Gli interventi previsti dal PNRR a favore dell’istruzione e la ricerca
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, meglio conosciuto come PNRR, è stato inviato in via ufficiale dal Governo Draghi alla Commissione Europea in data 30 aprile 2021. L’approvazione definitiva dell’UE è stata confermata il 22 giugno 2021.
Il PNRR è il Piano definito dall’Italia per usufruire e reinvestire i fondi che l’Unione Europea ha previsto per gli stati membri in ottica di stimolazione della ripresa economica dopo gli effetti dannosi della pandemia da Covid-19. Tra i numerosi interventi previsti anche la ristrutturazione del settore dell’istruzione e della ricerca.
Gli obiettivi del PNRR italiano
Il PNRR italiano è stato formulato con un doppio obiettivo: da una parte rispondere attivamente ai danni sociali ed economici post-pandemici e dall’altra riparare le fragilità strutturali che da anni attanagliano la nostra economia.
I pilastri su cui si basa il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono la digitalizzazione e la transizione ecologica, due aree nelle quali verranno destinati diversi fondi tra i 222,1 miliardi totali (191,5 che arrivano dall’UE e 30,6 dal Fondo complementare governativo) e che riguardano da vicino gli interventi che verranno attivati nel settore dell’istruzione e della ricerca.
PNRR e Istruzione e Ricerca: cosa sapere
Nella cabina di regia svoltasi il 7 ottobre 2021 si è parlato per la prima volta del piano dedicato all’Istruzione e Ricerca, inserito nel più ampio perimetro del PNRR. Alla presenza del Premier Mario Draghi e dei ministri competenti per l’Istruzione e la Ricerca è stata illustrata la tabella di marcia degli investimenti nel settore.
L’ambito dell’Istruzione e della Ricerca è inserito nella 4° missione del PNRR e riceverà fondi pari al 14,4% dell’intero pacchetto.
PNRR: le riforme all’Istruzione
Ecco le principali riforme per l’area Istruzione da adottare entro il 2022:
- Riforma degli Istituti Tecnici Professionali, con particolare attenzione ad integrare le innovazioni proposte dal Piano Nazionale Industria 4.0;
- Ottimizzazione dei percorsi di Orientamento, per consentire agli studenti la scelta di percorsi scolastici adeguati all’inserimento nel mondo del lavoro;
- Riforme sulle metodologie di Reclutamento del personale docente;
- Assegnazione di oltre 17 miliardi di euro per la ristrutturazione di infrastrutture scolastiche fisiche e digitali, attraverso bandi per i Comuni, con importi così suddivisi:
– Asili nido: 3 miliardi di euro per nuovi asili nido, da aggiungere ai 700 milioni dedicati a progetti già in essere;
– Scuole: 800 milioni per il Piano di costruzione di 195 nuove scuole che andranno in sostituzione di nuovi edifici (più del 40% degli investimenti saranno nel mezzogiorno);
– Mense: 400 milioni verranno utilizzati per incrementare le mense in modo da potenziare il tempo pieno;
– Palestre: 300 milioni verranno utilizzati per realizzare o riqualificare palestre per attività sportiva;
– Sicurezza: 710 milioni di euro sono dedicati al Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole.
PNRR: le riforme nella Ricerca
Per l’area Ricerca invece il PNRR Draghi ha previsto il potenziamento dei finanziamenti per le attività innovative dedicate a progetti di sostenibilità ambientale, intelligenza artificiale, neuroscienze e biodiversità.
In questo contesto, entro fine 2022 verranno apportate alcune modifiche sistemiche: definizione dei dottorati con il coinvolgimento di centri di ricerca e di realtà imprenditoriali, introduzione di nuove lauree abilitanti per le nuove professioni, potenziamento delle attività relative all’orientamento nella transizione scuola-università e revisione delle classi di laurea.
Gli obiettivi della Missione 4 – Componente Ricerca sono:
- Potenziare la ricerca e la realizzazione di modelli innovativi sfruttando una rinnovata sinergia tra università e imprese;
- Incoraggiare l’innovazione tecnologica nelle direzioni del 4.0 e della transizione ecologica all’interno del mondo produttivo;
- Sviluppare una rete di circa 60 Centri di Competenza (o Digital Innovation Hub) potenziando le infrastrutture di ricerca, il capitale umano e le competenze di supporto all’innovazione.
Dei fondi previsti dal PNRR, 9 miliardi verranno dedicati a bandi di gara per il rafforzamento della ricerca. Anche in questo ambito verrà rispettato il vincolo di destinazione che prevede che il 40% dei fondi venga investito nelle aree del mezzogiorno e verranno confermate le linee guida che sostengono l’assegnazione di almeno quattro ruoli di ricerca alle donne su un totale di dieci.
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