Giustizia predittiva e intelligenza artificiale: come l’AI può cambiare il mondo legale
Nell’era digitale, l’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando diversi settori, incluso quello legale. In questo articolo esploreremo come l’AI possa essere utilizzata nell’ambito della giustizia predittiva per prevedere gli esiti dei procedimenti legali, assistendo gli avvocati nelle strategie processuali.
In particolare, vedremo come può essere utilizzata l’AI per ottimizzare i processi di giustizia predittiva, cioè la possibilità di prevedere l’esito di una sentenza tramite l’ausilio di algoritmi e calcoli matematici. Vediamo come la giustizia predittiva con l’intelligenza artificiale può migliorare l’efficienza del lavoro in ambito legale.
Giustizia predittiva: cos’è?
La giustizia predittiva è un campo emergente che si basa sulla possibilità di prevedere gli esiti processuali, cioè cosa potrebbe decidere un giudice o quale potrebbe essere l’esito di un caso, attraverso un calcolo probabilistico.
Non si tratta quindi di fantascienza: la giustizia predittiva applica il metodo scientifico alla legge, cercando di anticipare le decisioni giudiziarie con calcoli matematici e algoritmi, sulla base dei dati storici.
La giustizia predittiva può essere anche definita come la possibilità che la decisione giudiziale di un processo si affidi ad un algoritmo. Insomma, un nuovo campo che fonde l’intelligenza artificiale alla giurimetria, per migliorare l’efficienza e l’accuratezza delle decisioni giudiziarie.
Giurimetria, giustizia predittiva e AI
La giurimetria è, per intenderci, la disciplina che si occupa della misurazione e dell’analisi dei fenomeni giuridici attraverso metodi quantitativi. Nell’ambito della giustizia predittiva, viene usata per analizzare gli esiti processuali partendo dall’analisi di dati giuridici, come testi legislativi, precedenti giudiziari e decisioni delle corti.
Classificando ogni dato per categorie – come la tipologia del caso, le decisioni prese in passato per casi simili, le caratteristiche delle parti coinvolte e altri fattori considerevoli – la giurimetria usa modelli statistici e algoritmi di apprendimento automatico per identificare modelli o tendenze che possono predire gli esiti di casi legali.
In sostanza, si tratta di utilizzare algoritmi e tecniche di apprendimento automatico per identificare schemi nei dati legali. Questi consentono agli avvocati di prevedere con maggiore precisione gli esiti processuali o le decisioni dei giudici. Allo stesso tempo, può essere utile ai magistrati per prendere decisioni ponderate e basate sui precedenti processuali e, quindi, a rendere il processo legale più efficiente ed equo.
Giustizia predittiva e AI: perché può fare la differenza
L’intelligenza artificiale sta emergendo come un giocatore chiave nella giustizia predittiva. Questa tecnologia può essere una risorsa preziosa per analizzare dati storici e prevedere risultati legali: l’AI, infatti, è capace di analizzare enormi quantità di dati in modo rapido ed efficiente e può identificare schemi e tendenze che possono aiutare a prevedere i risultati dei casi legali.
Inoltre, grazie al machine learning, uno degli strumenti dell’IA, è possibile far immagazzinare ai sistemi grandi quantità di dati e migliorare le previsioni processuali nel tempo. Infatti, l’AI può analizzare i fattori processuali di un gran numero di decisioni giudiziarie passate, per formulare previsioni sempre più accurate sui casi futuri.
Questo strumento può quindi supportare gli avvocati nella definizione di strategie processuali più efficaci, ma anche i giudici nel prendere decisioni più ponderate, eque e meno soggette a pregiudizi.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla strategia processuale degli avvocati
Anche per gli avvocati è importante avvalersi della giustizia predittiva e dell’AI. Per affrontare un caso, infatti, è necessario consultare tanti dati e documenti processuali, al fine di definire una strategia difensiva o accusatoria vincente. L’AI, quindi, può aiutare gli avvocati nella formulazione delle strategie processuali più efficaci.
Casi di uso dell’AI nella giustizia predittiva
In diversi paesi, l’AI è già in uso per prevedere i risultati dei processi. Ad esempio, negli Stati Uniti, software come Compas vengono utilizzati per valutare il rischio di recidiva dei criminali. O anche Public Safety Assessment (PSA), un software creato negli USA e già attivo in diversi stati, che aiuta i giudici penali nelle decisioni pre-trial, come il rilascio su cauzione o la carcerazione preventiva.
Anche in Italia abbiamo i primi esempi di sperimentazione dell’AI nella giustizia predittiva, come Prodigit, progetto nell’ambito tributario che punta alla creazione di sistemi in grado di analizzare leggi, sentenze e contributi dottrinali per prevedere le decisioni giuridiche. O anche il progetto attivo dal 2021 promosso da Corte di Appello, Tribunale di Brescia e Università degli Studi di Brescia che vuole fornire agli utenti tutti gli elementi in fatto di “Diritto del lavoro” e “Diritto delle imprese” per disincentivare cause temerarie e favorire la trasparenza delle decisioni.
Benefici e sfide della giustizia predittiva tramite AI
L’Intelligenza Artificiale offre numerosi benefici nel campo della giustizia predittiva, come l’automazione dei processi e una maggiore efficienza strategica. Tra i vantaggi troviamo sicuramente:
- maggiore efficienza. L’AI consente di identificare i casi ad alta priorità, ridurre i tempi di attesa e gestire i processi in modo rapido ed efficace;
- minore discrezionalità. I modelli possono rendere le decisioni dei giudici più oggettive e imparziali possibili, proponendo esiti processuali basati su analisi di casistiche simili passate;
- previsioni più accurate. L’AI può analizzare grandissime quantità di dati e trovare correlazioni difficili da identificare, oltre a ridurre le probabilità di errore umano;
- lavoro ottimizzato. L’AI velocizza e ottimizza l’analisi dei dati e delle prove e la ricerca di informazioni su casi giudiziari precedenti che supportano i giudici nel prendere decisioni e avvocati nel definire le strategie più adatte al caso;
- maggiore accesso alle risorse legali. I cittadini con risorse limitate possono sfruttare strumenti di AI per avere maggiore accesso alla giustizia e comprendere i propri diritti;
- meno discriminazioni. L’AI è in grado di identificare gli schemi ricorrenti, tra cui anche i modelli discriminatori e i pregiudizi perpetuati nel tempo nelle decisioni processuali. Questo consente di superare i bias cognitivi che condizionano la decisione e prendere scelte più eque e ponderate, basate sui dati.
Tuttavia, esistono anche sfide significative. La necessità di garantire la privacy e la sicurezza dei dati è fondamentale, così come gestire il rischio di pregiudizi incorporati negli algoritmi. Inoltre, c’è il compito non indifferente di formare gli avvocati a utilizzare efficacemente queste nuove tecnologie. Nonostante le difficoltà, il potenziale offerto dall’AI è innegabile.