L’impatto e le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa apre nuove prospettive per la digitalizzazione dei servizi pubblici digitali, rappresentando una suggestiva opportunità di migliorare l’efficienza e l’accessibilità della Pubblica Amministrazione. In questo articolo, analizzeremo le prospettive i vantaggi e le sfide, nell’ambito di questa importante trasformazione globale.
Design dei servizi pubblici digitali
Il tema centrale di questa trasformazione sarà il “design” dei servizi pubblici digitali. Una volontà espressa chiaramente sin dalla pubblicazione del Libro Bianco sull’Intelligenza Artificiale. In questo documento, pubblicato nel febbraio del 2020, la Commissione europea pone le basi per la tutela dei diritti dei consumatori e la promozione dell’innovazione nel campo dell’AI. La stessa, sostiene che solo attraverso una:
- regolamentazione attenta;
- investimenti mirati.
sarà possibile affrontare i rischi associati a determinati usi di questa tecnologia. Questo impegno riflette la volontà di creare un ambiente normativo che stimoli l’innovazione e l’adozione responsabile dell’AI, garantendo allo stesso tempo, un approccio ponderato e attento ai potenziali rischi.
Benefici e applicazioni
In termini di design, l’introduzione di interfacce intuitive è cruciale per garantire l’efficacia dei servizi pubblici digitali. L’utilizzo di queste nuove tecnologie deve essere finalizzato a costruire servizi centrati sulle esigenze dei cittadini, garantendo l’accessibilità a tutti, indipendentemente dalle competenze tecnologiche o dalle condizioni socio-economiche.
Tenendo presente che la sicurezza dei dati e la trasparenza è un aspetto fondamentale da considerare, il vero salto di qualità si baserà sui benefici derivanti da queste tre chiavi di successo:
- capacità di analizzare grandi quantità di dati;
- creazione di applicazioni innovative in tempi più rapidi;
- ottimizzazione dei processi decisionali.
Applicazioni specifiche nella Pubblica Amministrazione
Le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale generativa nella PA sono molteplici e in continua evoluzione. Tra le tante possiamo sicuramente citare:
- la prototipazione rapida di nuovi servizi;
- la personalizzazione dei servizi digitali della PA;
- l’impiego di chatbot e assistenti virtuali per migliorare l’assistenza ai cittadini;
- la semplificazione della gestione documentale;
- l’identificazione tramite la biometria facciale.
Queste, sono solo alcune delle opportunità offerte dalla Gen AI. Un esempio concreto di successo è rappresentato dall’INPS, primo ente della PA italiana ad introdurre algoritmi di machine learning nei propri processi operativi. L’utilizzo di modelli LLM (Large Language Model) per i servizi, ha portato a un significativo aumento della produttività, con un netto miglioramento nella gestione delle comunicazioni e una drastica riduzione dei tempi di elaborazione.
Sfide globali connesse all’AI nella Pubblica Amministrazione
Come sappiamo, l’inserimento dell’intelligenza artificiale nel contesto lavorativo ha rivoluzionato completamente gli strumenti e le dinamiche operative. L’avvento di tecnologie avanzate, come ChatGPT e altre soluzioni di AI generativa, rappresenta solo l’inizio di un cambiamento radicale che ha trasformato profondamente, numerosi settori istituzionali, incluso quello giudiziario.
Ovviamente la novità – come sempre – porta con sé anche le preoccupazioni soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro. Secondo il report A future that works: automation, employment and productivity” realizzato da McKinsey Global Institute, la metà delle attività lavorative di oggi potrebbe essere automatizzata entro il 2055. Quindi, il futuro presenta due alternative distinte:
- il rischio di un’umanità sopraffatta dalla stessa tecnologia da essa creata, materializzando così la teoria dell’intelligenza artificiale forte.
- utilizzo etico e responsabile dell’intelligenza artificiale, sottolineando l’importanza della responsabilità come guida per gli scienziati presenti e futuri.
Alla luce di queste possibilità, la creazione di una realtà in cui tecnologia e umanità coesistono in equilibrio diventa cruciale. In questo contesto, le istituzioni, devono regolamentare questi strumenti per garantire una convivenza efficace e a lungo termine.
Questa innovazione, ha richiesto a tutti i professionisti di riconsiderare e ridefinire le proprie modalità di lavoro, proiettando così il futuro delle loro attività in una nuova prospettiva.
Due figure già presenti nel mercato del lavoro, ma destinate a evolversi e ad acquisire nuove competenze, sono l’ingegnere dell’intelligenza artificiale e l’esperto di cybersecurity. L’integrazione di queste nuove professioni riflette la necessità di adattarsi – affrontando la paura del cambiamento – a un mondo in continua evoluzione.