L’agenda ESG oltre la compliance: strategia di crescita per gli Studi legali

Quando si parla di ESG (Environmental, Social, Governance) nel settore legale, il pensiero va immediatamente agli obblighi normativi che gli Studi devono far rispettare ai propri clienti. Gli Studi legali si sono abituati a vedere questi temi come “materia per consulenza”, qualcosa da spiegare alle aziende che devono adeguarsi alle nuove direttive europee o alle normative nazionali in tema di sostenibilità.
Tuttavia, oggi emerge una visione più evoluta: l’adozione di un approccio ESG rappresenta per lo più un’opportunità, in quanto potente strumento di differenziazione, un incredibile volano per la reputazione e la crescita dello stesso Studio.
Stiamo assistendo a un profondo cambio di paradigma in questi anni: gli Studi più lungimiranti – quelli che guardano oltre il presente – stanno passando da una visione puramente “tecnica” dell’ESG a una visione “integrata”. Significa che i principi di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e buona governance non sono più solo argomenti da conoscere per i clienti, ma diventano parte integrante dell’identità stessa dello Studio. Non più solo materia di consulenza, ma vero e proprio DNA dello Studio professionale.
Perché l’ESG è strategico per uno Studio legale
Va precisato che non stiamo parlando di un mero esercizio di immagine (c.d. green washing) o di una moda passeggera: l’adozione di una strategia ESG risponde a precise esigenze di mercato e di posizionamento strategico. È una scelta concreta che porta vantaggi competitivi tangibili. Vediamo insieme quali sono.
Allineamento con le aspettative dei clienti
Le grandi corporate e le multinazionali integrano da tempo i criteri ESG nei propri processi decisionali, inclusa la selezione dei fornitori di servizi professionali. Uno Studio che dimostra concretamente il proprio impegno ESG parla la stessa lingua dei suoi clienti più importanti. Non è una questione di facciata, ma di sostanza. È come quando in una relazione personale condividiamo gli stessi valori con il nostro interlocutore: la connessione è immediata, la fiducia si stabilisce più facilmente.
I numeri parlano chiaro. Secondo una recente ricerca di PwC, il 76% delle grandi aziende considera i criteri ESG nella scelta dei propri fornitori, inclusi gli Studi legali. Un dato che non possiamo ignorare e che, con ogni probabilità, è destinato a crescere nei prossimi anni. Non è un trend passeggero, ma un cambiamento strutturale del mercato.
Attrazione e fidelizzazione dei talenti
La nuova generazione di Professionisti legali ha aspettative completamente diverse rispetto al passato. Pensate ai giovani talenti che escono oggi dalle università. La Gen Z e i Millennials non cercano solo una carriera remunerativa, ma anche – e forse soprattutto – un ambiente lavorativo che rispecchi i loro valori. Uno Studio che promuove attivamente politiche di inclusione, benessere lavorativo, rispetto dell’ambiente e responsabilità sociale risulta incredibilmente più attrattivo per questi giovani professionisti. Non è un dettaglio marginale in un mercato dove il talento è la risorsa più preziosa e più scarsa. La leadership gentile, di cui si parla tanto in questi anni, non è uno slogan vuoto, ma trova nell’approccio ESG una naturale declinazione pratica. Crea un ambiente di lavoro più sano, più equilibrato e, di conseguenza, più produttivo. Non è solo etica, è anche buon senso imprenditoriale.
Differenziazione di mercato
Guardiamoci intorno: il mercato legale è sempre più affollato e competitivo. La commoditization dei servizi rappresenta una minaccia costante. Come emergere in questo “rumore di fondo”? Come distinguersi da un mare di Studi che offrono servizi apparentemente simili? L’adozione di una chiara identità ESG permette allo Studio di costruire un posizionamento distintivo e memorabile. Certo, essere riconosciuti come “lo Studio green” o “lo Studio attento all’inclusione” potrebbe sembrare riduttivo a prima vista. Ma in realtà rappresenta un potente strumento di marketing, capace di fissare lo Studio nella mente dei potenziali clienti molto più efficacemente di generiche affermazioni di eccellenza professionale. Pensateci: quanti Studi si definiscono “eccellenti” o “leader nel settore”? Praticamente tutti. Ma quanti possono dimostrare un impegno concreto e misurabile in ambito ESG? Molti meno. È qui che si crea la vera differenziazione.
