I vantaggi degli smart contracts: come automatizzare l’esecuzione legale

29.05.2024 - Tempo di lettura: 7'
I vantaggi degli smart contracts: come automatizzare l’esecuzione legale

Gli smart contracts rappresentano una rivoluzione nel mondo legale e finanziario; tramite tecnologia blockchain offrono meccanismi automatizzati per garantire l’esecuzione dei contratti in modo sicuro e trasparente, senza richiedere l’intervento di intermediari. Riduzione dei tempi e dei costi di transazione, minimizzazione del rischio di frodi e disaccordi sono solo alcuni dei vantaggi degli smart contracts. 

In questa guida scopriremo insieme attraverso esempi pratici e casi di studio tutti i benefici di questa innovazione nelle pratiche legali e quali sono le prossime sfide, dalle questioni di conformità normativa alla necessità di standardizzazione degli smart contracts.  

Smart contracts: cosa sono

Gli smart contracts (o contratti intelligenti) sono veri e propri programmi, software o protocolli informatici che tramite tecnologia blockchain facilitano, verificano e fanno rispettare l’esecuzione di un accordo tra due parti. Si tratta di accordi digitali memorizzati ed eseguiti automaticamente su una rete Blockchain mediante un insieme di regole al verificarsi di determinate condizioni. I codici informatici su cui si basano gli smart contracts sono progettati per essere eseguiti solo nel momento in cui si verifica un certo evento; se le condizioni non vengono soddisfatte il contratto non verrà eseguito. La logica è quella dell’“if-then”: “se si verifica la condizone X, allora deve essere eseguita l’istruzione Y”. L’esecuzione di uno smart contract è garantita, non arrestabile e non richiede l’intervento di un mediatore. 

Il termine è stato coniato dall’ingegnere e crittografo nordamericano Nick Szabo, che nel 1996 ne diede una prima definizione: “un protocollo informatico in grado di mettere in atto le clausole di un contratto”. Una dei primi esempi di applicazione degli smart contracts, definito da Szabo come “il progenitore” dello smart contract, è quello dei distributori automatici di cibii o bevande dove si inseriscono delle monete per ottenere il prodotto richiesto: la macchinetta eroga il servizio solo perché l’acquirente soddisfa le condizioni della transizione. 

I vantaggi degli smart contracts

Il potenziale degli smart contracts nell’automatizzare l’esecuzione contrattuale e nel rafforzare la fiducia nelle transazioni digitali, è enorme; la legaltech è destinata a trasformare il tessuto della contrattazione commerciale. E i benefici sono molteplici. 

  • Risparmio di tempo e denaro grazie alla possibilità di fare a meno di intermediari come succede nei contratti tradizionali. 
  • Immutabilità delle transazioni registrate. 
  • Trasparenza: nei contratti classici i contenuti vengono elaborati tramite linguaggio scritto e si prestano alle interpretazioni delle parti contraenti, negli smart contracts invece tutto viene affidata ad una macchina che eseguirà l’operazione sempre nello stesso modo evitando quindi di fare spazio a giudizi, favoritismi o frodi.  
  • Efficienza: la blockchain può automatizzare e semplificare molte delle attività burocratiche che attualmente richiedono l’intervento di un avvocato, come la verifica dei documenti legali, la registrazione dei diritti di proprietà e la gestione delle transazioni. 
  • Precisione: essendo eseguiti da una macchina il margine di errore è molto ridotto rispetto a quello riscontrabile in un’esecuzione manuale. 

Esempi pratici e casi studio

Oggi le applicazioni degli smart contract vanno oltre le macchinette automatiche e vengono utilizzati in vari settori. 

