Come gli studi legali utilizzano l’AI nei processi?
La nuova frontiera del diritto è sicuramente segnata da un forte incremento dell’uso dell’Intelligenza Artificiale nell’organizzazione delle attività dei legali, nella c.d. “giustizia predittiva” e nel supporto decisionale agli organi giudicanti. Secondo una recente ricerca, l’adozione dell’AI da parte degli avvocati in tutto il mondo è aumentata del 309% negli ultimi 2 anni. E se pensiamo che la piattaforma di Intelligenza Artificiale più diffusa e conosciuta attualmente – Chat GPT – è stata lanciata nell’ottobre del 2022, quindi un anno da oggi, abbiamo la misura del trend impressionante di crescita che questa nuova tecnologia presenta. Nei primi 5 giorni dal lancio, Chat GPT ha ottenuto 5 milioni di accessi e dopo 2 settimane aveva al suo attivo 100 milioni di utenti in tutto il mondo, con 57 milioni di utenti attivi mensili nelle prime due settimane. Nulla è mai stato così veloce, neppure i social. Ogni giorno vengono generate decine di milioni di conversazioni su Chat GPT, mostrando il suo potenziale dirompente.
IL SETTORE LEGALE
Anche il mondo del diritto e i professionisti dell’area legale non potevano certo rimanere indifferenti intorno ad una novità così epocale. L’ingresso di questa tecnologia nel mondo forense è in continua crescita, anche in Italia. Ciò è dovuto alla capacità dell’AI di automatizzare molte attività ripetitive e time-consuming, liberando così il tempo degli avvocati per attività a basso valore aggiunto, con la conseguenza di potersi dedicare a lavori più interessanti e proficui.
A livello internazionale, il 40% degli studi legali già utilizza strumenti di automazione per la redazione di documenti e il 35% utilizza l’AI per accelerare le ricerche giuridiche, mente il 25% utilizza l’AI per l’analisi e la revisione dei contratti. In Italia la situazione è ancora agli albori, ma molte Law Firm nel nostro Paese hanno sviluppato (o stanno sviluppando) proprie piattaforme di AI per migliorare i flussi di lavoro interni.
DISCOVERY LEGALE
Uno dei campi in cui l’AI sta avendo il maggior impatto è quello della discovery legale. Questo processo, che comporta la raccolta e l’analisi di grandi quantità di documenti, è fondamentale in molta attività degli avvocati, ma richiede tempo e risorse significative. Grazie all’automazione resa possibile dall’AI, la discovery può essere velocizzata fino al 90%, con un enorme risparmio di tempo e costi. L’AI è in grado di leggere ed estrarre informazioni da migliaia di documenti in pochi secondi, permettendo agli avvocati di focalizzarsi sulle informazioni più rilevanti caso per caso.
PRODUZIONE DOCUMENTALE AUTOMATIZZATA
Un altro ambito in rapida crescita è quello della creazione automatica di contratti e documenti che per loro natura possono essere standardizzati. Software basati sull’AI possono generare una prima bozza di contratti e di atti documenti sulla base di pochi input dell’utente, riducendo significativamente i tempi di preparazione. Ciò consente agli studi legali di ottimizzare tempi, costi e risorse, con riduzione di onorari e aumento della competitività. La regola è sempre di farsi affiancare dall’Intelligenza Artificiale e non sostituire, per cui non è consigliabile ad oggi delegare all’AI intere attività senza un vaglio critico umano.
FUNZIONI ORGANIZZATIVE E MANAGERIALI
Le attività che quotidianamente vengono svolte in uno studio legale non riguardano solo la produzione di documenti legali, ma la gestione di numerose attività: riunioni, email, negoziazioni, udienze, organizzazione del lavoro, gestione delle location, clima interno, motivazione, team building. Accanto ai professionisti, infatti, gli studi legali presentano diverse figure di staff. Anche queste possono utilizzare efficacemente l’Intelligenza Artificiale per:
- redigere verbali di riunioni;
- fare traduzioni;
- correggere email;
- definire il planning di lavoro;
- fare brainstorming;
- scrivere articoli per il blog di studio;
- scrivere i copy per i social di studio;
- correggere atti e documenti da errori di stile o grammaticali.
ALCUNE REGOLE PRELIMINARI
Prima di intraprendere la strada dall’Intelligenza Artificiale in studio è necessario che si coltivi la cultura della digital transformation e dell’innovazione. Poiché esistono già diverse possibili applicazioni della AI, è utile prima di investire in tale tecnologia conoscere le esigenze a cui si vuole dare risposta e l’offerta sul mercato, in modo da mirare bene la propria scelta. In secondo luogo, è necessario formare professionisti e staff di studio all’uso di queste tecnologie, in modo che una volta introdotte possano essere utilizzate appieno. L’inserimento in studio dovrà avvenire in modo graduale, così da poter valutare man mano l’efficacia. Infine, va sempre approfondito il tema dell’uso dei dati e della privacy, per avere il controllo sui propri dati e scegliere con consapevolezza.
IN CONCLUSIONE
È chiaro che l’AI ha un enorme potenziale per semplificare e velocizzare il lavoro quotidiano negli studi legali. Automatizzando le attività ripetitive, l’AI libera il tempo degli avvocati per dedicarsi a compiti più strategici e che richiedono competenze umane superiori. Per sfruttare appieno i benefici dell’automazione, gli studi legali devono investire in soluzioni AI end-to-end che coprano tutto il flusso di lavoro, dalla gestione documentale all’analisi predittiva. Formando adeguatamente il personale e riprogettando i processi interni, l’AI può davvero rivoluzionare il settore legale incrementandone efficienza e produttività. Vale sempre la regola già sottolineata: l’ultimo vaglio critico spetta all’uomo, per cui l’AI va intesa come una forma di collaborazione eccezionale, ma non sostitutiva.