Anticipazione dei futuri obblighi normativi
Gli Studi che adottano oggi politiche ESG non stanno solo rispondendo al presente, ma si preparano a un futuro in cui tali pratiche potrebbero diventare obbligatorie anche per le società di servizi professionali. Non sarebbe la prima volta che vediamo una best practice trasformarsi in obbligo normativo. La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) ha già ampliato notevolmente il perimetro delle aziende soggette a obblighi di rendicontazione non finanziaria, e non è difficile immaginare che presto gli Studi legali di maggiori dimensioni potrebbero essere inclusi. Chi si muove oggi avrà un vantaggio competitivo domani.
Come implementare una strategia ESG nello Studio legale
Fin qui la teoria. Come passare ora alla pratica? Come trasformare questi principi in azioni concrete? L’implementazione di una strategia ESG richiede un approccio strutturato e coerente. Ecco le principali aree di intervento per uno Studio legale che vuole integrare l’ESG nella propria strategia.
- Environmental: lo Studio sostenibile
L’impegno ambientale dello Studio può concretizzarsi attraverso diverse iniziative concrete. Non si tratta di rivoluzioni impossibili, ma di cambiamenti graduali e sostenibili:
- Digitalizzazione spinta dei processi per la riduzione dell’uso della carta. Quante risme di carta si consumano ogni anno negli Studi? E quante se ne potrebbero risparmiare con processi più digitali?
- Efficientamento energetico delle sedi dello Studio. Dall’illuminazione a LED ai sistemi di climatizzazione intelligenti, le opportunità non mancano.
- Politiche di mobilità sostenibile per i Professionisti. Incentivi all’uso dei mezzi pubblici, car sharing, veicoli elettrici… Piccoli passi che, moltiplicati per tutti i membri dello Studio, fanno una grande differenza.
- Certificazioni ambientali come la ISO 14001. Un riconoscimento formale dell’impegno dello Studio che può fare la differenza in molte gare e beauty contest.
- Criteri green nella selezione dei fornitori. L’impatto ambientale dello Studio non si limita alle attività dirette, ma include tutta la sua catena del valore.
Il vantaggio competitivo non deriva solo dal risparmio di costi (che pure c’è e non è trascurabile), ma soprattutto dalla possibilità di comunicare ai clienti un impegno concreto e misurabile. Un impegno particolarmente apprezzato dalle aziende che a loro volta devono rendicontare le emissioni della propria catena del valore (le famose emissioni Scope 3).
- Social: lo Studio inclusivo e responsabile
La dimensione sociale dell’ESG è forse quella che più tocca la quotidianità dello Studio. Si declina in diversi ambiti, tutti cruciali:
- Politiche di diversità e inclusione a tutti i livelli dello Studio. Non solo gender balance, ma anche diversità culturale, generazionale e di background.
- Programmi di well-being per migliorare l’equilibrio vita-lavoro. Il benessere dei Professionisti non è un lusso, ma una necessità strategica in un settore ad alto rischio di burnout.
- Mentoring strutturato per i giovani Professionisti. Un passaggio di conoscenze e valori che arricchisce sia il mentor che il mentee.
- Pro bono legale in ambiti strategici e coerenti con il posizionamento dello Studio. Non beneficenza casuale, ma un impegno strutturato in cause significative.
- Iniziative di impatto sociale sul territorio. Lo Studio non è un’entità isolata, ma parte di una comunità a cui può e deve contribuire.
