Nel bonus Transizione 5.0 entrano i software gestionali
Il credito d’imposta Transizione 5.0 potrà essere fruito anche per i software di gestione d’impresa. Regole e condizioni sono stabilite dall’articolo 38 del decreto legge n. 19/2024
Il bonus Transizione 5.0 include anche i software di gestione d’impresa.
Nel nuovo set di crediti d’imposta riconosciuti alle imprese che investono nel biennio 2024-2025 in beni strumentali e che consentono di conseguire risparmi energetici entrano nuove categorie di spesa, per effetto di quanto dettagliato dall’articolo 38 del decreto-legge n. 19/2024.
Tra queste figurano software, piattaforme e applicazioni che consentono di monitorare i consumi e favorire l’efficienza energetica, spesa il cui sostenimento apre la strada anche all’inclusione tra i costi agevolabili dei software gestionali.
Un’analisi delle regole di riferimento.
Nel bonus Transizione 5.0 entrano i software gestionali
Il piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione del credito d’imposta 4.0, dal quale riprende l’elenco degli investimenti agevolabili, con alcune novità di rilievo sul fronte dei requisiti d’accesso.
La base di partenza per capire quali sono le spese ammesse sono quindi gli allegati A e B annessi alla legge n. 232/2016, all’interno dei quali sono dettagliati beni materiali e immateriali interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura per i quali sarà possibile fruire dei crediti d’imposta.
L’elenco dei beni eleggibili viene tuttavia esteso e così come specificato dal comma 4, articolo 38 del decreto PNRR n. 19/2024, convertito nella legge n. 56 del 29 aprile 2024, nell’allegato B relativo ai beni immateriali vengono inclusi anche:
- i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
- i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui sopra.
I software occupano quindi un posto di spicco nel piano Transizione 5.0: il credito d’imposta sarà riconosciuto anche per gli investimenti in programmi e applicazioni che consentono di monitorare i consumi di energia e favorire l’efficienza energetica e, in parallelo, le agevolazioni si estenderanno anche ai software gestionali.
Per il bonus Transizione 5.0 centrale il risparmio energetico
La possibilità di fruire dei crediti d’imposta Transizione 5.0 resta in ogni caso subordinata al conseguimento, per effetto degli investimenti effettuati, di una riduzione dei consumi energetici
Il limite massimo di costi ammissibili è pari a 50 milioni di euro per ciascun anno.
La riduzione dei consumi, riproporzionata su base annuale, è calcolata considerando i consumi registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo stesso. Per le imprese di nuova costituzione il risparmio energetico è individuato considerando i consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario controfattuale.
Va considerato che:
- per gli investimenti in leasing rileva il costo sostenuto dalla società concedente;
- per gli investimenti in beni di cui alla Tabella B utilizzati mediante soluzioni di Cloud computing, ossia con risorse di calcolo condivise e connesse, rileva anche il costo relativo alle spese per servizi imputabili per competenza.
Queste le regole generali che interesseranno quindi anche i software, compresi i gestionali.