  • Assicurazioni. Uno smart contract è in grado di eseguire automaticamente le richieste di risarcimento da parte del cliente al verificarsi delle condizioni previste dalla polizza: nel caso dei ritardi dei voli per esempio, il rimborso partirà in automatico senza che l’assicurato debba farne richiesta con l’incombenza di dover produrre i documenti necessari per dimostrare di averne diritto. Rispetto a dei contratti tradizionali gli smart contracts sono trasparenti e tracciabili, e sono capaci di garantire controlli rigorosi sugli errori, riducendo drasticamente il fenomeno molto diffuso del pagamento di richieste di risarcimento false. 
  • Transazioni finanziarie. Gli smart contracts oggi vengono usati sempre più per sostituire assegni o cambiali. 
  • Proprietà intellettuale. Si può ricorrere a contratti intelligenti anche nell’ambito della concessione di licenze dei diritti di proprietà intellettuale. Le condizioni del contratto sono predeterminate così da ridurre ed eliminare costi ed intermediari a vantaggio di un rapporto diretto tra autore e utenti; questi ultimi, grazie agli smart contracts che forniscono un compenso automatico e diretto agli autori, saranno in grado di acquistare legalmente licenze per usare un brano musicale o leggere un libro. In questo modo si protegge il diritto d’autore e si riduce il rischio di pirateria. 
  • Supply chain. Nelle filiere produttive gli smart contracts vengono usati per gestire e tracciare la spedizione delle merci garantendo che tutti all’interno della catena di lavoro rispettino i propri obblighi. Se una spedizione di pezzi di ricambio è in ritardo, il contratto potrebbe avvisare in automatico i clienti e organizzare una consegna più rapida. 
  • Immobiliare. Uno smart contract potrebbe rivelarsi utile anche per gestire la vendita di un immobile senza la necessità di una terza parte: il contratto potrebbe includere tutti i termini e le condizioni della vendita e la negoziazione verrebbe eseguita in maniera automatica. Il processo di trasferimento della proprietà immobiliare sarebbe più efficiente, rapido e sicuro e si limiterebbe il rischio di frode.  

Smart contracts: verso la standardizzazione

Nonostante i settori di applicazione degli smart contracts oggi siano molteplici, la strada da percorrere non è immune da sfide, sia a livello legale che tecnico. Dal punto di vista giuridico la scommessa principale è quella di fargli assumere piena validità legale, perché oggi sono pochi i Paesi dotati di una regolamentazione giuridica degli smart contracts. Alcuni stati americani (Arizona, Tennessee, Ohio, Nevada) hanno già provveduto a emanare delle proposte di legge che ne riconoscano il valore, mentre il MLETR (Model Law on Electronic Transferable Records) ovvero il Modello di legge sui titoli di credito elettronici adottato dalla Commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale (UNCITRAL) ha definito le indicazioni necessarie per riconoscere valore legale alle operazioni eseguite attraverso smart contract.  

Anche in Europa ci si è resi conto di quanto sia importante definire giuridicamente la validità di uno smart contract, motivo per cui ad esempio il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di legiferare in tema Blockchain.

In Italia ci ha pensato invece il D.l. n. 135/2018: la normativa definisce lo smart contract “un programma per elaboratore che opera su tecnologie basate su registri distribuiti e la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse”.  

In uno scenario in cui l’automazione dei contratti digitali è sempre più diffusa è urgente promuovere una conformità normativa degli smart contracts: è fondamentale cioè che gli smart contracts siano conformi alle leggi locali e internazionali e che si creino dei principi normativi comuni. 

Il riconoscimento giuridico e la standardizzazione rappresentano l’unica via percorribile per mettersi al riparo da alcune criticità che gli smart contracts rivelano pur nella loro efficienza.  

Ecco qualche esempio. 

  • Una volta eseguito sulla blockchain lo smart contract è immutabile, quindi, nel caso in cui si scoprano degli errori, risulta difficile, se non impossibile, modificare il codice. 
  • La questione sicurezza è fondamentale: per proteggersi da eventuali vulnerabilità che gli hacker possono sfruttare per manipolare il contratto, è importante scrivere codici sicuri e sottoporli a test e continue revisioni prima della loro distribuzione. 
  • Uno smart contract non è altro che l’esecuzione di un codice da parte di una macchina. Come detto in precedenza è l’esecuzione sempre identica a se stessa delle informazioni raccolte: se gli input sono identici lo saranno anche i risultati. Questo se da un lato esclude qualsiasi forma di interpretazione a favore della certezza di un giudizio oggettivo, dall’altra sposta sulla macchina la responsabilità di decidere; una volta che le condizioni contrattuali sono cioè diventate codice e sono state accettate, gli effetti che ne deriveranno saranno indipendenti dal loro volere.  

È evidente che in futuro la maggior parte dei contratti legali sarà probabilmente eseguito sulla blockchain; gli smart contracts sono dunque destinati a rivoluzionare il lavoro degli uffici legali e dei professionisti del diritto che per tenersi al passo con i tempi e rimanere competitivi dovranno sempre più adeguarsi all’uso di soluzioni digitali come ad esempio TeamSystem Enterprise Legal, un gestionale in Cloud ideale per semplificare il flusso di lavoro degli uffici legali e della Pubblica Amministrazione. Consente ad esempio di gestire in totale sicurezza tutte le fasi del Contract Management, monitorare le attività e redigere, rivedere e finalizzare i vari accordi legali, ma consente anche di collaborare con il personale esterno tramite un’unica piattaforma. 

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