Come rendere i contenuti giuridici più chiari e accessibili per i clienti nella professione forense

24.02.2025 - Tempo di lettura: 6'
Come rendere i contenuti giuridici più chiari e accessibili per i clienti nella professione forense

Oggi il cliente di uno Studio legale vuole partecipare alle decisioni, capire le scelte che vengono effettuate e provare la sensazione di avere il controllo della situazione. La sfida per i Professionisti del settore legale non è più solo quella di conoscere il diritto, ma anche di saperlo comunicare in modo efficace ad un pubblico sempre più esigente e diversificato.  È possibile realizzare ciò, senza perdere il tecnicismo indispensabile in determinati contesti? Certo che sì. Il Legal Design rappresenta una risposta innovativa e strutturata a questa sfida, proponendo un approccio che rivoluziona il modo di concepire e comunicare i contenuti giuridici. Parliamo di una metodologia che utilizza i principi del Design Thinking, un approccio centrato sull’utente e orientato alla soluzione dei problemi, applicati al settore giuridico. Questo approccio mira a migliorare la comprensione e l’interazione con i contenuti giuridici, rendendoli più chiari e accessibili anche ai non addetti ai lavori.

Per comprendere il Legal Design applicato a tutte le attività forensi, è fondamentale conoscere i principi del Design Thinking, che possiamo riassumere in:

  • Empatia: avere la capacità di comprendere profondamente le esigenze e le esperienze degli utenti.
  • Definizione: saper identificare chiaramente i problemi e le sfide da affrontare.
  • Ideazione: saper generare un ventaglio di idee e soluzioni creative.
  • Prototipazione: saper creare versioni preliminari delle soluzioni, per testarle e perfezionarle.
  • Test: valutare le soluzioni con gli utenti e affinarle man mano per migliorare.

I vantaggi che possono derivare dall’adozione di questa metodologia sono molteplici per l’avvocato, a partire dalla fidelizzazione della clientela, in quanto una comunicazione chiara e trasparente aumenta la fiducia degli utenti nei confronti del Professionista; l’efficienza, perché documenti e processi semplificati riducono i tempi di esecuzione e gestione; la chiarezza, in quanto documenti giuridici più comprensibili riducono il rischio di malintesi e, infine, l’accessibilità, dal momento che informazioni legali semplificate diventano più accessibili ad un pubblico più ampio.

Di cosa stiamo parlando in concreto? Parliamo dell’uso di grafici, diagrammi e altre forme di visualizzazione, che possono rendere i contenuti giuridici più comprensibili. Ad esempio, un diagramma di flusso può illustrare un processo legale complesso in modo chiaro e intuitivo. Parliamo della riduzione dell’uso di terminologia giuridica complessa, per utilizzare un linguaggio più semplice e diretto, ovviamente laddove possibile e opportuno. Ma entriamo nel dettaglio di questa disciplina.

Diritto e design si incontrano

Questa nuova disciplina rappresenta l’intersezione tra il mondo del design e quello del diritto, due ambiti apparentemente distanti che, unendosi, creano un approccio rivoluzionario alla comunicazione giuridica. Non si tratta semplicemente di rendere “più belli” i documenti legali, ma di ripensare completamente il modo in cui il diritto viene comunicato e fruito. Per comprendere appieno la sua portata innovativa, dobbiamo prima esplorare le sue radici nel design thinking tradizionale. Nato negli anni ’70 presso la Stanford University, il design thinking si è affermato come metodologia strutturata per la risoluzione creativa dei problemi, ponendo sempre l’utente finale al centro del processo. La vera innovazione del Legal Design Thinking sta nell’applicare questa metodologia al mondo giuridico, tradizionalmente conservatore e resistente al cambiamento. Si tratta di un cambio di paradigma che parte da una domanda fondamentale: come possiamo rendere il diritto più accessibile e comprensibile per tutti mantenendo al contempo il suo rigore e la sua precisione?

Il processo di trasformazione: dalla teoria alla pratica

Ripensare i contenuti giuridici in modo nuovo e visuale è un processo strutturato che si articola in fasi ben definite. Vediamo come questo approccio si traduce nella pratica quotidiana di uno Studio legale o di un ufficio legale aziendale.

Fase 1: l’empatia come punto di partenza

La prima e fondamentale fase del processo è l’empatia. Uno Studio legale che adotta questo approccio dedica tempo a comprendere veramente le esigenze dei clienti. Non si tratta solo di raccogliere informazioni tecniche, ma di capire le loro preoccupazioni, aspettative e il contesto in cui operano. Per esempio, uno Studio legale specializzato in diritto societario potrebbe scoprire che i suoi clienti, principalmente piccoli imprenditori, sono più preoccupati di comprendere gli impatti pratici di un contratto sulla loro attività quotidiana, che non i dettagli tecnico-giuridici. Questa comprensione profonda guiderà tutto il processo successivo.