Queste azioni non sono solo “buone azioni”. Migliorano concretamente il clima interno e la produttività, e rafforzano la reputazione dello Studio come datore di lavoro attrattivo e come entità responsabile all’interno della comunità. È un circolo virtuoso in cui tutti vincono: lo Studio, i rofessionisti, i clienti e la comunità.
- Governance: lo Studio trasparente ed etico
La dimensione della governance, spesso sottovalutata, è in realtà cruciale per la credibilità dell’intero progetto ESG. Cosa comprende?
- Processi decisionali trasparenti all’interno dello Studio. Chi decide cosa e come? Con quali criteri?
- Politiche retributive eque e basate su criteri oggettivi. La trasparenza nelle politiche di compensation è un potente fattore di motivazione e fidelizzazione.
- Codici etici che vanno oltre i requisiti deontologici minimi. Non limitarsi a rispettare le regole, ma ambire a standard più elevati.
- Sistemi di whistleblowing interni. La capacità di intercettare e gestire tempestivamente potenziali problemi prima che diventino crisi.
- Reporting volontario su obiettivi e risultati ESG. Misurare e comunicare i progressi in modo trasparente, anche quando non perfetti.
Una governance chiara e responsabile è particolarmente apprezzata dai clienti corporate, che vedono in essa una garanzia di affidabilità e allineamento valoriale. È come dire: “Gestiamo i nostri affari con la stessa serietà e trasparenza con cui gestiamo i vostri”.
La comunicazione dell’impegno ESG: un esercizio di autenticità
L’adozione di una strategia ESG deve essere accompagnata da una comunicazione efficace. Ma attenzione: efficace non significa “urlata” o esagerata. Il principio fondamentale deve essere l’autenticità.
Il rischio di greenwashing o socialwashing è sempre in agguato, e può trasformare un potenziale vantaggio competitivo in un vero e proprio boomerang reputazionale. Quante volte abbiamo sorriso (o peggio) davanti a comunicazioni ESG palesemente insincere o sproporzionate rispetto all’impegno reale?
La comunicazione ESG dello Studio deve quindi seguire alcune regole fondamentali:
- Basarsi su fatti concreti e misurabili, non su intenzioni o aspirazioni vaghe
- Evidenziare i processi di miglioramento continuo piuttosto che risultati statici
- Ammettere le aree di miglioramento con trasparenza
- Prevedere obiettivi futuri chiari e verificabili
- Essere integrata in tutti i canali di comunicazione dello Studio, dal sito web ai social, dalle presentazioni ai clienti al materiale di recruiting
Uno strumento particolarmente efficace è il report di sostenibilità volontario. Anche se non obbligatorio, rappresenta un potente mezzo di comunicazione verso l’esterno e di coinvolgimento interno. È come dire: “Prendiamo così sul serio il nostro impegno ESG che siamo disposti a rendicontarlo pubblicamente, con la stessa serietà con cui rendicontiamo i nostri risultati finanziari”.
Il ruolo del leadership team
L’adozione di una strategia ESG richiede una chiara volontà da parte del management dello Studio. Come in ogni cambiamento culturale, il commitment del vertice è essenziale per garantire che l’ESG non rimanga un’iniziativa isolata o una mera operazione di facciata.
Negli Studi più evoluti sta emergendo la figura dell’ESG Partner o del Sustainability Officer, un professionista che ha la responsabilità di coordinare le iniziative ESG e di assicurare che siano coerenti con la strategia complessiva dello Studio.
Questa figura rappresenta un ulteriore segnale di serietà dell’impegno dello Studio e facilita l’integrazione dell’ESG in tutti i processi decisionali, dal recruiting alla business development, dall’operations alla comunicazione. Non è un ruolo di facciata, ma una funzione strategica a tutti gli effetti.
L’ESG può e deve essere visto, dunque, come un potente acceleratore di crescita per lo Studio legale moderno. Come sempre, il futuro premierà chi sa guardare oltre il presente e trasformare le sfide in opportunità. L’ESG è una di queste opportunità, forse la più significativa dell’ultimo decennio per il mercato dei servizi legali.
