Bonus assunzione donne: le novità del decreto Coesione

09.09.2024 - Tempo di lettura: 7'
Bonus assunzione donne: le novità del decreto Coesione

Il decreto Coesione prevede uno sgravio contributivo per le assunzioni di donne tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Cosa prevede l’agevolazione per i datori di lavoro.

 

Tra le diverse agevolazioni introdotte dal decreto Coesione c’è uno specifico incentivo per le assunzioni di donne in condizioni di svantaggio.

Il bonus assunzioni per le lavoratrici svantaggiate consiste in uno sgravio contributivo del 100% fino a 650 euro mensili, calcolato sulla quota a carico dei datori di lavoro per i 24 mesi successivi all’assunzione.

L’obiettivo della misura è incentivare la parità di opportunità anche nel mercato del lavoro per le lavoratrici che saranno assunte a partire dal 1° settembre 2024.

Bonus assunzione donne: le novità del decreto Coesione

Sono diversi i bonus assunzione inseriti all’interno del decreto Coesione, il DL n. 60/2024.

Al bonus assunzione di giovani e a quello previsto per i datori di lavoro della ZES Unica Sud, si aggiunge l’agevolazione destinata alle donne svantaggiate.

Si tratta di uno sgravio del 100% dei contributi a carico del datore di lavoro, che si applica per i 24 mesi successivi all’assunzione. Sono esclusi i premi e i contributi INAIL. Il tetto massimo è di 650 euro al mese.

La finestra per le agevolazioni agevolate è compresa tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.

Come riportato nell’articolo 23 del DL n. 60/2024, che introduce l’agevolazione per i datori di lavoro, l’obiettivo è quello di favorire la parità di opportunità nel mercato del lavoro per le lavoratrici, anche nell’ambito della nuova Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno.

Le nuove assunzioni permettono al datore di lavoro di ottenere l’esonero contributivo nel rispetto dei requisiti previsti, che si differenziano in due tipologie.

Per quel che riguarda le assunzioni a tempo indeterminato di donne residenti nelle Regioni della ZES Unica Sud, la lavoratrice che viene assunta deve essere stata senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

In questo caso, rispetto al bonus per l’assunzione dei giovani, non è richiesto il rispetto di requisiti di età.

L’incentivo riguarda anche le assunzioni in settori in cui il tasso di disparità uomo-donna è superiore al 25%, rispetto alla generalità dei settori occupazionali individuati annualmente con decreto interministeriale.

A tale misura si affianca l’agevolazione rivolta più in generale alle lavoratrici. Lo sgravio contributivo sarà riconosciuto anche per le assunzioni a tempo indeterminato di donne di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Tale requisito si applica a prescindere dal territorio di residenza, ad esclusione della ZES Unica Sud che ha vincoli meno stringenti.

Bonus assunzione donne: si attendono il decreto interministeriale e le istruzioni dell’INPS

Per rientrare nell’incentivo le assunzioni dovranno essere effettuate nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.

Inoltre, dovrà essere verificato un incremento occupazionale netto, che deve essere calcolato sulla base del numero di dipendenti occupati in ciascun mese rispetto a quelli mediamente occupati nei dodici mesi precedenti all’assunzione.

Sono esclusi dall’agevolazione i contratti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato. Il bonus assunzione per le donne svantaggiate, inoltre, non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente. Un’unica eccezione è prevista per la c.d. “maxi deduzione”, prevista nel decreto legislativo numero 216 del 2023, che può consistere in una maggiorazione fino al 30 per cento del costo del lavoro deducibile dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo.

Le risorse messe a disposizione per finanziare lo sgravio contributivo in favore dei datori di lavoro sono pari a:

  • 7,1 milioni di euro per l’anno 2024;
  • 107,3 milioni di euro per l’anno 2025;
  • 208,2 milioni di euro per l’anno 2026;
  • 115,7 milioni di euro per l’anno 2027.

Per stabilire le modalità attuative dell’esonero sarà necessario un decreto interministeriale.

Successivamente saranno pubblicate anche le specifiche istruzioni dell’INPS, a cui spetterà anche il compito del monitoraggio delle risorse.

Al raggiungimento del limite di spesa, anche solo in via prospettica, non saranno accolte ulteriori istanze di accesso al beneficio.

I datori di lavoro dovranno quindi attendere ancora per conoscere le istruzioni operative relative all’agevolazione.

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