La casa è il nuovo ufficio: come viverla al meglio con dipendenti e collaboratori
C’è una parola o meglio una coppia di parole che sta contrassegnando sempre più questo 2021 così come buona parte del 2020: new normal. Vale a dire: nuova normalità. Questo riguarda anche e soprattutto il mondo del lavoro.
Di quella che era la sua organizzazione “tradizionale”, il modo di gestire le persone, il luogo dove svolgerlo o dove incontrarsi con colleghi, clienti e partner è rimasto veramente poco. La fisicità ha lasciato il posto al mondo virtuale e alla distanza, le riunioni sono sempre più un appuntamento su una piattaforma e sempre meno una sala libera o una città dove incontrarsi. E la casa, quella che abbiamo arredato per il relax e per la famiglia, è il nuovo ufficio.
La nuova normalità e le aziende
Una tendenza condivisa da molte aziende in questo periodo, ma non solo: c’è chi ha deciso di puntare sulla modalità smart working da casa in maniera stabile.
In questa direzione è per esempio andato il social network Twitter che ha annunciato di aver concesso ai dipendenti il permesso di lavorare da casa “per sempre”. Esistono poi imprese che nei loro annunci lo dichiarano espressamente: per la posizione ricercata il candidato/a lavorerà da remoto.
C’è poi chi ha annunciato l’intenzione di ridurre l’ampiezza degli uffici. Una ricerca di IWG, società che si occupa di fornitura di spazi di lavoro flessibili, evidenzia come, se si andrà a lavorare in ufficio, se ne sceglieranno comunque di piccoli, adatti a ospitare poche persone.
I lavoratori devono riadattarsi e bisogna favorire il giusto equilibrio
Tornando ai lavoratori, il new normal della casa come ufficio prevede sicuramente dei riadattamenti sia per quanto riguarda loro stessi sia per i manager e per chi si occupa di risorse umane.
Occorre avere maggiore dimestichezza con i vari strumenti digitali e non dimenticare l’importanza dei momenti di microlearning. A chi lavora da casa deve essere sempre data la possibilità di formarsi con corsi a distanza in modo immediato e subito spendibile nelle attività che si stanno svolgendo. Manca infatti quello scambio di conoscenze che si crea semplicemente andando alla scrivania del collega o davanti alla macchinetta del caffè.
Per quel che riguarda la gestione dei processi non bisogna dare per scontate né l’autonomia né la fiducia dei lavoratori. Chi gestisce delle persone può sicuramente puntare sulle proprie capacità di leadership, di organizzazione e sulle soft skill per facilitare una collaborazione efficace. Anche in questo senso, una gestione digitale offre maggiore visibilità sul lavoro dei propri collaboratori, creando le condizioni per promuovere azioni correttive, laddove questo si rendesse necessario.
Se la casa è il nuovo ufficio ecco come può aiutare la tecnologia
Ecco perché bisogna far sì che la tecnologia ci aiuti a vivere al meglio questa situazione ed eviti di dominarci. Va sicuramente pensata, scelta e inserita in questo nuovo contesto. Deve essere il modo in cui si favorisce l’interazione per far sì che il contatto tra manager e dipendente sia continuo ma non stressante, per verificare quanto viene fatto, in termini di risultati e di raggiungimento degli obiettivi.
È importante che le persone possano sperimentare la flessibilità e la possibilità di organizzarsi al meglio, con il supporto del digitale.
Una tecnologia All-in-One, progettata in modalità self service, può essere l’ideale: il lavoratore è al centro del sistema e accede in modo semplice e intuitivo a tutte le funzionalità, costruite per il suo lavoro, per il suo sviluppo e per la sua crescita.