere uno spirito collaborativo e favorire l’interazione tra i lavoratori più giovani.
Offrire contenuti formativi e opportunità di crescita
Può essere utile, inoltre, creare contenuti informativi che evidenzino il modo in cui l’organizzazione sta contribuendo a generare valore e ad avere un impatto significativo sul mondo esterno: la Gen Z dimostra particolare apprezzamento verso i gruppi che si impegnano in politiche di inclusività e rispetto per l’ambiente. Per farlo ci si può affidare a blog, video didattici o webinar dedicati.
La Gen Z ha sete di conoscenza, è ambiziosa ed è attratta dalle prospettive di crescita professionale. Offrire piani di formazione e l’opportunità di acquisire nuove competenze e migliorare quelle già acquisite, può aiutare a soddisfare le loro ambizioni, e allo stesso tempo a mantenere alta la loro motivazione a restare in azienda. È quindi fondamentale offrire percorsi professionali chiari e strutturati, comunicando in modo trasparente le varie possibilità di crescita.
Dare feedback continui
I giovani della Gen Z hanno il bisogno costante di ricevere feedback e riconoscimenti immediati, sono abituati a partecipare attivamente alla creazione e alla condivisione di idee e contenuti e apprezzano la possibilità di esprimere le proprie opinioni e di essere coinvolti nei processi decisionali. Come HR bisogna cercare dunque di dare dei feedback continui, coinvolgendo attivamente i dipendenti della Gen Z nelle discussioni sulle diverse questioni aziendali (criticità, possibili aree di miglioramento, etc.). Puoi ad esempio utilizzare sondaggi online, questionari e chatbot per identificare tendenze, chiedere un parere sulle iniziative da intraprendere o su nuovi progetti da lanciare.
Soluzioni gestionali rapidi per “velocizzare” i rapporti
La Gen Z vuole risposte rapide e veloci, come visto: i ragazzi e le ragazze che si approcciano per la prima volta nel mondo del lavoro hanno bisogno di chiarezza e di immediatezza. Per gestire in modo semplice ed efficace i rapporti con i dipendenti della Gen Z, potrebbe essere utile adottare un gestionale che velocizzi questo tipo di processi. In che modo? Ad esempio:
- con la creazione, il coordinamento e l’assegnazione di specifici percorsi di formazione sulla base di dati anagrafici o organizzativi (come il ruolo, l’età, l’unità di appartenenza, la qualifica e il rischio);
- attraverso l’erogazione di contenuti on-line e la gestione integrata di processi di formazione end-to-end grazie ad un Extended Learning Management System;
- con il ricorso a modalità di lavoro agile grazie alla presenza di tutti gli strumenti necessari per organizzare al meglio lo smart working;
- grazie all’accesso a funzionalità, dati e documenti direttamente dal proprio smartphone: merito di un’app dedicata che semplifica e migliora la comunicazione azienda-dipendente creando un vero e proprio dialogo digitale. Un sistema di alert consentirà inoltre al lavoratore di ricevere comunicazioni aziendali (approvazione di una richiesta ferie, pubblicazione di un cedolino paga) visualizzandole su app.
Tutto questo è possibile trovarlo, ad esempio, sul gestionale di TeamSystem HR, il software pensato per chi si occupa di risorse umane: una soluzione All-in-one capace di supportare l’azienda nell’intera gestione HR.