Blended learning: i cocktail formativi 2.0.
Il mercato, oggi, a differenza di quanto avveniva in passato, richiede un’offerta formativa strutturata in percorsi di aggiornamento e approfondimento che non impegnino l’azienda partecipante più di 2/3 giornate. Il tempo risulta quindi prezioso e le metodologie didattiche si sono allineate a questa esigenza, anche in termini tecnologici. Parlare però di formazione oltre l’aula mi sembra esagerare il concetto di adattamento della formazione rispetto all’evoluzione continua della tecnologia. Questa, infatti, permette di arricchire e accelerare il processo di apprendimento, integrando e approfondendo con strumenti multimediali e di e-learning quanto viene appreso in aula. Si parla dunque di integrazione e non di sostituzione del metodo tradizionale che rimane sempre quello portante, soprattutto per la formazione manageriale di domani.
(Antonella Rossi, Benvenuti nell’età del blending,
L’Impresa, Rivista italiana di Management, Milano)
Abbiamo già avuto modo di parlare di Learning Agility e dei nuovi metodi di insegnamento esperienziali, basati su attività on-line e off-line.
Oggi ci occuperemo delle diverse metodologie di erogazione della formazione, presenti sotto il cappello d’insegnamento agile:
- Blended Learning Model
- Storytelling digitale
- Gamification e collaboration
- Piattaforme MOOC
- Serious Game
- Knowledge base aziendali
In questa sede ci rivolgiamo al modello Blended Learning: dal verbo to blend – mescolare, l’espressione identifica percorsi formativi caratterizzati dalla contaminazione di modalità di erogazione differenti. In aula e da remoto, le diverse forme di apprendimento si caratterizzano per l’utilizzo di dispositivi tecnologici in grado di supportare il discente nel suo personalissimo processo di costruzione di contenuti.
La metodologia didattica mista prevede lezioni a distanza e in presenza:
- L’aula è sede di confronto diretto: qui si ricevono feedback, si chiariscono dubbi e si risolvono le difficoltà nate dai percorsi di formazione individuale online;
- I supporti tecnologici sono alla base della formazione auto-impartita: questa utilizza una serie di strumenti, declinabili e personalizzabili a seconda della fase di apprendimento del discente.
- Le tecnologie di social networking hanno funzione di collegamento: ponte tra le due attività , costituiscono un utile strumento di interazione diretta tra tutti i partecipanti. Le cosiddette aule virtuali possono assumere connotazioni diverse: da semplici strumenti per l’interazione e il confronto a vere e proprie occasioni didattiche, attraverso cui svolgere esercitazioni e simulazioni di gruppo (es. collegamento a distanza, tramite videoconferenza, di docenti e discenti).
La sinergia tra mondo tecnologico e potenziale umano si trova al centro dei percorsi di formazione blended
La possibilità di usufruire di momenti di confronto diretto con il docente e i colleghi, permette di accrescere il valore della formazione a distanza, occasione non solo di ricezione di materiali e documenti, ma anche di costruzione del proprio individuale percorso di apprendimento; una fase in cui ciascuno può mettere alla prova la sua capacità di partecipazione proattiva all’itinerario didattico.
Ricezione dei percorsi formativi e degli strumenti indicati dal docente, costruzione delle proprie mappe concettuali e collaborazione tra i discenti in modalità sincrona o asincrona creano circoli virtuosi, mediati dalle nuove tecnologie e dalla contaminazione tra modalità di distance/experiencial learning/web based training e le forme di comunicazione in aule tradizionali.
Quale il punto di incontro tra la Learning Agility e i percorsi di Blended Learning?
Per incrementare il valore della formazione durante le quotidiane occupazioni lavorative, occorre avviare una transizione dal concetto di elearning by doing al più utile doing by learning: la formazione come fondamento del progresso trova nuove forme di collocazione, compatibili con i tempi e le attività lavorative quotidiane. Il mix di ambienti e di modalità di apprendimento consente di:
- Garantire un percorso di training continuo, senza un contatto umano diretto
- Proseguire il processo di formazione anche fuori dall’aula
- Aumentare l’efficacia dei piani formativi riducendo le perdite di tempo negli spostamenti e i costi economici, senza rinunciare alle occasioni di socializzazione, interazione, feedback e confronto.
Dove l’aula non riesce ad arrivare, le tecnologie rispondono
L’organizzazione armonica di diverse metodologie formative (lezioni frontali, esercitazioni pratiche, simulazioni, elearning, social, video, action learning, business game, web conference) risulta oggi il metodo primario di erogazione di percorsi di formazione.
La Learning Agility utilizza percorsi Blended per supportare modalità di apprendimento esperienziale in presenza e a distanza: le tecnologie integrano esperienza sul luogo di lavoro e didattica, in modalità individuale e collaborativa.