In Italia sempre più startup innovative: i dati del rapporto trimestrale 2018
Dal rapporto trimestrale del Ministero dello Sviluppo Economico e Infocamere, realizzato con la collaborazione di Uniocamere, si evince che in Italia c’è stato un ulteriore balzo in avanti delle cosiddette startup innovative.
La crescita è di quelle che si fanno notare. Dal documento, infatti, si evince che alla fine del terzo trimestre 2018, le startup innovative risultano essere 9.647 nel nostro paese. Una crescita pari al 22,6% su base annua e del 2,7% rispetto al trimestre precedente.
In rialzo anche la forza lavoro di questo settore: al momento, tra soci operativi e addetti, si contano 52.512 persone impiegate e il numero è destinato a crescere nei prossimi mesi. La crescita annua è stata pari al 33,2%. Un notevole salto in avanti per queste nuove realtà, che si fanno sempre più strada.
Quando nel 2012 venne varato lo Startup Act era difficile immaginare questi numeri. Ad ora, le startup innovative rappresentano il 3% delle società di capitali che sono presenti in Italia.
I dati del rapporto, infatti, parlano chiaro: su tre attività di nuova formazione, due sono classificate come startup di questo tipo.
È, quindi, interessante cercare di capire come le stesse si distribuiscono su tutto il territorio nazionale.
Prendendo in esame il totale, è possibile notare che 2.368 startup innovative si trovano in Lombardia.
Seguono poi Lazio (1.027 unità) ed Emilia Romagna (919), che però, come si nota dai dati, sono a grande distanza.
Per quel che concerne le città in cui queste imprese si trovano, al primo posto c’è Milano. La città meneghina viene seguita da Roma, Napoli e Torino.
Risulta molto interessante anche capire quali sono i settori in cui queste neo-imprese operano.
Stando ai dati di cui sopra, il 71,8% è attiva nel settore dei servizi alle imprese. Nello specifico si parla soprattutto produzione di software, servizi di informazione, consulenza informatica e così via.
Molto interessato anche il settore manifatturiero, nel quale rientra il 18,7% di queste nuove startup innovative.
Anche il commercio è un settore di rilievo, con il 4% di queste nuove imprese che vi operano.
Impossibile non notare, quindi, che il mondo del lavoro si evolve e che, soprattutto, si cercano nuove forme e assetti per concretizzare la propria voglia di fare impresa.
Creare un’attività imprenditoriale non è sempre semplice. Questo perché spesso si hanno delle difficoltà di non poco conto nel reperire dei fondi per avviare il progetto, sia che si tratti di startup innovative che di altri tipi di attività.
In questi casi è fondamentale cercare di capire quali sono gli aiuti statali ed europei che possono essere sfruttati. Esistono, infatti, dei finanziamenti a fondo perduto, pensati proprio per chi desidera mettersi in proprio, avviando l’attività dei suoi sogni e cercando di costruire il proprio futuro nel migliore dei modi possibili.
Come ci conferma il Dott. Longobardi di Contributi PMI, esperto nel campo dei finanziamenti per PMI, ci sono molte soluzioni per chi ha voglia di lanciare la propria attività imprenditoriale.
Di certo, i finanziamenti a fondo perduto sono tra gli strumenti tra i più validi in assoluto, poiché aiutano i neo-imprenditori a rendere realtà un progetto imprenditoriale che, senza aiuti, potrebbe non decollare.
Dai dati riportati nel rapporto di cui sopra, si nota in maniera chiara la ritrovata voglia di fare impresa ed è per questo che è utile conoscere tutti quelli che sono i sovvenzionamenti, i benefici e gli sgravi fiscali che si possono ottenere per avviare la propria attività.
Questi non sono destinati solamente alle startup innovative, ma anche chi ha delle idee imprenditoriali più tradizionali può usufruirne in maniera concreta. Si tratta di una spinta per far ripartire l’economia e per motivare coloro i quali hanno un progetto a realizzarlo.