Fase 2: la definizione del problema

Una volta raccolte le informazioni attraverso l’ascolto attento, si passa alla definizione precisa del problema da risolvere. In questa fase, è fondamentale andare oltre le apparenze e identificare le reali necessità degli utenti. Un esempio concreto: un ufficio legale aziendale potrebbe inizialmente pensare di dover semplificare il linguaggio delle policy interne. Tuttavia, attraverso un’analisi approfondita, potrebbe scoprire che il vero problema non è tanto il linguaggio in sé, quanto la struttura e l’organizzazione delle informazioni.

Fase 3: l’ideazione creativa

La fase di ideazione rappresenta il momento in cui il team legale pensa in modo creativo e innovativo. È qui che emerge la vera potenza del Legal Design Thinking: la capacità di generare soluzioni che vanno oltre gli approcci tradizionali. Un caso pratico interessante è quello di uno Studio legale milanese che, dovendo spiegare complesse procedure di compliance a una multinazionale, ha sviluppato una serie di “mappe legaliinterattive, permettendo ai manager di navigare visualmente attraverso gli obblighi normativi.

Fase 4: la prototipazione

La prototipazione significa creare versioni preliminari delle soluzioni ideate per testarle con gli utenti reali. Questo approccio, rivoluzionario per il mondo legale, permette di identificare e correggere eventuali problemi prima dell’implementazione definitiva. Un esempio concreto riguarda la riprogettazione di un contratto di servizi: invece di procedere direttamente alla stesura definitiva, lo Studio legale ha creato diverse versioni preliminari, testandole con un gruppo di clienti per verificarne la comprensibilità ed efficacia.

Fase 5: il test e il fine tuning

L’ultima fase del processo prevede il test delle soluzioni sviluppate e il loro continuo affinamento sulla base dei feedback ricevuti. Questa fase è cruciale per garantire che le soluzioni sviluppate rispondano effettivamente alle esigenze degli utenti.

Strumenti pratici

Come abbiamo anticipato, questa disciplina si avvale di numerosi strumenti pratici che possono essere immediatamente implementati nella pratica professionale. Vediamone nel dettaglio alcuni dei più efficaci.

  • Visualizzazione delle informazioni

La visualizzazione rappresenta uno degli strumenti più potenti del Legal Design Thinking. Non si tratta semplicemente di aggiungere qualche grafico a un documento legale, ma di ripensare completamente il modo in cui le informazioni vengono presentate. Un esempio pratico è la creazione di timeline visuali per rappresentare le scadenze in un contratto di lungo termine. Questo approccio permette di comunicare informazioni complesse in modo immediato e memorabile.

  • Semplificazione linguistica strutturata

La semplificazione del linguaggio va oltre la mera sostituzione di termini tecnici con sinonimi più comuni. Si tratta di un processo strutturato che include:

  1. la riorganizzazione logica delle informazioni;
  2. l’uso di strutture sintattiche più dirette;
  3. l’eliminazione delle ridondanze;
  4. l’introduzione di elementi visuali di supporto.
  • Strumenti digitali integrati

Il Legal Design abbraccia pienamente le potenzialità degli strumenti digitali. Un esempio interessante è l’utilizzo di documenti interattivi che permettono ai clienti di esplorare diversi scenari legali attraverso interfacce intuitive.

Cosa ci riserva il futuro?

Questa disciplina sta prendendo sempre più piede nella pratica degli Studi legali. La digitalizzazione crescente del settore legale offre opportunità uniche per l’implementazione di soluzioni innovative, ma richiede anche un continuo aggiornamento delle competenze.

Esistono oggi molti strumenti e piattaforme on line dotate di Intelligenza Artificiale che aiutano in pochi clic a realizzare infografiche, diagrammi e mappe. L’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning stanno aprendo nuove frontiere con la possibilità di analizzare grandi quantità di dati per comprendere meglio le esigenze degli utenti e personalizzare le soluzioni: ciò rappresenta un’opportunità straordinaria per il futuro della professione legale. Certo è che la resistenza al cambiamento si pone ancora come uno degli ostacoli più significativi all’adozione di questa nuova mentalità, in quanto molti Professionisti temono che la semplificazione possa comportare una perdita di autorevolezza ed efficacia. Tuttavia, l’esperienza dimostra che, quando implementato correttamente, il Legal Design Thinking aumenta sia la chiarezza che l’efficacia della comunicazione legale.

 

TeamSystem Studio Legal
Il gestionale per studi legali veloce, semplice e integrato con fatturazione elettronica, PCT, conservazione PEC, contabilità, mail, client di posta.

Articoli correlati