Società Benefit, Benefit Corporation, Società B-Corp e sostenibilità: facciamo chiarezza
Si sente spesso parlare di società benefit, benefit corporation e Società B-Corp (o semplicemente B-Corp). I termini si assomigliano: nonostante se ne parli ormai da anni, non stupisce quindi che si faccia confusione. È importante però fare chiarezza perché le differenze sono concrete così come le implicazioni che sottendono.
Cominciamo quindi a semplificare il quadro in tre semplici passaggi:
- la traduzione di società benefit (SB) in inglese è “benefit corporation”
- le società benefit (SB) sono una particolare forma giuridica legalmente riconosciuta che un’azienda appartenente a qualsiasi settore industriale o merceologico può assumere. Attenzione però: non si tratta di un nuovo tipo sociale. Qualsiasi società di persone e di capitali, sia esistente o di nuova costituzione, può infatti essere una società benefit;
- le società B Corp, invece, sono quelle imprese che hanno ottenuto una qualifica a seguito di una certificazione rilasciata da B Lab – un ente non-profit americano- attraverso la misurazione di alcune performance.
Andiamo più nel dettaglio cominciando dalle società benefit (SB)
Le società benefit sono state introdotte dalla Legge di Stabilità del 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (commi 376-383 e allegati 4 – 5 ) entrata in vigore dal primo Gennaio 2016) e si distinguono dalle società di capitali ordinarie per il fatto che perseguono, assieme ad una attività economica a scopo di lucro, “una o più finalità di beneficio comune”.
Deve essere chiaro, quindi, che le società benefit sono a tutti gli effetti delle società profit
che hanno un doppio obiettivo: realizzare attività lucrative dirette a distribuire utili ai soci e, dall’altra, perseguire iniziative benefiche a favore di una vasta pluralità di portatori di interesse.
Un altro punto fondamentale da sottolineare è che le società benefit sono tali per DNA (e non perchè hanno ottenuto una qualifica o una certificazione), nel senso che le finalità di beneficio comune sono indicate nello statuto accanto all’attività propria dell’impresa: la valutazione degli impatti generati con il perseguimento delle finalità di beneficio comune è oggetto di una relazione che viene presentata annualmente con il bilancio.
Ultimo punto importante: la società può introdurre nella propria denominazione le parole “società benefit” o l’abbreviazione “SB”, e può utilizzare tale denominazione nei titoli emessi, nella documentazione e nelle comunicazioni verso i terzi facendo così apprezzare il proprio status al mercato e a tutti i suoi interlocutori.
Vediamo adesso le società B-Corp.
Le società B-Corp si sono sviluppate nell’ordinamento americano come risultato di un movimento imprenditoriale che ha coinvolto un gran numero di imprese interessate al perseguimento del profitto nel rispetto dei più elevati standard di trasparenza e performance di qualità socio-ambientale. Le B-Corp sono imprese profit che decidono volontariamente di sottoporsi a un percorso di valutazione (BIA – Benefit Impact Assesment) per misurare la qualità dell’impatto generato sugli stakeholders: chi riesce ad ottenere un punteggio finale maggiore o uguale a 80 (su 200) può chiedere la certificazione. Attenzione però: la certificazione è valida per tre anni, periodo dopo il quale, se la società lo ritiene, deve essere eventualmente rinnovata.
La tariffa annuale per la certificazione B Corp varia tra Euro 500 e Euro 50.000, in base al fatturato annuale dell’azienda.
Come dovrebbe risultare chiaro:
- una società può essere benefit senza essere B-Corp
- una società può essere B-Corp senza essere benefit
- una società può essere benefit e anche B-Corp.